sabato 21 maggio 2022

Inceneritore in Liguria: ce li metti di tasca tua i soldi Presidente Toti?

Il Presidente della Regione Liguria vestendo i panni del pretoriano tutto di un pezzo a favore della cultura del “FARE” ne spara un'altra delle sue: in Liguria ci vuole un inceneritore.

A prescindere dal giudizio su questa tecnologia la domanda che andrebbe fatta a questo signore: con quali soldi intendi realizzarlo? Privati? Chi si imbarca oggi in un intervento di questo tipo senza avere a fianco investimenti pubblici? Lo dimostrano i tanto osannati biodigestori che senza gli incentivi per il biometano avrebbero enormi difficoltà ad essere realizzati, figuriamoci un inceneritore.

La cosa contraddittoria è che questo signore che governa la Regione Liguria ha fatto questa uscita in un convegno pubblico dove si parlava di fondi del PNRR decisivi per rilanciare le infrastrutture ligure non solo stradali.

Peccato che questo tipo di finanziamenti non sono applicabili agli inceneritori lo dice l’Europa e lo dice il Governo Draghi quello dei “migliori” tanto caro al Presidente della Regione Liguria.

Vediamo nel merito cosa dicono le norme Europee sul green deal e i finanziamenti ambientali del PNRR.

 

 

COSA DICE LA UE SUL FINANZAMENTO DEGLI INCENERITORI

La Commissione ha così risposto ad una interrogazione al Parlamento UE.

Il regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (QUI) stabilisce che nessuna misura inserita in un piano per la ripresa e la resilienza debba arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del regolamento Tassonomia (QUI), tra cui l'obiettivo dell'economia circolare.

 

Ai sensi di detto articolo 17 (vedi qui a fianco riproduzione) si considera che un'attività economica arreca un "danno significativo" se comporta un aumento significativo della produzione, dell'incenerimento o dello smaltimento dei rifiuti, ad eccezione dell'incenerimento di rifiuti pericolosi non riciclabili; o se conduce a inefficienze significative nell'uso diretto o indiretto delle risorse naturali in qualsiasi fase del loro ciclo di vita.

L'articolo si applica alle misure relative all'incenerimento e al coincenerimento dei rifiuti, segnatamente nei termovalorizzatori e nei cementifici, e alle misure relative alla costruzione di nuovi impianti di questo tipo, all'aumento delle capacità esistenti o al prolungamento della loro durata di vita.

La Commissione ha pubblicato un documento contenente orientamenti tecnici (QUI) sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, che comprende una simulazione esemplificativa (di non conformità con detto principio) nel caso di un inceneritore di rifiuti.

 

 

COSA DICE IL GOVERNO DRAGHI SUI FINANZIAMENTI DEL PNRR AGLI INCENERITORI

Qui viene in gioco il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 28 settembre 2021 (QUI): “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti.”.

Nelle premesse il nuovo Decreto cita il Decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 06 agosto 2021 che ha assegnato (Tabella  A) al Ministero della  transizione ecologica 1.500.000.000,00 euro per  la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti, nell'ambito dell'Investimento 1.1, Missione2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).  

Quindi il nuovo Decreto del MITE attua la misura del Decreto del Ministero dell’Economia al fine di definire i criteri di selezione dei progetti relativi all'Investimento 1.1 proposti dai destinatari della misura.

Ebbene questo Decreto 28 settembre 2021 nel suo allegato afferma un criterio escludente significativo: "Non sono in ogni caso ammissibili al finanziamento gli interventi che hanno ad oggetto investimenti in discariche, in impianti di Trattamento Meccanico Biologico/Trattamento Meccanico (TMB, TBM, TM, STIR, ecc.) o inceneritori o combustibili derivati da rifiuti, nel rispetto del principio DNSH anzi richiamato o l'acquisto di veicoli per la raccolta dei rifiuti." 

 

Il principio DNSH (acronimo di Do No Significant Harm) è introdotto nell’ordinamento comunitario dal, sopra citato, Regolamento UE 2020/852 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili. Questo regolamento all'articolo 17 stabilisce l'obbligo per gli Stati membri di finanziare progetti che non rechino anche potenzialmente danni significativi all'ambiente.

Rilevo che questo regolamento non riguarda solo i progetti finanziabili con il PNRR ma qualsiasi progetto che possa potenzialmente produrre un danno all’ambiente.

Il che dimostra il totale sfavore strategico della UE verso questa tecnologia.


 

CONCLUSIONI

Allora qui il problema caro signor Presidente non è la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard) ma semplicemente NWEF (not with EU funding). Cosa vogliamo fare Presidente considerare una sindrome anche le decisioni della UE su come finanziare la transizione ecologica?

 

 

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