sabato 4 marzo 2023

Scontro nel Comitato economico sociale della UE sul prolungamento del nucleare esistente

Il Comitato Economico e Sociale della UE (di seguito CES) con un Parere esplorativo (QUI) richieste dalla Presidenza Ceca ha chiesto alla Commissione di prolungare la durata delle centrali nucleari esistenti come strumento per stabilizzare i prezzi dell’energia nella UE. Ma all’interno del CES molti rappresentanti si sono dichiarati contrari producendo parere di esperti che contestano la tesi passata a maggioranza nel Comitato.

Vediamo nello specifico ed in sintesi le tesi approvate dal CES ma anche quelle che le contestano…


 

IL CES DELLA UE NEL SUO PARERE APPROVATO A MAGGIORANZA HA PROPOSTO QUANTO SEGUE: 

1. ritiene che prolungare la durata di vita dell'attuale parco di centrali nucleari costituisca una soluzione sensata in questa particolare situazione e, al tempo stesso, contribuisca alla transizione verso un'economia neutra in termini di emissioni di carbonio. Tale prolungamento può soddisfare le attuali aspettative in materia di approvvigionamento energetico e ridurre il consumo di gas nel settore dell'elettricità, riducendo così il rischio di carenze di gas. Esso contribuirà inoltre ad attenuare la volatilità dei prezzi senza precedenti dovuta a fattori non economici e soddisferà le attuali aspettative in relazione all'approvvigionamento energetico. Il CESE raccomanda agli Stati membri di elaborare soluzioni in materia di capacità di stoccaggio e di rafforzare le interconnessioni di trasmissione, al fine di rispondere efficacemente alle interruzioni nell'erogazione di energia di origine rinnovabile nel lungo periodo, e di energia prodotta mediante gas nel breve periodo;

2. propone alla presidenza ceca del Consiglio dell'UE di discutere, nell'ambito del forum europeo sull'energia nucleare, la stabilità dei prezzi nel settore nucleare e il ruolo dell'energia nucleare nella stabilizzazione dell'approvvigionamento nel quadro di una minore dipendenza dell'UE dal gas russo;

3. Propone di rafforzare la cooperazione bilaterale con i partner internazionali nel settore nucleare al fine di condividere i risultati in termini di innovazione e di progressi nel campo delle nuove tecnologie. Il CESE raccomanda alla presidenza ceca del Consiglio dell'UE di organizzare un convegno sui piccoli reattori modulari, un evento che potrebbe essere ricalcato sul modello del forum di alto livello UE-USA su tale tipo di reattori e che potrebbe esplorare questo promettente ambito di ricerca.

N.B. Sui reattori di nuova generazione compresi i piccoli vedi intervista a G.B. Zorzoli QUI.

 

 

LE TESI CONTRARIE

Occorre dire Il Parere sopra riportato è stato approvato a maggioranza che ha respinto un controparere della minoranza del CES tradotto in un emendamento secondo il quale non si deve esaminere i vantaggi e gli svantaggi dell'energia nucleare, né il livello dei prezzi, perché la stabilità può esservi o non esservi a qualsiasi livello di prezzo. È importante comprendere che, se si vuole incidere sui prezzi dell'energia elettrica, è necessario modificare l'attuale sistema del mercato dei prezzi dell'energia. Si tratta di una conclusione che viene ora espressa in molte sedi in Europa, non da ultimo da Ursula von der Leyen e dal Consiglio «Energia» del 9 settembre, e che abbiamo più volte ribadito nel quadro del presente parere. Per questo, nella presente proposta di emendamento abbiamo presentato quattro scenari per stabilire in quali situazioni di assetto del mercato l'energia nucleare possa o non possa esercitare un effetto stabilizzatore sui prezzi dell'energia. Siamo giunti alla conclusione che l'energia nucleare non può avere un effetto stabilizzatore in due dei suddetti scenari, ma che, a determinate condizioni, essa può avere un effetto stabilizzatore negli altri due scenari.

Il controparere di minoranza è stato supportato da tre esperti invitati a una riunione del gruppo di studio dal suo presidente e dalla relatrice:

Secondo il professor Keppler «L'energia nucleare non ha un impatto reale sui prezzi dell'elettricità, come non lo ha un aumento del 10 o del 20 %».

Marco Cometto (Agenzia internazionale dell'energia atomica, AIEA) sostiene che «a breve termine il nucleare ha un impatto limitato sulla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica».

Secondo Andrei Goicea (Forum atomico europeo, Foratom) «il nucleare può, in teoria, apportare stabilità ai prezzi finali dell'energia, ma questo dipende tuttora dall'assetto del mercato».

 

Sul ritorno del nucleare vedi questo Rapporto del Gestore Mercati Energetici di cui ho trattato in questo post (QUI) che alla fine propone il caso del nucleare francese con costi per le finanze pubbliche notevoli, a proposito di soldi e prezzi.

 

 

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