Sul metodo della elaborazione di waterfront in generale ho già scritto qui. Ora vorrei soffermarmi sulla questione della stazione croceristica. Anche in questo caso vediamo confermati i vizi commessi dalle istituzioni proponenti nel progetto di waterfront in generale:
1. Mancato rispetto delle stesse prescrizioni con il quale a suo tempo era stato approvato il PRP (all’interno del quale c’era anche l’ambito di Calata Paita e l'ipotesi di stazione crocieristica)
2. Mancata valutazione dell’impatto cumulativo della stazione crocieristica con attività esistenti soprattutto in termini di traffico marittimo civile e militare
3. Mancata valutazione delle utilità economiche e sociale del progetto di stazione crocieristica in rapporto con altri scenari.
Con questo primo post affronterò le questioni relative al punto 1 nel prossimo post affronterò le questioni relative ai punti 2 e 3.
MANCATO RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL GIUDIZIO DI VIA E NELLA DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL PRP
Si riportano in corsivo i punti salienti (in relazione all’ambito di Calata Paita interessato dal Waterfront) dei documenti inerenti la valutazione di impatto ambientale e la approvazione del PRP
Il parere della Regione nel giudizio di VIA (valutazione di impatto ambientale) del PRP
1. Con riferimento ai rapporti tra il PRP e i Piani urbanistici comunali è comunque da rilevare, anche alla luce di uno specifico rilievo in tal senso formulato nel parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che gli specifici parametri urbanistico-edilizi indicati dal PRP per le funzioni diverse da quella di stretta pertinenza portuale (vedasi ad esempio quelli relativi alla funzione industriale) non possono superare o modificare quelli specificamente indicati dal PUC, tenuto anche conto che il PRP prevede in queste zone parametri che determinerebbero un maggiore impatto sotto il profilo paesistico .
2. la nuova stazione marittima ed il relativo nuovo molo innestato su Calata Paita nell’ambito 5) destinati dal PRP a funzione crocieristica non risultano congruenti con la destinazione funzionale assegnata a detto ambito nel recente Piano della Costa elaborato dalla Regione Liguria che, invece, indica Calata Paita come zona portuale commerciale in trasformazione con indirizzo a funzione di solo turismo nautico;la suddetta incongruenza dovrà essere oggetto di riesame da parte del Comune della Spezia promotore e della Regione Liguria;
3. nella valutazione degli interventi puntuali in attuazione del PRP stesso verranno meglio definite le quantità ammissibili in relazioni agli impatti sul paesaggio potendo solo in quella fase raggiungere una sufficiente definizione progettuale.
4. dovranno essere scelti degli indicatori ambientali idonei sulla base dei quali verificare i risultati e gli effetti territoriali e funzionali attesi dal piano.
Il giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul PRP
1. dovranno essere attuati opportuni provvedimenti al fine di impedire l’insorgere all’interno della rada della Spezia di perturbazioni tali che,per la particolare circolazione delle acque(corrente residua entrante dal fondo ed uscente in superficie e “pompaggio”attraverso le bocche per l’oscillazione di maree e sessa), potrebbero propagare i loro effetti verso il settore del Mar Ligure interessato dal Santuario dei cetacei data la sua vicinanza all’area d’intervento ; particolare riguardo dovrà essere posto per la movimentazione non protetta dei sedimenti del fondo marino del golfo che potrebbero determinare la propagazione di sostanze a più fine granulometria ;dovranno osservarsi al riguardo tutte le prescrizioni che potranno essere imposte del Comitato di pilotaggio;
2. dovrà essere monitorato, secondo modalità da concordare con le competenti Autorità, l’andamento della carica dei nutrienti che si svilupperanno nella rada della Spezia in relazione all’incremento del personale viaggiante,passeggeri e quantità di rinfuse processate all’aperto in conseguenza dell’aumento del traffico marittimo;al fine di limitare le concentrazioni di nutrienti e di chemicals all’interno della rada portuale dovrà essere redatto un progetto che preveda la costruzione di opere di diversione (raccolta reflui dalle sedi stradali, controllo delle acque di scarico, controllo affluenti domestici ed industriali) per la canalizzazione in depuratori delle acque di dilavamento delle banchine portuali e delle sedi stradali e la depurazione degli scarichi a mare dei principali corsi d’acqua.
