venerdì 19 febbraio 2016

Spezia: la confusione di ruoli tra dirigenti e politici deve cessare!

In questa città, La Spezia, c'è uno scarsissimo senso delle istituzioni proprio da parte di chi le rappresenta sia politicamente (Sindaci e Assessori) sia amministrativamente (dirigenti).......


Ad un dibattito politico come quello di stasera (19 febbraio 2016) sulla emittente locale Teleliguria sud sul problema di Piazza Verdi, il Comune non può essere rappresentato dall'avvocato civico.


L'avvocato civico rappresenta il Comune in giudizio in termini professionali, ma il legale rappresentante dell'Ente resta il Sindaco quindi spetta al Sindaco o ad un suo assessore delegato rappresentare l'ente in generale e questa rappresentanza non può essere delegata salvo che lo preveda lo statuto che comunque è frutto di deliberazione del consiglio comunale.
È chiaro che se questi sono i principi di fondo della vigente normativa in materia, ancora di più questa distinzione vale nel caso del confronto politico: si chiama distinzione tra funzione di indirizzo e funzione gestionale (articolo 107 del TUEL).....


Ma c'è di più....


Perché l'avvocato civico oltre ad essere un dirigente del Comune è un dipendente del Comune che resterà anche quando il Sindaco attuale sarà sostituito da altri, magari di un colore politico diverso..... anche per questo, oltre che le ragioni di rispetto del testo della legge sopra citata, è fondamentale che il dirigente dimostri una assoluta terzietà rispetto al dibattito politico locale...... come afferma l’articolo 107 del Testo Unico degli Enti Locali: “1. Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti. Questi si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo spettano agli organi di governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.”Il comma 3 di detto articolo 107 elenca la tipologia di atti di competenza del dirigente tra i quali non rientra di certo la rappresentanza dell’ente nel confronto politico tanto più con consiglieri di minoranza.


Quindi per tornare all’esempio da cui sono partito, il dibattito sulla emittente locale relativamente a Piazza Verdi, l’avvocato civico può, anzi deve per dovere istituzionale, rappresentare in giudizio l’ente garantendo con deontologia professionale la difesa legale delle tesi avanzate dalla Amministrazione, ma non può difendere “politicamente” queste tesi avventurandosi, come è avvenuto in passato in giudizi politici sulla qualità di comitati e associazioni contrari alla amministrazione e tanto meno sulla qualità estetica o tecnica di un progetto, sul modello di partecipazione che ha contraddistinto questa o quella decisione. Tutto ciò appartiene al livello politico del confronto.


Questa continua confusione tra livello politico e burocratico è tipica del Comune di Spezia (chi legge dirà il fenomeno esiste anche in altri, può darsi, ma non al livello di questo Comune almeno in Provincia di Spezia) ed ha in tutti questi anni prodotto una ferita nella gestione democratica della macchina comunale del suo rapporto con i cittadini ma anche con le minoranze consiliari.


Questa confusione deve finire. Ma questa confusione per finire richiederà una applicazione rigida dello spoil system nel Comune di Spezia a livello di dirigenti apicali che, si tranquillizzino i dipendenti comunali, riguarderà eventualmente pochissime persone.
Ma per far diventare regola quanto sopra occorrerà modificare l’organizzazione della macchina comunale in modo da evitare che per il futuro tutto questo non possa più accadere a prescindere da chi governerà il Comune.


Occorre stabilire una volta per tutte che quando cambia il Sindaco cambiano anche, non solo il direttore generale se esiste ed il segretario, ma anche almeno i dirigenti apicali delle aree in cui è organizzato il Comune.


Ma anche questo non sarà sufficiente occorrerà stabilire,al di la di quanto già prevede la normativa anticorruzione e trasparenza (es. controllo strategico, piano di gestione, piani trasparenza e anticorruzione etc. etc.) modalità di nomina e poi di successivo controllo dei dirigenti apicali che vedano un periodico coinvolgimento del consiglio comunale e dei cittadini, attraverso audizioni pubbliche al momento della candidatura/selezione del dirigente con presentazione del curriculum, del programma di lavoro, audizioni da ripetersi periodicamente secondo indirizzi e parametri approvati a larga maggioranza dal consiglio comunale.


Insomma occorre una svolta anche e soprattutto in questo campo oltre che negli obiettivi di ogni forza politica, perché questa è la garanzia sia di una gestione trasparente ed efficiente della macchina comunale ma anche che, nel caso che una nuova coalizione dovesse vincere le prossime elezioni comunali, chi ha vinto abbia la concreta possibilità di attuare il proprio programma ovviamente nel rispetto della legge, del consiglio comunale e del coinvolgimento della cittadinanza nelle sue diverse articolazioni sociali, economiche e culturali.


Quanto sopra dovrà in primo luogo essere oggetto attento del prossimo dibattito elettorale da qui al prossimo anno (a Spezia ma non solo) e dovrà produrre proposte operative in grado di raggiungere questo obiettivo di democrazia nel rispetto della vigente normativa. Ma comunque dovrà essere uno degli obiettivi prioritari per il prossimo Sindaco se vorrà dimostrare di rispettare davvero i principi delle leggi che disciplinano le sue funzioni.








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