La
Presidente e il Segretario della Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale magnificano i risultati del porto
di Spezia e annunciano i nuovi investimenti di ampliamento del porto.
Il sottoscritto non vuole sottovalutare questi risultati ma ancora una volta si rimuovono quattro
questioni fondamentali per uno sviluppo equilibrato tra porto città e golfo:
1. il ruolo di terzietà della
Autorità Portuale che non è la rappresentante dei terminalisti
2. la questione della inchiesta
penale sui dragaggi che ha dimostrato i gravi errori e violazioni in questa
attività in danno di tutto il golfo
3.
la questione della fascia di rispetto e dell’attuazione delle prescrizioni
ambientali della Valutazione di Impatto Ambientale del Piano regolatore del
porto
4. un metodo trasparente ed efficiente (da un
punto di vista ambientale economico e sociale) per la valutazione/approvazione
del nuovo waterfront e relativa stazione crociere
Vediamole
partitamente…
Compito della Autorità
Portuale deve essere quello di creare le condizioni di uno sviluppo equilibrato
della portualità con il resto del territorio che circonda il porto anche in
relazione con il sistema della portualità nazionale. Compito di promuovere i
traffici container deve essere dei concessionari portuale e quindi del
mercato. L’Autorità Portuale deve
regolarlo questo mercato.
Non sono io che affermo
questa visione della Autorità Portuale ma la stessa legge quadro in materia [ NOTA 1] anche dopo la recente riforma (per il testo
coordinato della legge 84/1994, vedi QUI.
In particolare la legge
quadro anche quando prevede tra le funzioni della nuova Autorità di sistema
portuale anche quelle di promozione delle
operazioni e dei servizi portuali, lega questa attività a quella di controllo a
conferma che questa promozione deve essere
svolta proprio come funzione di garanzia delle attività portuali e non come
mera promozione commerciale delle operazioni portuali.
Non a caso il TAR PUGLIA in una sentenza n.1138 del 4/7/2012 ha affermato: “Le autorità portuali istituite
nei porti in cui le organizzazioni portuali svolgevano i servizi di interesse
generale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c) , possono continuare a
svolgere in tutto o in parte tali servizi, escluse le operazioni portuali,…”
2. LA QUESTIONE
DELLA INCHIESTA PENALE SUI DRAGAGGI CHE HA DIMOSTRATO I GRAVI ERRORI E
VIOLAZIONI IN QUESTA ATTIVITÀ IN DANNO DI TUTTO IL GOLFO
L’inchiesta penale sui
dragaggi ha dimostrato problematiche rilevanti su tre questioni:
1. Modalità di conduzione delle istruttorie finalizzate al
rilascio delle autorizzazioni ambientali
2. contenuti prescrittive delle
autorizzazioni ambientali
3. ruolo del sistema dei controlli
pubblici ambientali
Sia sufficiente in questa
sede citare la sentenza della Cassazione n.46170 del 3
novembre 2016, che ha dato ragione alla Procura del Tribunale di
Spezia e ai legali di Legambiente sul sequestro del cantiere di dragaggio. In
questa sentenza si afferma che
il livello di torbidità delle acque dopo il dragaggio è stato: “accertato nonostante l'ARPAL avvisasse
preventivamente dei controlli gli interessati, i quali, opportunamente
evitavano il dragaggio in previsione dei controlli…. (il Tribunale indica
le dichiarazioni di una persona informata sui fatti)”.
Per un approfondimento vedi QUI.
3. LA QUESTIONE DELLA FASCIA DI RISPETTO E
DELL’ATTUAZIONE DELLE PRESCRIZIONI AMBIENTALI DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO
AMBIENTALE DEL PIANO REGOLATORE DEL PORTO
Secondo la Presidente
della Autorità Portuale di sistema la fascia di rispetto arriverà “in parte”
per il momento. Si stanno frazionando i progetti di tutela dell’ambiente e
della salute dei residenti nei quartieri limitrofi al porto. Questo oltre ad
essere sbagliato in se è anche in palese contrasto perfino con le
prescrizioni del giudizio di VIA del
MInistero dell’Ambiente sul Piano Regolatore del Porto di Spezia che riporto di
seguito:
Prescrizione n.15
“15. al fine di mitigare gli impatti prodotti dalle attività portuali
sulle componenti ambientali delle aree limitrofe , dovrà essere valutata
la possibilità di estendere la prevista fascia di rispetto ad altre aree
significative la cui progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione
dell’A.P. e dei Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con
l’auspicabile presenza anche di altri soggetti pubblici e non;detto progetto
dovrebbe abbracciare l’intero fronte d’acqua e qualificarsi delle specificità ambientali
e dell’urbanizzazione che incontra...".
Prescrizione n. 16
“16-dovrànno essere realizzate tutte
le opere di mitigazione previste nello SIA;in particolare,la realizzazione
delle opere infrastrutturali finalizzate alla riduzione preliminare delle cause di impatto sulle
componenti ambientali previste dall’attuazione del nuovo PRP dovrà
precedere il completamento delle opere vere e proprie destinate a
potenziare le attività produttive portuali quali moli e
banchine”.
