martedì 16 aprile 2013

Tavolo di concertazione sul PRP: Autorità Portuale non rispetta gli atti di Ministero Ambiente e Regione!

L’ULTIMA RIUNIONE DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE SUL PRP
Il Tavolo tecnico sul controllo della attuazione del Piano Regolatore del Porto (di seguito PRP) si è riunito per l’ennesima riunione farsa.  Il Tavolo secondo questo comunicato (vedi QUI) ha: “….deliberato di prendere in esame i singoli progetti di realizzazione delle opere previste del PRP al fine di elaborare suggerimenti e osservazioni per garantire la migliore rispondenza di tali progetti alle eventuali prescrizioni della Regione Liguria, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture.

Come dimostrerò di seguito questo indirizzo è in palese contrasto con leggi, atti ufficiali di Ministero Ambiente, Regione e con lo stesso regolamento e gli indirizzi costitutivi del Tavolo di concertazione.......



LE VERE FINALITÀ DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE SUL PRP
E’ chiaro che in questo modo il tavolo stravolge le finalità sui cui era nato.  Ricordo che secondo l’ordine del giorno del  Consiglio Regionale del 19/2/2006 il tavolo avrebbe dovuto:  “ promuovere, un apposito accordo di programma con l’Autorità Portuale competente e gli enti locali interessati finalizzato a definire il percorso politico amministrativo che accompagnerà l’approvazione – realizzazione delle diverse fasi del PRP , in coerenza con quanto previsto dal giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente relativamente alla natura di piano quadro del PRP;……”.



IL TAVOLO DI CONCERTAZIONE AVREBBE DOVUTO ATTUARE LE PRESCRIZIONI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DEL CONSIGLIO REGIONALE
A partire proprio dalla natura di piano quadro del PRP le prescrizioni del Consiglio Regionale e quelle del Ministero dell’Ambiente avevano chiarito che per ogni ambito deve essere presentato uno Strumento Urbanistico Attuativo (schema di assetto urbanistico) che definisca  a livello puntuale le destinazioni funzionali dei diversi ambiti del PRP compreso quello del porto commerciale (ambito 6). Ognuno di questi strumenti urbanistici  deve  quindi dovuto essere  oggetto di valutazione specifica del relativo impatto ambientale per ambito e per somma di ambiti.
Quindi sotto il profilo procedurale:
1. gli ambiti di attuazione del PRP devo essere rivalutati sotto il profilo della sostenibilità come fossero strumenti urbanistici e non insieme di progetti
2. bisogna valutare in particolare il rischio di impatto cumulativo che potrebbe determinarsi tra i diversi ambiti.

Il compito del Tavolo era ed è quindi quello di produrre documenti di indirizzo che diano operatività ai suddetti obiettivi.



COSA STA FACENDO L’AUTORITÀ PORTUALE PER STRAVOLGERE LE FINALITÀ DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE SUL PRP
Invece l’Autorità Portuale, (con l’avvallo di enti locali spezzini e grazie allo stato confusionale dei  rappresentanti delle associazioni ambientaliste presenti al Tavolo)  stravolgendo i compiti per cui  detto Tavolo era nato,  ma soprattutto stravolgendo le stesse prescrizioni del Ministero dell’Ambiente  (come  dimostrato più volte da ultimo vedi  QUI),  continua a considerare l’attuazione del piano regolatore del porto come una somma di singoli progettini, impedendo una valutazione di insieme delle destinazioni funzionali definitive dei diversi ambiti in cui il  PRP è diviso a cominciare dall’ambito 6 quello del porto commerciale.

Si tratta della strategia già applicata per la definizione della procedura di approvazione del progetto di Waterfront: spezzettare l’attuazione del PRP in modo tale da non permettere  una valutazione complessiva della sua attuazione anche finalizzata a dimostrare in sede di progetti definitivi la sostenibilità ambientale di quanto previsto come indirizzo nel PRP inteso come piano quadro.  In altri e più crudi termini in questo modo non si potrà mettere in discussione le dimensioni definitive delle nuove banchine  cosa che invece il giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente  e la delibera del Consiglio Regionale chiedevano.



