lunedì 29 febbraio 2016

Fumi dalla centrale ENEL: non è solo vapore acqueo

In questi giorni abbiamo assistito a intense fumate dal camino della sezione a carbone della centrale Enel della Spezia.

Oggi sul Secolo XIX la direttrice dell’Arpal dichiara che trattasi “soltanto di vapore acqueo, del tutto innocuo”. Aggiunge la direttrice: “risultano a posto “sia i valori di ossido di azoto,quello da tenere sotto maggior controllo, sia ossido di zolfo che ossido di carbonio…Enel sta lavorando molto bene, e che i parametri sono entro i termini di legge….. La centrale non sta neanche lavorando alla potenza massima”.

Quindi possiamo stare tranquilli le preoccupazioni lanciate in rete dai cittadini spezzini sono solo allarmismi senza fondamento?

Purtroppo non è così e vediamo perché….




LA QUESTIONE DEL VAPORE ACQUEO
È noto agli addetti ai lavori che le dimensioni della fumata dalla ciminiera di una centrale termolettrica non sono direttamente proporzionali alle dimensioni dell’inquinamento, in altri termini non è che maggiore è il fumo maggiore è l’inquinamento.
Ma questo vuol dire che non ci sono pericoli per la salute? Vuol dire che non c’è inquinamento?.

Non è così. Se andiamo a prendere la attuale autorizzazione alla centrale spezzina (la c.d. AIA) vedremo che la stessa è autorizzata ad emettere per massa di fumo che esce dal camino della sezione a carbone:
4.200 tonnellate di anidride solforosa
3.200 tonnellate di ossido di azoto
220 tonnellate di polveri non captate dagli elettrofiltri

....insieme con il vapore ovviamente!



LA QUESTIONE DEI LIMITI DI EMISSIONE
Secondo la direttrice di Arpal le emissioni della centrale sono nei limiti di legge quindi possiamo stare tranquilli.
La direttrice dovrebbe sapere che i limiti di emissione sia quelli adottati per la centrale di Spezia  che quelli di legge sono frutto di mediazioni tecnico politiche.  Non a caso questi limiti sono cambiati nel tempo.  Il fatto che la centrale ora abbia limiti di emissione più bassi rispetto al passato non significa che non inquini, non significa che non produca danni alla salute, non significa che stia “lavorando bene”.   Potremmo su questo aprire una discussione complessa sul rapporto tra limiti di legge e limiti di sicurezza sanitaria, ma una cosa è certa l’attuale centrale funziona con limiti assolutamente alti rispetto alle centrali di nuova generazione anche a carbone.
Sia sufficiente riportare la seguente tabella di confronto tra un AIA per una nuova centrale e quella prevista per la centrale spezzina per capire, meglio di mille “arrampicate sugli specchi” dei nostri rappresentanti istituzionali locali, di cosa stiamo parlando.

PRESCRIZIONI AUTORIZZAZIONE UNICA CENTRALE ENEL DI PORTO TOLLE
LIMITI STABILITI DALL’AIA PER LA CENTRALE DI SPEZIA
SOx    80 mg/Nm3
SOx       350 mg/Nm3
NOx   80 mg/Nm3
Nox  200 mg/Nm3
Polveri 7 mg/Nm3
Polveri 25 mg/Nm3
Significa che voglio una nuova centrale a carbone? No di certo:
significa che il fatto che la centrale di Spezia sia nei “limiti di legge” non da alcuna sicurezza ai cittadini spezzini
significa che occorrerebbe da qui alla paventata chiusura della centrale un regime transitorio fondato sul metano, ma su questo tornerò a fine post



LA QUESTIONE DELLA ATTUALE POTENZA DELLA CENTRALE
La direttrice dovrebbe sapere che la minore potenza di esercizio di una centrale non significa minore inquinamento.  Senza avventurarci in questa sede in complesse analisi tecnico scientifiche, sia sufficiente citare il documento che l’Istituto Superiore di Sanità produsse per il Comune di Spezia in vista del rilascio dell’AIA. Un passaggio di questo documento affermava: ““la Sezione 3 ha operato in modo apparentemente più continuo ma con una potenza che, escluso i mesi di luglio ed agosto ha oscillato sempre intorno all’80% di quella nominale e per un tempo mediamente oscillante intorno al 65% del possibile. Questa situazione è compatibile con l’esercizio di un impianto che segue le punte settimanali, ovvero viene posto in stand by nel week end. L’ipotetico ma verosimile scenario sopra delineato è certamente penalizzante dal punto di vista delle emissioni in aria poiché implicherebbe un maggior numero di transitori e più lunghi tempi di marcia degli impianti a potenza ridotta.”



