La Presidente della Autorità di Sistema portuale Spezia-Carrara dichiara oggi sul Secolo XIX: "elimineremo i rumori dal porto".
Ah si? si legga la prescrizione n 13 del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambente: ""13. le attività con maggiore indice di rumorosità,dovranno essere confinate in apposite strutture protette e isolate acusticamente."
Era il 2006, sono passati 12 anni e stiamo ancora qui a discutere di impegni sul futuro, peraltro tutti palliativi che non risolveranno il problema che andrebbe affrontato con una vera fascia di rispetto (come previsto dalla VIA del Ministero dell'Ambiente) e non la presa in giro del progettino proposto solo per la zona di Fossamastra.
Ma questo è stato impedito dalla speculazione edilizia lungo viale san bartolomeo. Quei palazzi hanno impedito la nascita di una vera fascia di rispetto e un nuovo fronte urbanistico per quartieri del Canaletto e Fossamastra.
Ma la Presidente che ricopre lo ricordo una carica di garanzia continua a comportarsi come fosse la rappresentante dei soli interessi portuali dimenticandosi (volutamente e colpevolmente) di quanto scritto in questa altra prescrizione, la numero 15, della VIA sul Piano Regolatore del Porto di Spezia:
Non solo ma vogliamo parlare dei monitoraggi delle emissioni aeriformi dal porto di cui tratta la Presidente nella sua dichiarazione di oggi. Anche qui basterebbe che si leggesse apag. 54 nel Decreto VIA 11 aprile 2006, sul Piano Regolatore del Porto di Spezia, quanto segue:” Per l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed indotto dall’attività propriamente portuale sulla fascia di probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di monitoraggio esteso a tutta la fascia urbana di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo, individuate con particolare attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di mitigazione;”. Dove sono tutti questi monitoraggi? E questa che ho appena riportato è una prescrizione mai fatta rispettare da 12 anni!
Ah si? si legga la prescrizione n 13 del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambente: ""13. le attività con maggiore indice di rumorosità,dovranno essere confinate in apposite strutture protette e isolate acusticamente."
Era il 2006, sono passati 12 anni e stiamo ancora qui a discutere di impegni sul futuro, peraltro tutti palliativi che non risolveranno il problema che andrebbe affrontato con una vera fascia di rispetto (come previsto dalla VIA del Ministero dell'Ambiente) e non la presa in giro del progettino proposto solo per la zona di Fossamastra.
Ma questo è stato impedito dalla speculazione edilizia lungo viale san bartolomeo. Quei palazzi hanno impedito la nascita di una vera fascia di rispetto e un nuovo fronte urbanistico per quartieri del Canaletto e Fossamastra.
Ma la Presidente che ricopre lo ricordo una carica di garanzia continua a comportarsi come fosse la rappresentante dei soli interessi portuali dimenticandosi (volutamente e colpevolmente) di quanto scritto in questa altra prescrizione, la numero 15, della VIA sul Piano Regolatore del Porto di Spezia:
“15. al fine di mitigare
gli impatti prodotti dalle attività portuali sulle componenti ambientali
delle aree limitrofe , dovrà essere valutata la possibilità di estendere
la prevista fascia di rispetto ad altre aree significative la cui
progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione dell’A.P. e dei
Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con l’auspicabile presenza
anche di altri soggetti pubblici e non;detto progetto dovrebbe abbracciare
l’intero fronte d’acqua e qualificarsi delle specificità ambientali e
dell’urbanizzazione che incontra...".
Non solo ma vogliamo parlare dei monitoraggi delle emissioni aeriformi dal porto di cui tratta la Presidente nella sua dichiarazione di oggi. Anche qui basterebbe che si leggesse apag. 54 nel Decreto VIA 11 aprile 2006, sul Piano Regolatore del Porto di Spezia, quanto segue:” Per l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed indotto dall’attività propriamente portuale sulla fascia di probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di monitoraggio esteso a tutta la fascia urbana di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo, individuate con particolare attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di mitigazione;”. Dove sono tutti questi monitoraggi? E questa che ho appena riportato è una prescrizione mai fatta rispettare da 12 anni!
Per non parlare dei protocolli sulla elettrificazione delle banchine mai attuati ma numerosi e inutili come l'erba cattiva
Protocollo del 2010
Il 2 Febbraio 2010
Autorità Portuale ed Enel SpA firmarono un protocollo con gli stessi obiettivi
che doveva valere fino al giugno 2013. Questa data è stata ampiamente superata
senza alcuna realizzazione di quanto contenuto in quel Procollo ormai vecchio di
oltre 5 anni, quasi 6 possiamo dire.
Protocollo
annunciato nel 2015
La Autorità Portuale
annuncia per l’ennesima volta un progetto di elettrificazione del porto al fine
di ridurre le emissioni da navi che attraccano ai moli spezzini ma anche dei
mezzi di movimentazione che operano a terra nello scarico carico dei container.
Protocollo del maggio 2017
Dopo la firma della
Carta di Partenariato : "un impegno etico e morale per la tutela del mare",
14 maggio 2017.
Ed ora arriveranno anche i depositi del gnl al rigassificatore di Panigaglia, che non so se risolveranno le emissioni dal porto ma sicuramente aumenteranno il rischio di incidenti in un porto già sovraccarico di attività pericolose!
Insomma in realtà non si è mai voluto affrontare il problema favorendo sfacciatamente le esigenze delle attività portuali contro la qualità della vita di migliaia di famiglie che vivono nei quartieri limitrofi al porto.
Quando pone questi temi arriva l'idiota di turno che dice: "volete bloccare il porto!", VOGLIAMO CHE VENGA RISPETTATA LA LEGGE E QUINDI LE PRESCRIZIONI IMPOSTE ALLO SVILUPPO DEL PORTO.
P.S.
Il Sindaco del Comune di Spezia invece che scrivere lettere "anima e core" totalmente inutili faccia rispettare le prescrizioni sopra riportate e se non ci riesce usi uno strumento che ha a disposizione, anzi due:
1. l'ordinanza sanitaria previa valutazione di impatto sanitario della attività portuale commissionata da istituto indipendente.
2. il ricorso al TAR per inadempimento delle prescrizioni di VIA sul PRP (l'inadempimento è in atto quindi i termini ci sono tutti)
Ma figuriamoci con i legali e dirigenti burocrati paraculi che continua a mantenere al sui fianco se il Sindaco "tentennoni" agirà in questo senso...
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