Arrivata (vedi titolo dal Secolo XIX di oggi qui a fianco) la
autorizzazione unica al progetto delle chiatte con autocisterne di gnl dal
rigassificatore di Panigaglia al porto di Spezia.
Si tratta della autorizzazione ex articolo 10 DLgs 257/2016 (QUI).
Ovviamente
informazioni chiare sul contenuto di questa autorizzazione non se ne trovano
come al solito se non da parte degli addetti ai lavori come il sottoscritto,
tanto i cittadini non contano nulla ovviamente come al solito.
La
questione rilevante, oltre a quella della trasparenza nella pubblicazione delle
decisioni, però è quella per cui l'autorizzazione finale dovrebbe contenere tutte le
istruttorie relative alle varie autorizzazioni ambientali che riguardano il progetto e in
queste non c'è solo la Valutazione di Impatto Ambientale (svolta senza
applicare la VIA ordinaria) ma anche l'Autorizzazione Integrata Ambientale
(AIA) importantissima per la questione delle tecniche di prevenzione e
mitigazione dell'impatto ambientale.
Il fatto
che l’articolo
10 del DLgs 257/2016,
sopra richiamato, usi il termine “pareri ambientali” non deve sviare
perché non di parere si tratta in quanto VIA, VINCA, AIA, Nulla Osta di
Fattibilità non possono essere considerati meri pareri consultivi come
dimostrato dalla procedura sopra esposta ex lege 241/1990. Infatti la legge 99/2009, superando le norme di semplificazione
precedenti (da ultimo legge 239/2004 comma 60 articolo 1) ha definito la VIA come un procedimento distinto da
quello della autorizzazione definitiva mentre nella legislazione precedente il
giudizio di VIA era diventato un nulla osta interno al procedimento
autorizzatorio. Ma sempre di nulla osta e non mero parere si trattava.
Ebbene di
tutto questo ad oggi, nella procedura di approvazione del progetto delle
chiatte che trasporteranno autobotti dal rigassificatore al porto di Spezia,
non esiste traccia nonostante l'AIA al rigassificatore di Panigaglia sia scaduta da
tempo la
revisione doveva avvenire entro il 17 agosto 2021 (parole della Provincia
spezzina autorità competente al rilascio dell'AIA che ha avviato solo nel
settembre 2022 tale procedure di revisione, vedi QUI).
Non solo
ma visto il progetto ora autorizzato dal Ministero questo costituisce modifica
sostanziale al rigassificatore quindi richiede una nuova e completa istruttoria
di AIA utilizzando tutte le norme ambientali previste dalla stessa che ad oggi
non risultano applicate. Per non parlare del fatto che l'AIA prevede anche una
serie convenzione con i Comuni Interessati dall'impatto del progetto e del
rigassificatore relativamente a vere compensazioni ambientali (QUI) e non i ridicoli buoni benzina fino
ad ora rilasciati ai cittadini residenti nella zona del rigassificatore.
Tutto
questo l'ho spiegato in questo post che ripubblico ora e che è attualissimo QUI.
A quanto sopra occorre aggiungere che questo
nuovo progetto va ad inserirsi all’interno di un porto iper-congestionato da
molte attività a rischio incidentale senza avere un rapporto di sicurezza portuale e un piano di
emergenza esterno come richiesto da tempo da un Documento (QUI) ufficiale
del Sistema Nazionale Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e Corpo Nazionale
Vigili del Fuoco che propone un protocollo per applicare dette misure a tutti i
porti di interesse nazionale con attività a rilevanza industriale e quindi a
rischio incidentale come spiego in questo post QUI.
A conferma di questa necessità e possibilità
si veda quanto previsto dalla nuova Direttiva del Dipartimento Protezione Civile
della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede piano di emergenza
esterna di area qualora a fianco
dell’impianto classificato non ci siano altri impianti Seveso ma comunque
attività e fattori di rischio da effetto domino come appunto le aree portuali
vedi QUI.
Non mi si venga a
ribattere che la Capitaneria ha previsto delle ordinanze perché queste
riguardano solo il caricamento da parte di bettoline del gnl sulle navi ma non
la sicurezza complessiva di tutta l’area portuale!
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