3. dovranno essere valutate e verificate con gli Enti interessati le possibili interferenze sulle condizioni ambientali imposte: a) dalla nuova destinazione alla funzione crocieristica assegnata a Calata Paita nell’ambito 5 che prevede la realizzazione di una nuova stazione marittima con relativo nuovo molo innestato sull’ambito…
1. Per gli ambiti diversi da quello strettamente portuale-commerciale (Ambito 6) ,i parametri urbanistico-edilizi, le destinazioni d’uso e le modalità attuative sono quelle contenute nel PUC, fermo restando che la delimitazione dello specchio acqueo utilizzabile è quella definita dalla tavola di PRP
2. Il PRP non si dà carico di differenziare le regole e la conseguente disciplina della parte strettamente portuale o mista (portuale/industriale/urbana) e quelle parti prevalentemente urbane (intendendo per tali quelle in cui non si svolgono funzioni portuali) Conseguentemente non viene differenziata la normativa e le modalità di intervento. Al riguardo è prescrivere quanto segue. Le norme del PRP devono riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative indicazioni.
3. Per quanto concerne la funzione di un nuovo molo in Calata Paita per rendere attuabile la prima Stazione marittima per navi da crociera del Golfo di la Spezia (così indica la Tavola dell’Ambito 5 e così prevede l’art. 11.3.3.2 che indica in calata Paita la funzione crocieristica e quella traghetti) nella pronuncia di VIA statale si demanda alla valutazione e alla verifica degli Enti interessati l’ammissibilità di tale funzione crocieristica e della realizzazione della nuova stazione marittima con relativo nuovo molo. Si ritiene che tale scelta debba essere approfondita alla luce del progetto di Waterfront . In tale contesto dovrà essere riconsiderato anche l’ampliamento del Molo Italia; resta fermo che l’assetto urbanistico definitivo di tale ambito conseguirà dall’esito del progetto di water-front.
CONCLUSIONI SULLA BASE DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI
Risulta chiaro dalle prescrizioni sopra riportate (di seguito richiamate nei punti affiancati alle mie conclusioni) che il masterplan del Waterfront non le abbia considerate anche in relazione alla stazione crocieristica ma comunque in generale per tutto l'ambito di Calata Paita, infatti:
1. Il PRP per le funzioni distinte da quelle strettamente portuali deve essere coerente con Piano urbanistico comunale il che tradotto significa che il Comune di Spezia poteva e può ancora intervenire per dare prescrizioni urbanistico edilizie al progetto di waterfront (vedi sopra punti 1 , 2 e 3 del parere della Regione sulla VIA e punti 1 e 2 della delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP)
2. Il Masterplan del Waterfront viene considerato dal Comitato Portuale (vedi le due delibere di approvazione di cui ho scritto qui) scontato nei suoi caratteri urbanistici ed edilizi, stazione crocieristica compresa, senza aver minimamente tenuto conto delle prescrizioni ambientali del Ministero dell’Ambiente in sede di giudizio di VIA, relativamente:
- alle modifiche di circolazione delle acque e dei sedimenti diffusi dalla incrementata attività di navigazione in rapporto all'impatto sul Santuario dei Cetacei (vedi sopra punto 1 giudizio di VIA)
- al sovraccarico di nutrienti nell’ambito del golfo dovuto sempre all'incremento di attività di navigazione (vedi sopra punto 2 giudizio di VIA)
- all’impatto ambientale cumulativo della stazione crocieristica sull'ecosistema golfo e aree limitrofe di pregio naturalistico (vedi sopra punto 3 giudizio di VIA)
3. si conferma come il Waterfront dovrà essere considerato non un progetto (vedi Masterplan presentato) ma uno strumento urbanistico attuativo e specificativo del PRP (vedi sopra punto 2 delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP) e quindi la necessità di applicare la VAS come analizzato qui e qui .
4. il progetto di Masterplan è stato elaborato senza aver elaborato in precedenza un set di indicatori ambientali in grado di misurarne , con fondatezza scientifica e trasparenza comunicativa, l’impatto ambientale potenziale (vedi sopra punto 4 parere Regione sulla VIA)
5. il progetto di Masterplan e le due delibere del Comitato Portuale sopra citate hanno dato per scontato la stazione crocieristica di questo progetto in palese contrasto con la prescrizione che prevedeva che la fattibilità della funzione crocieristica doveva essere preventivamente sottoposta ad adeguata valutazione degli enti interessati anche sotto il profilo della accettabilità ambientale (vedi sopra punto 3 delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP)
Insomma se valutare non è decidere ma mettere in condizioni il decisore pubblico di fare la scelta più adeguata al territorio in cui viene collocata, anche per la stazione croceristica possiamo dire: OBIETTIVO MANCATO! Lo dimostreremo ulteriormente nel prossimo post relativamente al rischio di incidente e di impatti cumulativi con le attività esistenti nonchè dell'impatto economico della stazione crocieristica...
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