domenica 28 luglio 2024

Nuova direttiva UE sulla autorizzazione integrata ambientale e gli allevamenti

Pubblicata la Direttiva 2024/1785 (QUI) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 aprile 2024 che modifica la Direttiva quadro 2010/75/UE (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento).  

Si tratta della Direttiva che disciplina prima di tutto la procedura di rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le categoria di impianti più impattanti sotto il profilo ambientale e della salute pubblica.

La nuova Direttiva cambia il titolo alla Direttiva 2010/75 che diventa Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni nell'industria e nell'allevamento (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

Di seguito a premessa una sintesi delle novità più importanti apportate dalla nuova Direttiva alla Direttiva 2010/75 e successivamente una analisi puntuale di dette novità 

venerdì 26 luglio 2024

Ampliamento rigassificatore di Panigaglia errori e bugie di GNL Italia

Come è noto, visto che è stato resto pubblico anche dai mass media spezzini, GNL Italia ha presentato un progetto di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia che prevede un aumento di circa il 30% capacità di rigassificazione che consentirà di giungere dagli attuali circa 3,5 miliardi Sm3/anno a circa 4,6 miliardi Sm3/anno.

Il progetto che riprende quello che era stato presentato anni fa e aveva ottenuto solo un giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA) favorevole nel 2010 ma non l’Intesa, necessaria, da parte della Giunta Regionale ligure dell’epoca.

La documentazione presentata è attualmente sottoposta a verifica di assoggettabilità a VIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica QUI. Questa documentazione piuttosto complessa sarà oggetto di mie analisi successive nel merito dei singoli fattori ambientali interessati dal progetto.

In questo post mi limito ad illustrare alcuni errori clamorosi di GNL Italia  considerato l’importanza del progetto e soprattutto la autorevolezza della società proponente: 

1. Si vuol far credere che la VIA ottenuta nel 2010 sia anche una autorizzazione

2. Si vuol far credere che la VIA positiva del 2010 non sia scaduta

Conoscendo le competenze di GNL Italia gli errori, ma anche le bugie, non possono essere frutto di una sorta "analfabetismo normativo di ritorno" ma nascondono un chiaro retropensiero di GNL Italia come vedremo nel seguito del post…

 

giovedì 25 luglio 2024

La Relazione 2024 della Commissione UE sullo stato di diritto: Italia rimandata!

La Relazione (QUI) intende contribuire a una migliore comprensione del panorama dello Stato di diritto nell’UE.

È stata introdotta con la Comunicazione del 2019 (QUI) e la prima relazione è stata pubblicata nel settembre 2020.

Alla Relazione è allegata una Raccomandazione specifica sulle criticità italiane sullo stato di diritto. La Raccomandazione è all’interno di un Rapporto (QUI) generale sull’Italia.

La Relazione per l’Italia solleva criticità non solo su indipendenza della magistratura dalla politica, efficienza dei processi, applicazione norme internazionale sulla tutela dei diritti umani, attacchi alla indipendenza dei giornalisti, mancanza di norme contro le lobby e sulla trasparenza nel finanziamento ai partiti, mancanza di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali e soprattutto solleva grosse perplessità sulla abolizione del reato di abuso di ufficio. Molte di queste criticità sono mali antichi del nostro Paese ma altri sono accentuati e continuano ad esserlo da parte dell'attuale Governo come il caso dell'abolizione dell'abuso di ufficio. 

Resta al di la della relazione che la logica politica che sta dietro certe riforme dell'attuale governo ma anche di quelli precedenti è di rimuovere, anzi favorire esplicitamente, l'opacità nella gestione della amministrazione pubblica presupposto di illeciti anche e soprattutto in campo ambientale: vedi QUI, di cui l'inchiesta QUI sul governo della Regione Liguria ne è esempio recente ma non meno rilevante 

Disciplina degli sbarramenti di ritenuta: dighe, traverse e opere di derivazione

Con Decreto Ministero Infrastrutture del 14 maggio 2024, n. 94 (di seguito Regolamento) è stata approvata la disciplina del procedimento di approvazione dei progetti e del controllo sulla costruzione e l'esercizio degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse-[NOTA 1]) nonché le opere di derivazione che utilizzano le suddette opere a fini irrigui e idroelettrici.

Per il testo completo del Decreto 94/21024: QUI.