LA QUESTIONE DEL REGIME TRANSITORIO FINO ALLA CHIUSURA DELLA CENTRALE
Ho avuto più volte modo di spiegare in questo blog (da ultimo vedi QUIche sotto il profilo normativo la nuova scadenza della attuale AIA è il 2029 se la centrale avrà ancora la certificazione EMAS oppure il 2023.  Tutto questo è stato confermato da una nota del Ministero dell’Ambiente del 16 dicembre 2014 che riguarda proprio la centrale di Spezia (vedi QUI).

È chiaro quindi che il rischio in atto è un mantenimento della centrale con l’attuale regime di funzionamento come minimo fino al 2021 ma con la possibilità che, “per esigenze di modifica dei mercati” (parole di Enel di qualche giorno fa), la centrale possa funzionare anche oltre questa data fino addirittura al 2029, vale a dire a partire da ora altri 13 anni.

Gli adeguamenti alla evoluzione della normativa non garantirebbero comunque limiti di emissioni rigorosi come quelli previsti per le centrali di nuova generazione (vedi tabella sopra) anche perché questo richiederebbe una nuova centrale con grossi investimenti che non vuole nessuno. E non escluderei proroghe limitate nel tempo come è già avvenuto in passato per esigenze nazionali, d'altronde l'attuale AIA prevede esplicitamente che i limiti di emissione migliori rispetto a quelli del 1997 non si applichino ai momenti critici di funzionamento della centrale (punto 10.3.1. del rapporto allegato al Decreto AIA). 

Quindi l’unica soluzione è quella di imporre alla centrale un regime transitorio fino alla chiusura della centrale fondato prevalentemente sul metano (vedi QUI).

Come arrivare ad imporre questa regime transitorio?



LA REVISIONE DELL'AIA PUO' ESSERE AVVIATA IN QUALSIASI MOMENTO NON ESSENDOCI PIU' SCADENZE FORMALI DI DURATA DELL'AIA PER IL SINGOLO IMPIANTO
Il nuovo articolo 290-octies del DLgs 152/2006 afferma che: “1.  L'autorità  competente riesamina  periodicamente  l'autorizzazione   integrata   ambientale, confermando o aggiornando le relative condizioni.
2. Il riesame tiene conto di tutte le conclusioni sulle BAT,  nuove o aggiornate, applicabili  all'installazione  e  adottate  da  quando l'autorizzazione è stata concessa o da ultimo  riesaminata,  nonché di eventuali nuovi  elementi  che  possano  condizionare  l'esercizio
dell'installazione.”.

Quindi la revisione può essere avviata sempre se emergono nuovi elementi significativi.
Come farli emergere?

Da un lato avviando lo studio di impatto sanitario delle centrale sui cittadini spezzini. Avvio che ha un fondamento giuridico amministrativo visto che per l’AIA della centrale non è mai stato rilasciato l’obbligatorio Parere Sanitario del Sindaco che quindi potrebbe essere applicato sia in sede di autotutela dal Ministero dell'Ambiente su richiesta del Sindaco sia in sede di possibili aggiornamenti dell'AIA, per non parlare di possibili ordinanze sanitarie dello stesso Sindaco 
Dall’altro, avviando un contenzioso con Enel,  riprendendo le autorizzazioni del 1997 e ora quella dell’AIA che prevedevano l’uso del metano ma non sono mai stata attuate.

Ma un serio studio di impatto sanitario potrebbe anche comportare di arrivare a dimostrare di anticipare la chiusura delle centrale senza attendere i "comodi" dell'Enel o le date di scadenza ex lege che come abbiamo visto possono essere sempre modificate con un semplice decreto legge. 


   

2 commenti:

  1. Caro Marco,l'altro giorno mi hanno preso in giri,si fa per dire perchè hanno dichiarato spudoratamente che era tutto nella norma.Ma se era nella norma come mai i tecnici Arpal sono rimasti in centrale sino alle quattro del mattino,hanno fatto un pocherino?Questa notizia sfuggita al colui che mi ha risposto al telefono vuol dire molto.Qualcosa è successo eccome ma a noi non lo diranno mai.

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  2. probabilmente è così..... la cosa grave è la assenza della politica scaricando tutto sui tecnici..... a questo punto ci vuole una nuova mobilitazione dei cittadini..... almeno provarci....

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