Il tutto proprio per
evitare che l’impatto dell’ampliamento del porto non venga valutato nella sua
complessità come afferma la:
Prescrizione n. 10
“10- il potenziamento delle attività portuali previste dal PRP
,in grado di determinare incremento
degli inquinanti tale da determinare valori critici degli stessi, potrà essere realizzato
subordinatamente alla concomitante riduzione di detti valori in altri ambiti
operativi;al riguardo , il Proponente,in accordo con gli Enti preposti ,dovrà
dare attuazione per quanto di competenza a tutte le azioni previste nella proposta di Piano di
risanamento a tutela della qualità dell’aria adottato dalla Regione Liguria
anche sulla base di ulteriori azioni aggiuntive previste per detto piano da parte del Consiglio Regionale”.
4. UN
METODO TRASPARENTE ED EFFICIENTE (DA UN PUNTO DI VISTA AMBIENTALE ECONOMICO E
SOCIALE) PER LA VALUTAZIONE/APPROVAZIONE DEL NUOVO WATERFRONT E RELATIVA
STAZIONE CROCIERE
Voglio ricordare alcune
questioni che emergono dai documenti ufficiali di approvazione del Piano
Regolatore del Porto oltre che dalla normativa generale su Valutazione
Ambientale dei Piani (VAS) e dei progetti (VIA):
1. Il
PRP per le funzioni distinte da quelle strettamente portuali deve essere
coerente con Piano urbanistico comunale il che tradotto significa che il Comune
di Spezia poteva e può ancora intervenire per dare prescrizioni urbanistico
edilizie al progetto di waterfront (parere della Regione sulla VIA dl PRP
delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP) e quindi anche alla
stazione crocieristica.
2. Il
vecchio Masterplan del Waterfront veniva considerato dal Comitato Portuale
(vedi le due delibere di approvazione di cui ho scritto qui) scontato
nei suoi caratteri urbanistici ed edilizi, stazione crocieristica compresa,
senza aver minimamente tenuto conto delle prescrizioni ambientali del Ministero
dell’Ambiente in sede di giudizio di VIA, relativamente:
2.1. alle
modifiche di circolazione delle acque e dei sedimenti diffusi dalla
incrementata attività di navigazione in rapporto all'impatto sul Santuario dei
Cetacei (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul PRP)
2.2. al
sovraccarico di nutrienti nell’ambito del golfo dovuto sempre all'incremento di
attività di navigazione (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul PRP)
2.3. all’impatto
ambientale cumulativo della stazione crocieristica sull'ecosistema golfo e aree
limitrofe di pregio naturalistico (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente
sul PRP)
3. si
conferma come il Waterfront dovrà essere considerato non un progetto (vedi ad
esempio il vecchio Masterplan presentato) ma uno strumento urbanistico
attuativo e specificativo del PRP (delibera Consiglio Regionale di approvazione
del PRP) e quindi la necessità di applicare la VAS come
analizzato qui e qui .
4. il
vecchio progetto di Masterplan è stato elaborato senza aver elaborato in
precedenza un set di indicatori ambientali in grado di misurarne , con
fondatezza scientifica e trasparenza comunicativa, l’impatto ambientale
potenziale parere Regione sulla VIA del PRP)
5. il
progetto di Masterplan e le due delibere del Comitato Portuale sopra citate
hanno dato per scontato la stazione crocieristica di questo progetto in palese
contrasto con la prescrizione che prevedeva che la fattibilità della funzione
crocieristica doveva essere preventivamente sottoposta ad adeguata valutazione
degli enti interessati anche sotto il profilo della accettabilità
ambientale (delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP)
Da questo decreto si ricava quanto segue:
1. Sulle emissioni da
navi da crociera nel porto di Spezia siamo all’anno zero (ma questa non è una
novità come ho ampiamente dimostrato anche QUI;
2. Gli interventi
previsti per l’ambito 5 (stazione crocieristica compresa) dovranno avere una
nuova valutazione di impatto ambientale
3. La nuova
valutazione di impatto ambientale dovrà verificare l’impatto di quanto
previsto nell’ambito 5. sulla circolazione delle acque nel golfo, sulla qualità
dell’aria nonché sulla valenza storico architettonica della zona centro
della città.
4. gli interventi
previsti nell’ambito 5 possono costituire variante al Piano regolatore del
porto e su questo dovrà pronunciarsi il Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici.
NOTA 1 LE COMPETENZE DELLA AUTORITA' PORTUALE DI SISTEMA
a) indirizzo,
programmazione, coordinamento, regolazione, promozione e controllo, delle
operazioni e dei servizi portuali, delle attività autorizzatorie e concessorie
e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti e nelle
circoscrizioni territoriali.
poteri di ordinanza, anche
in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle
attività e alle condizioni di igiene sul lavoro;
b) manutenzione ordinaria e
straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, ivi compresa quella per
il mantenimento dei fondali;
c) affidamento e controllo delle
attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di
servizi di interesse generale, non coincidenti né strettamente connessi alle
operazioni portuali di cui all'articolo 16, comma 1, individuati con decreto
del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
d) coordinamento delle attività
amministrative esercitate dagli enti e dagli organismi pubblici nell’ambito dei
porti e nelle aree demaniali marittime comprese nella circoscrizione
territoriale;
e) amministrazione in via
esclusiva delle aree e dei beni del demanio marittimo ricompresi nella propria
circoscrizione;
f) promuove forme di raccordo
con i sistemi logistici retro portuali e interportuali.
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