Sulle problematiche ambientali prodotte dall'arsenale
militare spezzino (sia a dipendenti civili e militari che ai residenti nei
quartieri limitrofi come ad es. Marola) ho letto anche sui social commenti
sciocchi tipo "allora volete chiudere anche l'Arsenale".
Cari signori almeno il sottoscritto non vuole chiudere
nulla (peraltro l'Arsenale è in difficoltà per ben altri motivi come chi ci lavora sa bene). Io voglio, anzi esigo perchè ne ho diritto come cittadino spezzino, che anche nelle aree militari, pur con le dovute specificità,
vengano applicate le leggi ambientali che ci sono come ho spiegato in questo
post QUI.
Questa è una responsabilità non solo delle Autorità
Militari ma anche di quelle civili (Sindaco, Provincia, Regione ma anche
Ministero della Difesa).
Vogliamo smetterla di buttare tutto in caciara e fare
invece buona amministrazione nell'interesse di tutti compresi chi abita vicino
alla aree militari che non è per questo un cittadino di serie B.
Vogliamo smetterla con lo scaricabarile tra
istituzioni militari e civili su chi deve e può intervenire quando la legge è
chiarissima in proposito.
Però non voglio limitarmi per l’ennesima volta a
denunciare il problema che esiste ne a chiedere la applicazione delle leggi in
materia nelle aree militari a Spezia ma non solo. Voglio anche avanzare la seguente proposta.
ISTITUZIONE DELL’OSSERVATORIO
AMBIENTALE REGIONALE SUI POLIGONI MILITARI IN LIGURIA
Recentemente
con la Delibera n° 947 del 16/11/2018
(QUI)
della Giunta Regionale della Liguria è stato istituito l’Osservatorio ambientale regionale sui poligoni militari.
L’Osservatorio
è così composto:
- dirigente
del Settore Ecologia della Regione suo delegato;
- dirigente
del Servizio Rifiuti della Regione suo delegato;
- dirigente del Settore Ecosistema costiero e acque della Regione e suo delegato;
- responsabile
del punto focale regionale del Sistema informativo regionale ambientale della
liguria (SIRAL) ;
- rappresentante
di Arpal
- rappresentante
dell’ASL 5 (Spezzino).
Sempre
secondo la Delibera potranno essere coinvolti, su iniziativa del Presidente
dell’Osservatorio, i Comuni competenti per territorio in relazione a
problematica di loro interesse. In questo senso il Comune di Spezia dovrebbe
essere tra i Comuni più interessati vista la presenza di attività militari
importanti nel golfo a cominciare ovviamente dall’Arsenale Militare.
LIMITI AMBITO DI APPLICAZIONE
DELLA ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO
L’Osservatorio
così costituito da una lettura formale della Delibera della Giunta Ligure appare limitato nel suo potenziale ambito di
iniziativa e anche di aree oggetto della sua attività.
Infatti:
1.nel titolo della Delibera si fa
riferimento all’articolo 241-bis del DLgs 152/2006 relativo alle procedure di
bonifica nelle aree di esclusiva competenza
delle Forze Armate
2. la dizione poligoni militari
appare limitativa in quanto apparentemente riguardante solo appunto aree
interessate da esercitazioni militari,
Sul punto
è stata presentata in Consiglio Regionale una interrogazione del gruppo
consiliare Movimento 5stelle e vedremo cosa risponderà la Giunta. Ma a
prescindere da quella che sarà la risposta vediamo intanto gli spazi di
ampliamento della attività di questo Osservatorio in base alla vigente
normativa e alle volontà politiche e amministrative di Autorità Civili e Militari.
(Regione, Sindaci, Provincia, Ministero della Difesa)
COSA DICE IL CODICE DELL’ORDINAMENTO
MILITARE SULLA DISCICPLINA DELL’IMPATTO AMBIENTALE E I RAPPORTI CON ISTITUZIONI
CIVILI
Premesseo
che il Codice dell’Ordinamento Militare disciplina puntualmente i rischi di
inquinamento da aree militari come ho spiegato in questo post (QUI)
In
realtà, rispetto a questo ristretto ambito di applicazione dei lavori del neo
Osservatorio Ambientale, l’impatto ambientale delle aree militari (ad es. l’Arsenale
Militare spezzino) può riguardare aree ed attività ben più ampie.
Non a caso il DLgs 15 marzo 2010, n. 66 (Codice
dell'ordinamento militare) disciplina in apposita sezione le problematiche
ambientali prodotte da aree e attività militari favorendo la costituzione di
accordi, protocolli di collaborazione tra autorità militari e civili non solo
in relazione alla disciplina delle bonifiche ma anche ad altre potenziali
emissioni inquinanti come l’inquinamento elettromagnetico, le emissioni aeriformi. In particolare si veda l’articolo 357 del
Codice dell’Ordinamento militare secondo il quale: “1.L'amministrazione della difesa, nell'ambito delle aree in uso
esclusivo delle Forze armate, può stipulare Convenzioni con Amministrazioni o
Enti, allo scopo di regolamentare attività finalizzate alla tutela ambientale,
fatta salva la destinazione d'uso delle aree medesime necessarie per il
perseguimento dei fini istituzionali della difesa.”
LA PROPOSTA
Alla
luce di quanto sopra analizzato credo che, al fine di affrontare davvero in
modo sistematico e trasparente le problematiche del rischio ambientale da aree
militari ed in particolare dell’Arsenale Militare spezzino, avrebbe un grande
valore attraverso apposito regolamento attuativo della Delibera di istituzione
dell’Osservatorio prevedere:
1. di estendere all’interno Arsenale
Militare e ad altri presidi militari presenti nella Regione Liguria la attività
dell’Osservatorio
2. che l’Osservatorio
elabori in accordo con le Autorità Militari e il Ministero della Difesa, dei
protocolli che precisino le attività di monitoraggio continuo sull’inquinamento delle aree militari
3. di elaborare in accordo con le
Autorità Militari un protocollo per
definire una metodologia per applicare la Valutazione del Danno
Ambientale e Sanitario da attività di aree militari.
4. di promuovere sempre in accordo con
Autorità Civili e Militari progetti e fonti di finanziamento per affrontare le
problematiche ambientali delle aree militari e dell’Arsenale spezzino sia
sufficiente pensare alla questione amianto e alla questione bonifiche [NOTA 1]
5. costituire una struttura di
supporto operativa ai lavori dell’Osservatorio in modo che lo stesso non
diventi un Osservatorio passacarte con alcuna reale efficacia concreta nel
contribuire a capire il livello di inquinamento prodotte dalle aree militari e
cosa fare per risolverlo.
Nell’Agosto del 2015 il Consiglio Regionale approvò una mozione con
la quale si impegnava il Presidente e
l’Assessore Regionale all’Ambiente tra
l’altro a: “ promuovere la
elaborazione ed approvazione di apposito accordo di programma per l’avvio della
caratterizzazione delle aree militari interne al sito di Pitelli, verificando
anche l’opportunità di utilizzare nel caso di mancata risposta da parte dei
Ministeri competenti (Difesa ed Ambiente) nonché delle autorità militari
competenti anche i poteri di ordinanza che la legge riconosce (anche alla Regione
come pure ai Sindaci territorialmente competente nonché alla Provincia della
Spezia) anche per l’inquinamento delle aree militari nel momento in cui questo
possa produrre un danno all’ambiente e alla salute del territorio comunale
circostante”
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