E’
aperto la fase di presentazione delle osservazioni per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) da parte del
pubblico (singoli cittadini, associazioni comitati etc.). Il termine
formalmente scadrebbe il 7 agosto ma la maggioranza che governa la Regione ha
dichiarato che la scadenza non sarà considerata perentoria e quindi potranno
essere inviate osservazioni anche subito dopo quella data.
Nel precedente post
(vedi QUI ) ho spiegato la efficacia e quindi il peso giuridico
amministrativo che le osservazioni del pubblico possono acquisire nelle
procedure di VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (di seguito VAS)
In questo post
definisco le modalità con le quali le osservazioni del pubblico devono
essere scritte e presentate al fine di svolgere fino in fondo il ruolo
delineato ex lege nell’ambito del procedimento di valutazione – adozione
– approvazione del piano urbanistico comunale
PER DEFINIRE IL CONTENUTO DELLE OSSERVAZIONI
OCCORRE PRIMA DI TUTTO UNA SPIEGAZIONE SU COME SI SVOLGE LA ISTRUTTORIA DI VAS
AD ESEMPIO DI UN PIANO URBANISTICO
A fianco della
elaborazione degli obiettivi settoriali del piano ( edificato, servizi
pubblici, infrastrutture viarie, impianti industriali, etc.) devono
essere individuati gli obiettivi ambientali (riduzione emissioni in atmosfera,
riduzione produzione rifiuti, riduzione suolo consumato etc.) da raggiungere
attraverso il piano.
Gli obiettivi settoriali
andranno quindi valutati in rapporto alla loro capacità di raggiungere gli
obiettivi ambientali, i quali a loro volta saranno definiti tenendo conto della
legislazione ambientale, dei dati di conoscenza del territorio interessato,
degli studi ufficiali e non sulle emergenze ambientali naturalistiche, della
percezione del rischio ambientale sanitario paesaggistico da parte della
comunità locale.
Come verranno valutati
questi obiettivi settoriali al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali?
Attraverso degli indicatori di vario genere: quantità/qualità rifiuti prodotti,
quantità/qualità suolo consumato, quantità di emissioni nella atmosfera etc.
E’ chiaro però che
affinché la procedura di VAS abbia il carattere strategico sopra indicato gli
obiettivi settoriali e gli obiettivi ambientali andranno inseriti e quindi
costruiti all’interno di scenari di sviluppo alternativo del territorio
interessato dal piano.
Quindi per fare un esempio
e ovviamente schematizzando un poco, potremmo avere:
Scenario 1 : sviluppo turistico di massa con centri
commerciali e infrastrutture di offerta turistica di dimensioni significative
Scenario 2: sviluppo più interessato alla realizzazione di
infrastrutture industriali
Scenario 3 : sviluppo di turismo di qualità , con limitati
interventi infrastrutturali sia in termini viari che di costruito
Scenario 4: opzione zero nell’ottica del blocco al consumo del
suolo. Questi scenario come vedremo nell’indice delle osservazioni va valutate
separatamente dagli scenari alternativi.
All’interno di ognuno di
questi scenari verranno definiti gli obiettivi specifici di tipo urbanistico e
pianificatore e gli obiettivi ambientali da raggiungere e attraverso gli
indicatori qualitativi e quantitativi ad ogni scenario potrà essere dato un
peso in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
QUALI SONO I TEMI CHE DEVONO ESSERE
ANALIZZATI NELLE OSSERVAZIONI: I DOCUMENTI UFFICIALI DI RIFERIMENTO PER
ELABORARE L’INDICE TIPO DELLE OSSERVAZIONI
Gli elementi che devono
essere sviluppati nelle Osservazioni sono riportati di seguito e sono costruiti
attraverso una lettura integrata:
1. degli
allegati I alla Parte II del DLgs 152/2006: Criteri per la verifica di
assoggettabilità a VAS di piani e programmi
2. delle
linee guida dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) del 22/4/2015. In particolare
vedi Check-List di supporto alla formulazione delle Osservazioni sul Rapporto
Ambientale
L’INDICE DELLE OSSERVAZIONI DA PRESENTARE
NELLE PROCEDURE DI VAS DEI PIANI E PROGRAMMI
1. osservazioni su questioni procedurali - metodologiche e di
coerenza normativa
1.1. Verificare
la normativa, se esistente, che prevede la redazione del
Piano o comunque rappresenta il riferimento per la sua predisposizione
1.2. Confronto
tra gli obiettivi del Piano con la normativa di riferimento che
disciplina questa tipologia di strumenti di pianificazione
1.3. Valutazione
e verifica dell’ambito geografico o amministrativo di riferimento del Piano
Spiagge, nonché dell’orizzonte temporale di vita del Piano
1.4. Verifica
strumenti e modalità di attuazione del Piano
1.5. Verifica
risorse finanziarie coinvolte in relazione alle azioni previste dal Piano
1.6. Verifica
rispetto riferimenti metodologico normativi in materia di VAS:
1.6.1. Regionali:
(vedi QUI)
1.6.3. Europee:
(vedi QUI)
1.7. Verifica
dell’iter per l’elaborazione del Piano (aspetti procedurali, attività tecniche,
incontri) con riferimento a quanto già svolto e a quanto si prevede per le fasi
future e illustrazione delle modalità di integrazione tra le attività di
pianificazione e quelle di valutazione ambientale.