L’IMPOSTAZIONE DELLA AUTORITÀ PORTUALE È IN NETTO CONTRASTO CON LA DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL PRP DA PARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
La delibera di approvazione del PRP  da parte del Consiglio Regionale relativamente all’impianto normativo di attuazione delle diverse aree del demanio portuale (compresa quindi quella del porto commerciale) prevede che lo stesso sfugga : “ alla tentazione di predisporre una zonizzazione troppo disegnata , privilegiando gli indirizzi di massima ovvero il ricorso alla configurazione di semplici schemi di assetto, diretti a predisporre , in vista della successiva fase progettuale, indirizzi di massima , comunque non vincolanti” ed aggiunge che “ Per ogni ambito di intervento dovrà essere elaborato uno Schema di assetto urbanistico “.
Quindi  le indicazioni del Piano quadro PRP diventeranno vincolanti solo in sede di definizione delle destinazioni funzionale attraverso gli schemi di assetto urbanistici (strumenti urbanistici attuativi).  Tutto ciò è totalmente rimosso dalla strategia della Autorità Portuale


L’IMPOSTAZIONE DELLA AUTORITÀ PORUALE È IN CONTRASTO ANCHE CON IL REGOLAMENTO DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE DEL PRP ED I DOCUMENTI APPROVATI NELLE RIUNIONI INIZIALI DEL TAVOLO
Non solo ma questa impostazione è totalmente contraria anche ai primi documenti dello stesso Tavolo di confronto (quando nel Tavolo erano rappresentati ambientalisti un poco più attenti e soprattutto la V Circoscrizione).  In particolare nel verbale del Tavolo di confronto sull’attuazione del PRP del 30/11/2009 si affermava quanto segue:
1. per ognuno dei 10 ambiti del PRP doveva essere definito uno schema di assetto urbanistico
2. prima dell’inizio di qualsiasi intervento negli ambiti doveva essere verificata ( a cura del Ministero dell’Ambiente con il supporto dell’Arpal e dell’Ispra) l’attuazione di tutti gli interventi di mitigazione indicati nelle integrazioni forniti dall’A.P. alla Regione in sede di  approvazione del PRP;
3. la definizione dei programmi di monitoraggio, ex ante ed ex post, sulla base di indicatori ambientali idonei, per la verifica degli effetti ambientali ed in particolare dell’inquinamento atmosferico, idrico ed acustico;
4. definizione di procedure di partecipazione/informazione da parte dei soggetti interessati e della popolazione, per ogni singolo intervento e ambito;
5. sulla base della verifica di cui al punto 2 dimostrare a cura dell’AP la coerenza dei risultati di tale verifica con le azioni/progetti previsti nelle diverse aree del PRP. 



LE CONSEGUENZE DELLA IMPOSTAZIONE DELLA AUTORITÀ PORTUALE
Quindi la decisione presa dall’ultima riunione del Tavolo (ieri 15/4/2013) in palese violazione con quanto sopra riportato:
1. conferma  un iter di attuazione del PRP che frammenterà lo stesso in tanti singoli interventi ed opere perdendo di vista l’impatto complessivo in termini ambientali, urbanistici, sociali  del progetto
2. comporterà la non applicazione della VIA per i singoli interventi ed opera grazie alla suddetta frammentazione
3. comporterà la non applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) agli schemi di assetto urbanistico per i vari ambiti, impedendo una valutazione effettiva dell’impatto ambientale delle destinazioni funzionale definitive per i singoli ambiti del PRP a cominciare da quello del porto commerciale.  

Come ho dimostrato  QUI,  la  VAS è applicabile agli schemi di assetto urbanistico (sopra descritti) secondo la giurisprudenza comunitaria e della Corte Costituzionale



CONCLUSIONI
Prima riflessione: in questa città,  questi che governano non solo fanno scelte discutibili, spesso illegittime  e/o illegali,  ma non rispettano neppure gli  atti e documenti  che loro stessi hanno approvato.
Seconda riflessione,  certamente meno grave ma comunque significativa,  la vicenda del tavolo di confronto sul PRP dimostra la totale  inadeguatezza delle associazioni ambientaliste nell’affrontare un tema così complesso come quello dello sviluppo del porto commerciale. 








1 commento:

  1. mi sono trovato oggi a passare per Fossamastra, veramente un paesaggio soffocato da montagne di containers, polveroso, Tir che escono in continuazione dal Porto, manifesti degli abitanti che hanno tolto la parola "Poeti" da Golfo dei, esprimo veramente tutta la mia solidarietà per gli abitanti. quello è un quartiere da terzo mondo

    RispondiElimina