In un post del 2015 (QUI) scrivevo:
“SNAM GNL Italia ha deciso di avviare il percorso di elaborazione e
approvazione di un progetto che mira a far diventare l’impianto di Porto
Venere uno dei punti di distribuzione di ingenti quantità di GNL (gas
naturale liquefatto ) sia per autotrazione che come combustibile per navi
container etc.”.
All’epoca si parlava solo
del progetto, di cui oggi tutta la città discute, dello stoccaggio di gnl nell’area
del rigassificatore per poi trasferirlo, sulle autobotti, al porto di Spezia ma
ormai il disegno ben più ampio, appena accennato nel 2015, ora sta diventando realtà.
Così mentre la politica spezzina discuteva di bettoline da attraccare o meno nel porto, di concessione da rilasciare in tal senso da parte della Autorità di Sistema Portuale senza peraltro fare nessun atto formale per fermare tutto ciò sul serio, il progetto di Panigaglia hub del Mediterraneo andava avanti.
Nella mia Newsletter mensile
che pubblico sul mio blog, in particolare quella di Marzo 2022 QUI, ho
analizzato il Decreto Ministero Transizione
Ecologica 14 marzo 2022 che disciplina varie modalità
di stoccaggio del gas naturale. Una di queste è quella di rendere disponibili
volumi aggiuntivi di gas naturale, ottimizzare sia l'utilizzo dei terminali di
rigassificazione, prevedendo servizi di rigassificazione integrati con
l'iniezione del gas negli stoccaggi,
nonché servizi di collegamento con altri terminali operanti in area
mediterranea, sia l'utilizzo della capacità disponibile ai punti di entrata
della rete nazionale dei gasdotti non interconnessi direttamente con reti di
Stati membri dell'Unione europea, prevedendo corrispettivi che incentivino
l'importazione dall'estero. In particolare, il comma 2 articolo 7 del Decreto
in questione prevede che: “2. Al fine di ottimizzare l'utilizzo dei terminali di rigassificazione
di gas naturale, il gestore della rete di trasporto nazionale predispone un
servizio di collegamento tramite navi spola di adeguata capacità e dimensione
finalizzato al collegamento del terminale di rigassificazione di Panigaglia con
terminali di rigassificazione ubicati nel Mar Mediterraneo, che effettuino il
servizio di reloading (ricaricamento ndr.), in particolare con quelli
della penisola iberica.”
Con successivo DPCM 29 marzo 2022 (QUI) sono state individuate le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dell'utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell'Isola. Tra queste al comma 4 articolo 2 di detto Dpcm si rileva:
“a) l'adeguamento
impiantistico del terminale di rigassificazione di Panigaglia per consentire il
caricamento del GNL su bettoline, inclusi gli interventi di ammodernamento del terminale,
per garantirne la continuità di esercizio per la durata di funzionamento del
collegamento virtuale; …
f) un servizio di trasporto
del GNL a mezzo di navi spola dedicate, approvvigionato nel rispetto della
normativa comunitaria e nazionale e realizzato secondo la modalità operativa più
adeguata sulla base di criteri di economicità ed efficienza, al fine di
garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, destinato a rifornire le FRSU
a Portovesme e Porto Torres e il terminale a Oristano, a partire, in normali condizioni
di esercizio, dai terminali di Panigaglia e OLT Livorno;”
Da tempo si sapeva quindi dei veri obiettivi sul futuro del rigassificatore di Panigaglia che non erano solo quelli del progettino di trasferire autobotti al porto di Spezia ma ora questo disegno si sta realizzando compiutamente e va ben al di là del riferimento al 2023.
Presso il Ministero della
Transizione Ecologica (MITE) è depositato il Progetto "Vessel reloading
Panigaglia" per consentire il carico e lo scarico di GNL presso il pontile
principale del Terminale GNL di rigassificazione di Panigaglia.
La procedura è quella della
verifica di assoggettabilità a Valutazione
di Impatto Ambientale e il provvedimento conclusivo è vicino ad essere pubblicato
come si ricava QUI.
