mercoledì 1 maggio 2019

Amianto in Arsenale Militare (SP): i controlli fai date del Comune e il monitoraggio “auto-inquinato”


La lettera che vedete riprodotta qui a fianco è la dimostrazione della non volontà della Amministrazione Comunale spezzina di affrontare seriamente la problematica della presenza di amianto nell’Arsenale Militare. Per evitare obiezioni inutili a questa mia affermazione preciso che  la soluzione di questa problematica non è certamente solo nelle mani del Comune ma anche e soprattutto delle Autorità Militari e del Ministero della Difesa, per non parlare della Regione che istituisce osservatori sull’impatto ambientale di poligoni di  tiro rimuovendo invece le aree di inquinamento potenziale e reale significativo dalle zone militari come appunto l’Arsenale (QUI).

Dato “a Cesare quello che è di Cesare” occorre dire che la gravità di questa lettera della Amministrazione Comunale sta nella assoluta disonestà intellettuale con la quale spaccia per monitoraggio, sulla presenza di amianto, ciò che in realtà non risponde a nessuna buona pratica nazionale e internazionale e tanto meno alla vigente normativa... 

e allo stesso tempo rimuove gli stessi impegni presi dalla Amministrazione Comunale di fronte ai rappresentanti dei cittadini di Marola (audizioni in commissione consiliare della associazione Murati Vivi e mozione approvata in Consiglio Comunale).  Rispetto a questo quadro la  affermazione della lettera per cui i dati del monitoraggio sul singolo sito (complesso scolastico di Marola) sarebbero stati sfalsati dall’inquinamento automobilistico della zona è come dire il punto finale di caduta ridicolo di una vicenda che invece, riguardandano la salute dei cittadini di Marola e dei lavoratori dell’Arsenale Militari, di ridicolo ha ben poco purtroppo!
Ma vediamo come stanno le cose sui controlli a dimostrazione della fondatezza della mia accusa di gravi omissioni e disonestà intellettuale delle Amministrazioni competenti citate…   


COME DEVONO ESSERE SVOLTI DEI CORRETTI MONITORAGGI
Per dimostrare che non c’è stata dispersione bisogna infatti che sia sviluppato un monitoraggio da  parte di Arpal (ente competente a queste valutazioni) sia fuori che dentro l’area militare. Devono  essere previsti più punti di campionamento e un punto zero lontano dalla zona di possibili ricadute come termine di confronto. Il tutto deve essere ripetuto per ore e possibilmente anche per più  giorni.
Il campionamento deve essere fatto secondo le  Linee guida generali da adottare durante le  attività di bonifica da amianto nei siti da bonificare di interesse nazionale (ISPESL 2010 vedi QUI) e l’unità di misura è in fibre/litro (f/l). Il valore di riferimento in aree cittadine è di 1 f/l. tratto dalle   indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Air Quality Guidelines for Europe, 2nd edition, 2000 vedi QUI, e indicato come riferimento nelle Linea Guida ISPESL già citate.
Si veda anche la Circolare del Ministero del Lavoro del 25/1/2011 sulle esposizioni sporadiche di debole intensità (QUI)  


Dopodiché l’area prelevata dai siti di campionamento deve essere analizzata secondo le specifiche tecniche del Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 (QUI), secondo il quale occorre definire tra l’altro:
1. Localizzazione e caratterizzazione delle strutture edilizie
2. Valutazione del rischio. Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto del personale presente nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: - l'esame delle condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale; - la misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale).
3. Programma di controllo dei materiali di amianto in sede - Procedure per le attività di custodia e di manutenzione Dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in  un edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l'esposizione degli occupanti. Tale programma implica mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto.

Questo a mia conoscenza è il metodo di lavoro (sopra sintetizzato ma ci sono i link per chi vuole approfondire) che ad esempio Arpat segue in casi simili a quello di cui stiamo parlando: danni prodotti in strutture in amianto da eventi atmosferici!  Ecco un esempio concreto in Toscana QUI.


LA PALESE VIOLAZIONE DELLA MOZIONE APPROVATA IN CONSIGLIO COMUNALE ANCHE DAL SINDACO E QUINDI DALLA MAGGIORANZA
Riproducono di seguito i due punti più significativi della mozione approvata dal Consiglio Comunale spezzino dopo lunga gestazione e che a mio avviso viene palesamente evasa dalla lettera della Amministrazione Comunale riprodotta all'inizio di questo post.

La mozione del Consiglio Comunale contiene almeno due cose attivabili immediatamente dalla Giunta Comunale:
a)  un protocollo d'intesa tra Comune della Spezia, Marina Militare, ASL ed ARPAL
per il monitoraggio degli interventi di bonifica da effettuare all'interno della base navale e nelle aree civili di prossimità degli interventi. a richiedere fin da subito, presso l'Arpal il  monitoraggio relativo a dispersioni di fibre di amianto nelle aree civili, prospicienti la zona dell'Arsenale Militare, come da riferimento del Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, recante le "Normative e  metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto" concertando i punti di campionamento con Asi 5 Struttura Complessa Igiene e Sanità e fornendo alla stessa i dati acquisiti per l'interpretazione a tutela della salute pubblica.
b) richiedere, all'amministrazione militare dell'Arsenale e l'ASL spezzina, la mappatura dei siti e delle strutture all'interno della base navale con presenza di amianto;


CONCLUSIONI
Da questo comportamento ormai reiterato da tempo, e non solo da parte di chi governa oggi, ovviamente emergono gravi omissioni che dovrebbero essere vagliate anche dalla magistratura penale, ma su questo ci sarà occasione di tornare motivatamente come è mio solito!   

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