1.8. Verifica
delle modalità di svolgimento del processo di partecipazione del pubblico e dei
soggetti coinvolti nelle fasi di elaborazione del Rapporto Ambientale
1.9.Valutare
se il quadro pianificatorio e programmatico individuato è adeguato e
quali ulteriori piani e programmi sarebbe opportuno considerare in base alla
loro pertinenza al Piano
1.10. Verifica
se il grado di definizione/dettaglio delle azioni previste dal Piano consente
di valutare la significatività degli effetti dello stesso sul piano ambientale
e socio economico.
Sugli effetti socio
economici si rileva che secondo il punto 5.5 delle Linee Guida della UE in
molti casi il rapporto ambientale potrebbe fare parte di una valutazione più
ampia del piano o del programma. Potrebbe, ad esempio, rientrare in un
documento sulla valutazione della sostenibilità che comprendesse anche gli
effetti sociali ed economici, oppure un rapporto sulla sostenibilità
potrebbe essere integrato nel piano o nel programma. Uno qualsiasi dei due
modelli, a condizione che soddisfi pienamente le disposizioni della direttiva,
è un modo accettabile di adeguarsi ad essa.
2. osservazioni sul confronto tra obiettivi del piano e
obiettivi ambientali
2.1. Verifica
se gli obiettivi del Piano sono esaurientemente descritti sia per quanto
attiene alla dimensione temporale che spaziale
2.2. Verifica
se gli obiettivi ambientali del Piano sono rappresentati con indicatori il più
possibile quantitativi
2.3. Verifica
se gli obiettivi ambientali del Piano sono esaustivi rispetto alla vigente
normativa, ai documenti ufficiali a livello UE nazionale e regionale, alle
osservazioni e documenti presentate dal pubblico. Valutare se vi sono altri
obiettivi generali di protezione ambientale pertinenti al Piano.
3. osservazioni su analisi di coerenza esterna: rapporto dei contenuti
del piano con altri atti di pianificazione sovraordinati o meno
3.1.Verificare
coerenza tra obiettivi ambientali del Piano con quelli rilevanti per l’ambiente
e lo sviluppo sostenibile definiti da altri livelli di governo ( analisi di
coerenza esterna verticale)
3.2. Verificare
coerenza tra obiettivi ambientali del Piano con quelli rilevanti per l’ambiente
e lo sviluppo sostenibile definiti in atti e documenti redatti, dal medesimo
Ente o da altri Enti, per lo stesso ambito territoriale, ad es. Comuni
limitrofi. ( analisi di coerenza esterna orizzontale)
3.3. Valutare
se sono indicate le modalità di gestione delle situazioni di incoerenza
individuate
4. osservazioni su analisi di coerenza interna del piano tra le azioni
previste gli obiettivi ambientali dichiarati
4.1. Verificare
la individuazione e descrizione delle sinergie tra il sistema degli obiettivi
ambientali specifici ed il sistema delle azioni del Piano, al fine di valutare
e orientare i contenuti del Piano in base a criteri di sostenibilità (analisi
di coerenza interna)
4.2. Verificare
la individuazione di eventuali contraddizioni/incoerenze all'interno degli
elaborati del P/P e del Rapporto ambientale, rispetto al raggiungimento degli
obiettivi ambientali specifici. (analisi di coerenza interna)
4.3. Valutazione
se esistono contraddizioni dalla analisi di coerenza interna, su come
tali contraddizioni sono affrontate
5. osservazioni sulla adeguata definizione dell’ambito in cui il piano
può svolgere i suoi effetti ambientali
5.1. Verificare
l’ambito di influenza del Piano
5.2. Valutare
se l’ambito di influenza territoriale identificato nel Piano tiene conto di
tutte le aree che possono essere interessate dagli effetti dello stesso
5.3.Valutare
se vi sono altri aspetti ambientali che possono essere interessati dalle azioni
del P/P che non sono stati considerati?
