sabato 13 novembre 2021

EMISSIONI NAVI DA CROCIERE A SPEZIA: I PROTOCOLLI VOLONTARI NON BASTANO, ECCO PERCHE’…

I protocolli volontari sul combustibile meno inquinante per le navi da crociera che attraccano nel porto spezzino a cui si richiama il Sindaco spezzino anche oggi , non sono sufficienti per affrontare con rigore la questione gravissima delle emissioni soprattutto visto l’evolversi del traffico crocieristico nei prossimi mesi e per tutto il 2022.

Questa mia affermazione solo apparentemente può sembrare drastica in realtà è frutto dei seguenti dati di fatto

 

 

SI SONO SUCCEDUTI 5 ACCORDI (6 CON L’ULTIMO FIRMATO DAL GIUNTA COMUNALE ATTUALE) E NESSUNO HA MAI RISOLTO IL PROBLEMA DELLE EMISSIONI COME DIMOSTRANO I DATI ARPA.

Riporto i 5 accordi di seguito per gli smemorati:

Percorso di Agenda XXI - Piano Strategico (anno 2001)

Si tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e  concluso nel 2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.

Per il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi QUI.  

Andiamo a vedere i più importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:

1. Piano risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI AVVIATO

2. Revisione della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva (zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21:  MAI REALIZZATA !

 

Il Protocollo d'intesa tra Regione Liguria e Autorità Portuali liguri (Maggio/2008)

Il “Protocollo d'intesa tra Regione Liguria e Autorità Portuali liguri finalizzato alla gestione degli  aspetti ambientali e la promozione della sostenibilità nel settore delle attività portuali. Mai attuato  sicuramente a Spezia.     

 

Protocollo del 2010 sulla elettrificazione dei porti

Il 2 Febbraio 2010 Autorità Portuale ed Enel SpA firmarono un protocollo con gli stessi obiettivi che doveva valere fino al giugno 2013. Questa data è stata ampiamente superata senza alcuna realizzazione di quanto contenuto in quel Procollo ormai vecchio di oltre 10 anni.

 

Il Protocollo annunciato nel 2015

L'Autorità Portuale annuncia per l’ennesima volta un progetto di elettrificazione del porto al fine di ridurre le emissioni da navi che attraccano ai moli spezzini ma anche dei mezzi di  movimentazione che operano a terra nello scarico carico dei container.

 

Il Protocollo del giugno 2017

Vedi QUI la notizia. Il Protocollo prevedeva entro marzo 2019 l’elettrificazione del Molo Garibaldi. A scalare, nel momento in cui verranno fatti gli ampliamenti previsti dal PRP,  si prevedeva  contestualmente di elettrificare le altre banchine con un cronoprogramma che va dal 2020 al 2025. Della serie abbiamo da aspettare!  Ma allora uno pensa avranno studiato un regime per mettere sotto controllo le emissioni da qui al 2025 visto che si prevede una forte espansione del porto. Niente controlli se non quelli, forse, di legge sui combustibili ma non  controlli specifici sulle emissioni delle navi e sui rischi che questi possono produrre sulla salute dei cittadini.  

 


I CONTROLLI DELLA CAPITANERIA DI PORTO NON SONO GESTITI IN MODO TRASPARENTE

La stragrande maggioranza degli atti di controllo relativi alle emissioni e soprattutto alla qualità dei combustibili non risultano pubblicati. Per approfondire il tema rinvio a questo mio post QUI. In questa sede mi limito a sollevare la questione dei controlli a campione e come le autorità competenti hanno fino ad oggi deciso di gestire la discrezionalità su come estenderli. La normativa parla di controlli per frequenza e quantità “sufficienti” ma come la Capitaneria e la Autorità di Sistema Portuale hanno ad oggi gestito questa sufficienza non è dato sapere. Soprattutto la limitazione dei campioni risulta pericolosa di fronte al previsto traffico per il 2022 di ben 192 navi da crociera che attraccheranno nel porto spezzino!  

 

 

NON ESISTONO MONITORAGGI MIRATI SULLE EMISSIONI DA NAVI NEL PORTO DI SPEZIA

Ad oggi mancano metodi di raccolta e analisi dei dati in grado di isolare il  contributo specifico delle emissioni navali dall’inquinamento atmosferico totale. Grazie alla possibilità tecnica di elevare la  frequenza di campionamento, infatti, è possibile raccogliere prima, durante e dopo il passaggio di una nave tutte le informazioni su polveri sottili (pm2,5) e gas (ossidi di azoto e zolfo). Tale metodologia deve in particolare servire per valutare i picchi di emissioni al momento dell'arrivo e della partenza delle navi oltre che nella loro permanenza. 

 

 

NON ESISTONO STUDI SULL’IMPATTO SANITARIO DELLE EMISSIONI DEL PORTO DI SPEZIA

Esiste solo uno studio di Arpal del 2015 sugli inquinanti emessi dai porti liguri compreso quello spezzino che pur fornendo dati significativi e preoccupanti non è mai stato implementato (vedi QUI)

Questo studio così conclude: “l’analisi dei risultati mostra come il campo di intervento principale risiede nell’elettrificazione delle banchine (cold ironing) “ ed eravamo nel 2015, ora alla fine del 2021 siamo ancora ai protocolli volontari e ai progetti che forse verranno realizzati nel 2027!

Ma i dati sulle emissioni e relativa qualità dell'aria sono noti da tempo, guardate l'articolo del Secolo XIX del 2017! 


COSA FARE...  

Occorre quindi una strategia complessiva da avviare immediatamente e l’ultima cosa che serve sono gli accordi volontari. Ci vogliono nuovi monitoraggi, nuovi studi sul rischio sanitario in atto e una volta confermato (in realtà il rischio è già confermato) provvedimenti che limitino l’accesso al porto fino a quando non verranno realizzate le misure di mitigazione.

Non si dica che è difficile farlo, si può fare, certo vanno avviate istruttorie adeguate ma è proprio questo che non è mai stato fatto lasciando tutte le vere decisioni per risolvere il problema dell’inquinamento in mano “agli inquinatori”.  Vedi anche QUI.

 

 

 

 

 

 

 

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