sabato 23 aprile 2022

Futuro area centrale Enel a Spezia: il fallimento della politica nazionale e locale.

La vicenda della centrale Enel spezzina con il futuro dell'area è stata gestita dalla politica nazionale (in primo luogo) e a scalare da quella regionale e locale in modo dilettantesco ed opportunista in chiave di sola bassa cucina elettorale.

 

A livello dei Governi di questi anni abbiamo assistito alla incapacità strategica di gestire la transizione alle fonti rinnovabili con una politica nazionale autonoma e ora siamo a pietire il gas ad altri sistemi dittatoriali o agli USA con costi che si scaricheranno su imprese e cittadini. L'emblema di tutto ciò è stata le gestione del sistema di incentivi  per la transizione alle rinnovabili tutto incentrato sulle fonti fossili (QUI) per non parlare delle migliaia di MW da autorizzare in impianti da fonti rinnovabili lasciati a languire nelle polverose stanze del Ministero prima dello Sviluppo Economico ora della Transizione Ecologica.

A livello regionale una totale incapacità di programmare e pianificare la promozione delle fonti rinnovabili strettamente legato al non usare il potere di intesa sulla centrale a gas proposta al posto di quella a carbone, della serie se non fai il tuo non puoi chiedere agli altri.

A livello locale la amministrazione comunale spezzina e l'opposizione hanno fatto a gara a scaricarsi le responsabilità nascondendosi dietro provvedimenti formalmente giusti ma non sufficienti come la variante urbanistica che senza progetti veri e investitori veri rischia di lasciare l'area in un limbo come fu quella della ex raffineria IP.


Alla fine chi ha pagato sono nell'immediato i lavoratori della centrale compreso l'indotto ma alla lunga rischia di pagare la città intera per la mancanza di metodo nell'impostare il futuro dell'area, quel metodo che la stessa Enel aveva proposto nell'ormai vecchio programma Future E... e speriamo che non la paghi la salute pubblica e l'ambiente magari con un ritorno del carbone visto che a livello mondiale l'ultimo rapporto della agenzia internazionale per l'energia ha dimostrato un aumento del 4,5% di questo combustibile. Il tutto condito con i perduranti problemi di adeguatezza del sistema elettrico nazionale e la riduzione del peso nella generazione elettrica da fonti rinnovabili come dimostra l'ultima analisi trimestrale dell'Enea (QUI).

 

Ma per i dilettanti che ci governano a livello regionale e locale l’importante è far vedere che hanno chiuso la centrale a carbone per merito loro come una sorta di scalpo da mostrare in campagna elettorale, uno scalpo rubato e fondato su una totale falsità (QUI) come quella del merito di aver bloccato il progetto di centrale a gas (QUI) che fanno scopa con il fallimento sopra descritto.

 

P.S.

Che poi se vogliamo parlare di coraggio contro la presenza della centrale a carbone l’unico che dimostrò di averlo giocandosi la sua carriera politica, fu l’ex Sindaco Gianluigi Burrafato che chiuse la centrale all’inizio del 1990, vedi QUI. Oggi i politici fanno a gara sul merito di una chiusura voluta in primo luogo da Enel stessa, della serie "ti piace vincere facile"!

 

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