6. osservazioni sulla coerenza tra analisi stato dell’ambiente
interessato dal piano e potenziali effetti ambientali dello stesso
6.1.Verificare
se la descrizione e analisi dello stato dell’ambiente considera tutti gli
aspetti rilevanti del territorio interessato pertinenti al Piano
6.2. Verificare
se la descrizione ed analisi dello stato dell’ambiente è proporzionata
all’ambito di influenza del Piano
6.3. Verificare
se le criticità e le particolari emergenze ambientali individuate sono
esaustive
6.4.Verificare
se sono adeguatamente considerate le aree di particolare rilevanza
paesistico-ambientale che possono essere valorizzate
6.5. Verificare
se sono considerate tutte le “zonizzazioni istituzionali”, intese come aree già
ufficialmente definite sulla base di indicazioni normative specifiche, es. zone
vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari,
zonizzazione acustica, della qualità dell’aria etc.
6.6. Valutare
se il set di indicatori individuato o vi sono altri indicatori che potrebbero
essere utilizzati per la descrizione del contesto ambientale
7. osservazioni sullo scenario di riferimento: opzione zero
7.1. Valutare se rispetto allo scenario di
riferimento della opzione zero:
7.1.1. è considerata
l’evoluzione futura degli indicatori ambientali più rilevanti da considerare
come riferimento per quantificare gli effetti del Piano
7.1.2. vi sono altre
variabili dello scenario di riferimento che non sono state prese in
considerazione o di cui non è attualmente possibile prevedere l’evoluzione nel
tempo, ma che sarebbe comunque utile considerare
8. osservazioni sugli effetti ambientali previsti dal Rapporto
Ambientale
8.1. Analisi degli effetti ambientali: valutare
se sono stati rispettati i parametri di significatività degli effetti come
descritti nell’allegato I alla Parte II al DLgs152/2006 anche in rapporto al
set di indicatori utilizzati o utilizzabili:
8.1.1. Probabilità,
durata, frequenza e reversibilità degli impatti,
8.1.2. carattere cumulativo
degli impatti,
8.1.3. rischi per la
salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti), (vedi QUI)
8.1.4. entità ed
estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione
potenzialmente interessate,
8.1.5. valore e
vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali
caratteristiche naturali o del patrimonio culturale e paesaggistico, del
superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo
intensivo del suolo, impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a
livello nazionale, comunitario o internazionale (vedi QUI)
8.2. Valutare se vi sono effetti ambientali
rilevanti che possono derivare da azioni del Piano che non sono stati
considerati
9. osservazioni sulle misure di mitigazione ambientale previste dal
Rapporto Ambientale
9.1. Valutare le mitigazioni ambientali previste
se:
9.1.1. sono descritte
adeguatamente con i relativi effetti risultanti
9.1.2. sono adeguate
e sufficienti per mitigare gli effetti negativi previsti
9.1.3. agiscono su
aspetti ambientali e sono in grado di bilanciare gli effetti ambientali
negativi generati dal Piano
10. osservazioni sulle alternative esaminate dal Rapporto Ambientale
10.1.Valutare rispetto alle alternative del Piano
valutate nel Rapporto Ambientale:
10.1.1.se sono individuate
e valutate
10.1.2.se sono chiari i
criteri alla base delle valutazioni comparative tra le alternative
10.1.3. se le
motivazioni per cui si sceglie il contenuto finale del Piano danno conto di
come sono stati considerati gli effetti ambientali
10.1.4. se
l’eventuale assenza di alternative rilevanti e ragionevoli è adeguatamente
motivata
N.B. Secondo
il punto 5.13 delle linee guida della Commissione UE DG Ambiente il testo della
Direttiva (ripreso dall’allegato VI al TU ambiente DLgs 152/2006) non
specifica se si intendano piani o programmi alternativi, o alternative diverse
all’interno di un piano o di un programma. In pratica, verranno generalmente
valutate alternative diverse all’interno di un piano (ad es. diversi metodi di
smaltimento dei rifiuti all’interno di un piano per la loro gestione o diverse
modalità di riassetto di un’area all’interno di un piano per la destinazione
dei suoli). Un’alternativa può dunque essere un modo diverso di raggiungere gli
obiettivi di un piano o di un programma. Nel caso dei piani per la destinazione
dei suoli o di quelli per la pianificazione territoriale le alternative ovvie
sono usi diversi di aree designate ad attività o scopi specifici, nonché aree
alternative per tali attività. Nel caso di piani o programmi che coprano lunghi
archi di tempo, specialmente quelli che riguardano un futuro molto lontano,
sviluppare uno scenario alternativo è un modo di esplorare le alternative e i
loro effetti. Come esempio, i Piani per lo sviluppo regionale della contea di
Stoccolma sono stati a lungo elaborati in base a un tale modello di scenario.