Questo progetto ha una
finalità ben precisa, in coerenza con il disegno in atto da tempo sopra
descritto, che si ricava dallo Studio Preliminare Ambientale (QUI) depositato
presso il MITE. A pagina 10 si legge: “Il progetto prevede modifiche
impiantistiche del terminale esistente di rigassificazione in applicazione al
DPCM 29 marzo 2022 “Individuazione delle opere e delle infrastrutture
necessarie al phase out dell’utilizzo del carbone in Sardegna e alla
decarbonizzazione dei settori industriali dell’Isola”, secondo l’art. 2
“Interventi di infrastrutturazione energetica… In riferimento al contesto del
piano strategico dell’approvvigionamento di gas naturale alla Regione Sardegna,
il Terminale di Panigaglia, a progetto completato, riuscirà a fornire volumi di
gas naturale liquido pari fino al 70% della domanda prevista di gas della
Sardegna. Ciò avverrà per mezzo del caricamento di GNL all’interno delle
cisterne delle navi spola, di capacità fino a 30.000 mc ormeggiate presso il
pontile del terminale di rigassificazione di Panigaglia. Il progetto proposto è
quindi essenziale per assicurare l’approvvigionamento di GNL al sud della
Sardegna. In aggiunta, il progetto, prevede la possibilità di fornire il
servizio di approvvigionamento o rifornimento di combustibile GNL a bordo di
navi nel mercato del Mar Tirreno del Nord.”.
A prescindere dal
sottoscritto che come è noto pur essendo un esperto è solo un semplice
cittadino la domanda che sorge spontanea è: le istituzioni locali e regionali
sapevano del progetto e soprattutto si sono pronunciate all’interno del sopra
richiamato procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA?
Direi proprio di si!
La Provincia di Spezia ha depositato proprie osservazioni (QUI) dove si
afferma una inesattezza rilevante e si pronuncia sul progetto in data 26 agosto
2022:
1. La inesattezza rilevante è che si afferma che l’Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) del rigassificatore di Panigaglia scadrebbe nel 2026
senza specificare altro, ma non è proprio così infatti come dovrebbe essere
noto agli uffici della Provincia visto che lo hanno scritto nelle osservazioni
all’altro progetto (quello delle chiatte che trasporteranno il gnl al porto di
Spezia ) il 30 marzo 2020 dove si legge: “Detta autorizzazione sarà
sottoposta a riesame complessivo entro il 17.08.2021 a seguito di
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europee della DECISIONE DI
ESECUZIONE (UE) 2017/1442 DELLA COMMISSIONE del 31 luglio 2017 che stabilisce
le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della
direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, per i grandi
impianti di combustione”. Quindi la revisione dell’AIA è un obbligo di
legge come si ricava dal comma 4 articolo 29-octies DLgs 152/2006 altro che
mera scadenza nel 2026. Non si ricordano neppure di quello che scrivono tra di loro :-) .
2. sul
progetto sostanzialmente la Provincia da via libera limitandosi solo a prevedere
delle prescrizioni in sede di modifica dell’AIA vigente.
Ovviamente il
Presidente della Provincia nonché Sindaco di Spezia di questo progetto non
ha parlato quando il Consiglio Comunale ha votato l’odg demagogico contro l’altro
progetto delle chiatte con autobotti con GNL che devono attraccare nel porto di
Spezia.
La Regione Liguria ha presentato le sue osservazioni (QUI), peraltro fuori termini di legge, il 2 settembre 2022, dove conclude che non emergono impatti significativi dal progetto prevedendo solo prescrizioni per il comparto habitat marino e aria, quindi dando parere positivo affinché il MITE escluda la applicazione della VIA ordinaria.
CONCLUSIONI
Questo progetto oltre a
dimostrare l’obiettivo di trasformare il rigassificatore di Panigaglia in un
hub del gnl per il mediterraneo oltre che la Sardegna dimostra come le
istituzioni locali e regionali non hanno mai contestato il disegno del MITE e del Governo
Nazionale di frazionare i vari progetti sul futuro del rigassificatore (chiatte
con autobotti nel porto di Spezia, spazio stoccaggio gnl e consolidamento rigassificatore,
progetto gnl per la Sardegna) in modo da evitare la applicazione della VIA
ordinaria che almeno avrebbe garantito non solo una procedura più rigorosa
sugli impatti di questi progetti ma soprattutto una visione complessiva del
rapporto di questi progetti con il nostro golfo.
Invece le istituzioni locali e regionali vanno avanti avvallando colpi di mano procedurali senza neppure fornire adeguata comunicazione ai cittadini
spezzini e il bello è che poi approvano gli ordini del giorno facendo credere
di essere contro i progetti, neppure il coraggio delle proprie decisioni! Il tutto senza neppure provare ad avviare un tavolo per compensazioni ambientali adeguate per il nostro golfo (QUI).
Sul MITE e il Governo Nazionale (precedente all’attuale ma il nuovo resta nella scia) non scrivo altro visto che da tempo ho dimostrato la loro volontà di mettere al centro della transizione il gas e non le rinnovabili e qui gli atti parlano chiaro e, almeno per chi ha un minimo di obiettività, il disegno era ben precedente alla crisi Ucraina.
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