mercoledì 5 maggio 2021

TAR Liguria: No ai rifiuti sanitari nell’impianto di Saliceti (Vezzano Ligure)

Il TAR Liguria (sentenza n°382 del 26 aprile 2021QUI) boccia la decisione della Giunta Regionale che voleva far arrivare rifiuti sanitari sterilizzati all'impianto TMB di Saliceti (Vezzano Ligure). In particolare viene annullato il diniego espresso dal decreto del Presidente della Giunta regionale n. 7097 del 19.11.2019 con il quale la Regione rigettava l’istanza di una società che chiedeva di smaltire detti rifiuti nella discarica di Scarpino.

 

Tre elementi interessanti emergono della sentenza:

1. la Regione ha rimosso bellamente che la legge (articolo 11 DPR 254/2003 QUI) stabilisce come tipologia di impianto dove smaltire prioritariamente i rifiuti sanitari sterilizzati : gli inceneritori e se non ci sono inceneritori o impianti di recupero energia da rifiuti, la discarica per rifiuti non pericolosi. 

2. è vero che la legge, vedi sopra citato articolo 11, prevede che i rifiuti sanitari sterilizzati possano essere smaltiti anche in impianti che producono CDR come quello di Saliceti ma:  

2.1. mancavano in questo caso le condizioni prescrittive per farlo nella attuale autorizzazione vigente per l'impianto di Saliceti infatti la stessa Regione ammette, come risulta dalla sentenza in questione, che: "eventuali capacità di trattamento dei rifiuti sanitari possono essere suscettibili di ulteriore approfondimento, con riferimento allo specifico regime autorizzativo". Della serie prima si decide di mandarli a Saliceti poi si verifica l'adeguamento della autorizzazione ma su questo tornerò alla fine del post.

2.2. Il TAR nella sentenza afferma che pur essendoci l'impianto TMB utilizzabile, sia pure in subordine alle tipologie di impianti prioritari (inceneritori e discariche), il diniego regionale alla istanza della società di smaltire i rifiuti sanitari sterilizzati nella discarica di Scarpino a Genova viola i principi di prossimità e autosufficienza prioritari, afferma il TAR, per i rifiuti urbani in generale e quindi anche per i rifiuti sanitari essendo i rifiuti sanitari se sterilizzati assimilati agli urbani.

3. la Regione rigetta la istanza della società di smaltire i rifiuti sanitari perché fondata: "su motivazioni afferenti a ragioni sostanzialmente di natura economica o logistica". 

 


Le riflessioni più generali che emergono dalla sentenza sono le seguenti:


LA PRIMA è che sull’impianto di Saliceti la Regione continua a fare forzature amministrative facendolo diventare una sorta di impianto di compensazione di tutte le lacune impiantistiche e gestionali dei rifiuti urbani quanto meno della provincia di Genova. Si veda:

1. il sovradimensionamento della capacità di gestione dei rifiuti indifferenziati realizzato con colpi di mano amministrativi successivi senza adeguate procedure di valutazione dell’impatto ambientale come ho spiegato QUI : della serie prima decido di mandare nuovi rifiuti a Saliceti poi adeguo le autorizzazioni;

2. la vicenda della gestione dei rifiuti radioattivi nell’impianto TMB e per i quali si è trovata la scusa che non è obbligatorio il controllo radiometrico quando dovrebbe essere noto a Regione, Provincia e gestore dell’impianto in questione, che lo stesso Ispra (istituto ufficiale del Ministero della Transizione Ecologica) consigli di inserire nelle autorizzazioni degli impianti di trattamento meccanico biologico anche i controlli radiometrici (vedi QUI per approfondire).

 

LA SECONDA è la riaffermazione del principio di prossimità e autosufficienza nella gestione dello smaltimento/recupero dei rifiuti urbani (tutti anche gli organici come si evince dalla sentenza che non distingue tra tipologie di rifiuti urbani) poco rispettato nel caso del sito di Saliceti visto che oltre ad una grossa fetta di rifiuti indifferenziati provenienti da fuori provincia spezzina si vogliono ora aggiungere circa 60.000 ton/anno di organici se verrà realizzato il biodigestore recentemente autorizzato  dalla Regione che avrà una capacità di circa 90.000 ton/anno (richiesta di Recos SpA). 

 

LA TERZA: quando si tratta di impedire che rifiuti vadano a Genova le motivazioni logistiche ed economiche della società interessata non valgono, mentre quando si tratta di spostare il sito del futuro biodigestore spezzino da Boscalino a Saliceti invece le esigenze economiche e logistiche della azienda (Iren/Recos) sono decisive. Sarà perchè sono in ballo ben altri livelli di interessi economici? 



Nessun commento:

Posta un commento