Le alternative scelte devono essere realistiche. Lo studio di alternative è
dovuto, in parte, alla necessità di trovare modi per ridurre, o evitare, i
significativi effetti negativi sull’ambiente del piano o del programma
proposto. Idealmente, anche se la direttiva non lo richiede, la proposta finale
di piano o di programma è quella che contribuisce meglio al raggiungimento
degli obiettivi sanciti all’articolo 1 della Direttiva 2001/42. Selezionare
deliberatamente per la valutazione le alternative con gli effetti più negativi,
al fine di promuovere il piano o il programma proposto, non è la soluzione più
adeguata per raggiungere i fini del paragrafo analizzato in questa sede. Per
essere valide le alternative devono ricadere anche nell’ambito delle competenze
giuridiche e territoriali dell’autorità interessata.
11. osservazioni sui monitoraggi in fase di attuazione del piano
11.1.Valutare
rispetto ai monitoraggi ex post
11.1.1.se gli indicatori
individuati per il monitoraggio ambientale del Piano consentono di seguire
l’attuazione delle azioni dello stesso e di misurarne gli effetti
11.1.2. se vi sono
altri indicatori che potrebbero essere utilizzati per monitorare gli effetti delle
azioni del Piano
11.1.3. se è valutata
dal sistema di monitoraggio l’effettiva applicazione delle misure di
mitigazione previste dal Rapporto Ambientale
11.1.4. se sono
definite le responsabilità e le risorse economiche necessarie per la
realizzazione del monitoraggio
11.1.5. se sono
definite le modalità di reportistica degli esisti del monitoraggio?
12. osservazioni sulla sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale
12.1.Valutare
se la sintesi non tecnica illustra in modo facilmente comprensibile tutti i
principali contenuti del Rapporto Ambientale
INFINE: A CHI DEVONO ESSERE INVIATE LE
OSSERVAZIONI
- in forma scritta a
Regione Liguria - Dipartimento Territorio, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti
- Settore Pianificazione territoriale e VAS, via Fieschi 15, 16121 Genova
- in forma elettronica utilizzando la casella di posta elettronica certificataprotocollo@pec.regione.liguria.it
- in forma elettronica utilizzando la casella di posta elettronica certificataprotocollo@pec.regione.liguria.it
Per ulteriori informazioni
contattare il Settore Pianificazione territoriale e VAS:pianificazione@regione.liguria.it.
UNA BUONA ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI DELLE
OSSERVAZIONI Può ESSERE UTILE ANCHE IN CASO DI IMPUGNAZIONE DELLE CONCLUSIONI
DELLA VAS
Nel caso in cui le
Osservazioni del Pubblico non venissero accolte dalla Autorità Competente, una
buona articolazione del contenuto delle stesse soprattutto legandolo alle
specificità del territorio interessato dal piano e programma oggetto della VAS,
può essere utile e favorire l’accoglimento di un eventuale ricorso di fronte
alla giustizia amministrativa. In questo senso si veda TAR Lombardia che con
sentenza n.1605 del 2014 ha affermato che per poter impugnare le
conclusioni delle procedura di VAS, un cittadino non può limitarsi a contestare
le modalità operative con le quali l’ente competente ha svolto la procedura se
non dimostra anche che tali modalità abbiano inciso concretamente sugli
interessi che intende tutelare, (per un approfondimento vedi QUI).
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