Di seguito troverete una ricostruzione sistematica del testo del Decreto con relative annotazioni esplicative e i link alle principali normative a cui fa riferimento il nuovo Decreto.

sabato 20 luglio 2024

Pubblicato nuovo Regolamento su Net Zero Industry Act

Pubblicato  (QUI) il Regolamento (Ue) 2024/1735  del Parlamento Europeo E Del Consiglio del 13 giugno 2024 che istituisce un quadro di misure per rafforzare l'ecosistema europeo di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette.

L'obiettivo generale del nuovo Regolamento è quello di migliorare il funzionamento del mercato interno istituendo un quadro che garantisca l'accesso dell'Unione a un approvvigionamento sicuro e sostenibile di tecnologie a zero emissioni nette, anche incrementando la capacità di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette e le relative catene di approvvigionamento per salvaguardarne la resilienza, contribuendo nel contempo al conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di clima e della neutralità climatica, quale definita nel Regolamento (UE) 2021/1119 (QUI -[NOTA 1]), nell'intento di decarbonizzare l'economia e la società dell'Unione, e contribuendo a creare posti di lavoro di qualità nel settore delle tecnologie a zero emissioni nette, migliorando in tal modo anche la competitività dell'Unione.

Del Regolamento ho trattato in questo blog analizzandone la Proposta della Commissione. Di seguito sintetizzo il testo del nuovo Regolamento2024/1735 mentre per un approfondimento rinvio al post del 3 aprile 2023 QUI.

Nuovo Regolamento UE sulla riduzione di emissioni di metano, ma l’Italia punta sulla transizione al gas e gnl.

Pubblicato (QUI) il Regolamento (UE) 2024/1787 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 giugno 2024, concernente la riduzione delle emissioni di metano nel settore dell'energia.

 

Il nuovo Regolamento 2024/1787 (di seguito Regolamento) in sintesi stabilisce norme per: 

1. la misurazione, la quantificazione, il monitoraggio, la comunicazione e la verifica accurati delle emissioni di metano nel settore dell'energia nell'Unione;

2. per la riduzione di tali emissioni, anche attraverso indagini di individuazione delle perdite e di riparazione;

3. obblighi di riparazione e restrizioni divieti allo sfiato (il rilascio diretto di metano incombusto nell'atmosfera) e alla combustione in torcia (lo smaltimento del metano mediante combustione controllata, in un dispositivo progettato a tale scopo); 

4. ispezioni delle autorità competenti nazionali attraverso verificatori indipendenti, sulle quali il pubblico dovrà essere informato; 

5. approvazione, da parte degli stati membri, di sanzioni penali amministrativi sia interdittive che pecuniarie, in caso di verificate violazioni degli obblighi del regolamento.

 

N.B. Per emissioni di metano si intendono tutte le emissioni dirette di qualsiasi componente, siano esse derivanti da sfiato, combustione incompleta dovuta a combustione torciato o perdite. Il Regolamento riguarda anche le emissioni di metano prodotte al di fuori dell'Unione, in relazione al petrolio greggio, al gas naturale e al carbone immessi sul mercato dell'Unione.

 

Le emissioni di metano oltre che da impianti di estrazione trattamento e trasporto di petrolio e carbone, riguardano anche la fonte gas naturale compresa la versione gnl utilizzata nei rigassificatori.

 

lunedì 15 luglio 2024

Una Zona logistica semplificata non si nega a nessuno, con deroghe alle norme ambientali

Le Zone logistiche semplificate (ZLS) nascono per estendere, le agevolazioni e semplificazione per insediare attività e imprese nelle Zone Economiche Speciali ZES (vedi legge 123/2017 QUI), alle aree portuali del centro nord quindi anche a quella spezzina.

In questi ultimi anni c’è stata una estensione abnorme delle ZLS:

1. prima solo aree portuali ma solo una per regione;

2. poi si è arrivati a due per singola Regione;

3. poi la possibilità di estendere le ZLS anche in aree non portuali ma legate da un “nesso funzionale” con i porti;

4. ancora la possibilità di istituire una ZLS in Regione senza porti.

Ora arriva la possibilità di istituire le ZLS anche nelle Regioni che fino ad ora non lo prevedevano.

Nel post che segue analizzo la nuova normativa (articolo 13-bis legge 95/2024) e le ragioni di questo interesse a generalizzare la istituzione delle ZLS anche al di là delle aree portuali.

venerdì 12 luglio 2024

Sbarco gnl nel porto di Spezia: il Comune dice no fuori tempo massimo?

