mercoledì 13 aprile 2022

L’individuazione del sito di un biodigestore da parte di un piano provinciale è vincolante: una sentenza

Il TAR Campania sezione Napoli con sentenza n° 2358 dello scorso 6 aprile (QUI) decide su un ricorso contro la avvenuta VIA positiva e relativa autorizzazione  assunte poi nel Provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) ex articolo 27-bis del DLgs 152/2006, per la realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti e produzione di compost mediante trattamento biologico.


La sentenza chiarisce il ruolo dei diversi strumenti di pianificazione settoriali in materia di rifiuti per la individuazione dei siti di localizzazione degli impianti di rifiuti come il biodigestore in questione.

Gli strumenti di pianificazione come è noto sono:

 

Il Piano Regionale dei rifiuti

In particolare ricorda la sentenza del TAR:

- l’art. 196 del DLgs 152/2006 attribuisce alla competenza delle Regioni, tra l’altro, “la predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento, sentiti le province, i comuni e le Autorità d'ambito, dei piani regionali di gestione dei rifiuti, di cui all'articolo 199”;
- a sua volta, l’art. 199, comma 3, lett. l) stabilisce che “I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono inoltre: l) i criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché per l'individuazione dei luoghi o impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti

 

Il Piano Provinciale

La sentenza del TAR ricorda l’art. 197, comma 1, lett. d) del DLgs. n. 152/2006 (QUI), secondo cui, in attuazione dell'articolo 19 del Testo Unico degli enti locali, alle Province competono l’individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento e delle previsioni contenute nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti di cui all'articolo 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti l'Autorità d'ambito ed i Comuni, “delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti”.

 

I motivi del ricorso

Nel caso specifico il Piano Regionale aveva individuato le zone non idonee e secondo i ricorrenti il sito dove era stato autorizzato il biodigestore rientrava in una di queste zone da cui veniva sollevata la illegittimità della autorizzazione che non aveva tenuto conto dei criteri di localizzazione del Piano Regionale Rifiuti

 

La sentenza del TAR Campania respinge il ricorso con le seguenti motivazioni

Intanto il TAR ribadisce, alla luce della sopradescritta normativa, come sia palese che l’individuazione dei luoghi e degli impianti idonei agli stessi sia competenza esclusiva delle province mentre il Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi … debba prevedere esclusivamente i criteri per l’individuazione delle aree non idonee e dei luoghi adatti allo smaltimento. Aggiunge quindi il TAR che viene dunque completamente confermata la competenza esclusiva, da parte delle province, nell’esercizio concreto dell’individuazione sia delle aree non adatte ad ospitare impianti di trattamento e smaltimento che delle aree dove preferibilmente tali impianti dovrebbero essere localizzati.

Da tali previsioni può trarsi il convincimento, conclude sul punto il TAR, che il Piano Regionale non presenta immediata efficacia precettiva ma si limita a fissare “criteri” la cui concreta attuazione è demandata alle singole amministrazioni provinciali, ai fini della individuazione delle diverse zone idonee o non idonee alla locazione di impianti di recupero e smaltimento di rifiuti.

Nel caso specifico però come abbiamo visto la Provincia non aveva individuato un sito preciso ma l’autorizzazione si era basata solo sui criteri di localizzazione della Regione.  Per questo motivo il TAR ha respinto il ricorso contro l’autorizzazione del biodigestore perché vista: “la competenza attuativa provinciale in ordine alla concreta localizzazione delle aree inidonee all’insediamento degli impianti de quibus… in assenza di tale disciplina di dettaglio, non è predicabile l’esistenza di un vincolo assoluto”. 

 

 

CONCLUSIONI

In altri termini la sentenza afferma che una volta che la pianificazione provinciale ha individuato un sito preciso questo resta vincolante per il futuro procedimento di valutazione e autorizzazione (il c.d. PAUR) , non solo ma il TAR aggiunge che questo vincolo resta anche se una legge regionale abroghi nel frattempo il potere pianificatorio delle Provincia,  questo ultimo potere infatti è riconosciuto dalla legge nazionale vale a dire il sopra citato lettera d) comma 1 articolo 197 del DLgs 152/2006 che prevale su quella regionale essendo la materia ambiente di competenza esclusiva dello stato.

Una sentenza che parla anche al caso del biodigestore di Saliceti (Comune Vezzano Ligure) dove la sentenza del TAR Liguria sul progetto spezzino ha affermato lo stesso principio: una volta che il Piano Provinciale ha individuato un sito questo diventa vincolante per la futura autorizzazione dell'impianto.

Non solo ma la sentenza del TAR Campania guarda criticamente anche al tentativo della Regione Liguria di eliminare il ruolo delle Provincie nella localizzazione degli impianti di rifiuti, portato avanti con un disegno di legge regionale di iniziativa della Giunta del Presidente Toti.  

 

 

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