Il Comune della Spezia ha dato parere negativo alla uscita, nell'area ex Molo Enel, delle autobotti cariche di Italia proveniente dal rigassificatore di Panigaglia, perchè la nuova uscita creerebbe rischi per il traffico urbano e soprattutto per alcune residenze della zona.

Come spiego nel post che segue una decisione sicuramente ipocrita e quasi certamente fuori tempo massimo... 

giovedì 11 luglio 2024

Il Governo cancella i piani antenne nei Comuni!

L’articolo 4 della legge 95/2024 al comma 7-bis (QUI) prevede deroghe ai piani antenne comunali ai fini di attuare il Piano Nazionale 5G (QUI)

La norma ha una finalità chiara: accelerare la realizzazione di impianti per la tecnologia 5G in tutte le aree che attualmente non sono servite dalla tecnologia in questione perché i gestori non hanno convenienza ad investire e richiedono copertura dei finanziamenti statali (PNNR compreso).

Non sono bastate le già enormi facilitazioni in deroga alle norme ambientali e paesaggistiche come spiego nel post, ora il Governo l’unico strumento legale, i piani comunali antenne, che possa permettere, se correttamente gestito, una tutela della salute pubblica contro l’inquinamento da campi elettromagnetici.

Questa norma oltre ad essere incostituzionale, come spiego nel post, non ha alcuna giustificazione anche dal punto di vista delle esigenze nazionali di una efficiente rete di telefonia mobile. I Piani Antenne come è noto non possono bloccare indiscriminatamente gli impianti per la telefonia mobile. È chiaro che la questione non è tecnica ma politica, questo Governo (i precedenti su questa materia non sono stati migliori) vuole installare antenne ovunque senza alcuna misura di cautela regalando etere e territorio ai gestori. Un modello di cancellazione della partecipazione dei cittadini e delle comunità locali ormai sperimentato in altri campi (rigassificatori, impianti da fonti rinnovabili, impianti di rifiuti, centrali a gas, infrastrutture di trasporto etc. etc.).   

Per questi motivi occorre una reazione politica dei Comuni, dei cittadini attivi, molto forte perché la misura di tolleranza del suddetto modello è stata superata ampiamente.

Tutto questo avviene nonostante che perfino il servizio ricerche del Parlamento UE ha ammesso (QUI) la mancanza di studi che dimostrino la non pericolosità del 5G, mentre il nostro Governo trova soldi per sviluppare il 5G in deroga alle norme ambientali senza finanziare studi sul rischio salute pubblica di questa tecnologia QUI.

 

Nel frattempo, non bisogna abbandonare anche l’idea di utilizzare, come spiego nel post, i pochi spazi di azione che resistono nella legge vigente per cercare di fermare questo disegno avanzato con questa ultima norma che descrivo di seguito nelle sue conseguenze e criticità.  

martedì 9 luglio 2024

Direttiva UE su dovere di diligenza delle imprese nel rispettare i diritti ambientali ed umani

Pubblicata la nuova Direttiva 2024/1760 QUI (corporate sustainability due diligence acronimo CSDD) sul dovere di diligenza stabilisce norme sugli obblighi per le grandi imprese per quanto riguarda gli impatti negativi effettivi e potenziali sull'ambiente e sui diritti umani per la loro catena di attività, che comprende i partner commerciali a monte dell'impresa e parzialmente le attività a valle, come la distribuzione o il riciclaggio. La Direttiva stabilisce inoltre norme in materia di sanzioni e responsabilità civile in caso di violazione di tali obblighi; impone alle imprese di adottare un piano che garantisca che il loro modello di business e la loro strategia siano compatibili con l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

La Direttiva si applica sia a società costituite secondo le norme degli stati membri della UE che di un Paese terzo a condizione che abbiano generato fatturati di un certo livello nella UE.

Vediamo prima di tutto una sintesi della Direttiva e poi una analisi più completa della stessa... 

sabato 6 luglio 2024

Il nuovo Decreto sulle aree idonee per impianti a fonti rinnovabili: analisi critica

Pubblicato il Decreto del Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica del 21 giugno 2024 (QUI) che ha la duplice finalità:

a) individuare la ripartizione fra le Regioni e le Province autonome dell’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva pari a 80 GW da fonti rinnovabili, necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55” (QUI), anche alla luce del pacchetto “Repower UE”;
b) stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento degli obiettivi di cui alla lettera a).

Di seguito alcune note critiche di presentazione del Decreto 21/6/2024 per poi analizzare in modo puntuale tutte le parti dello stesso