Il presidente
Autorità Portuale spezzina in una intervista (vedi QUI) impazza su
ambiente e pianificazione portuale producendosi in affermazioni facilmente
smontabili come dimostrerò di seguito.
IL PROGETTO DI FASCIA DI
RISPETTO DEL 2001
Nel 2001 fu
presentato un progetto di fascia di rispetto, su incarico (udite , udite!)
della Compagnia Lavoratori Portuali,
che mirava a realizzare, questa importante misura di mitigazione dell’impatto
portuale sulla città, attraverso non il solito cemento ma con barriere
fotovoltaiche, progetto allora finanziabile da un bando europeo al 70% del
costo totale di realizzazione e non
della sola progettazione.
Quel progetto
garantiva obiettivi importanti:
1. la riduzione drastica dell’impatto ambientale
(soprattutto per aria e rumore) dell’attività del porto nei confronti dei
quartieri est della città ;
2. la necessità di non vedere nella fascia di
rispetto solo uno strumento per risolvere i pur importanti problemi ambientali
della zona est ma anche per dare qualità urbanistica , di spazi di vita
pubblici , di nuove opportunità
economiche ai quartieri della zona ,
troppo penalizzati in questi anni da uno sviluppo poco pianificato delle
diverse attività industriali della zona ;
3. la sostenibilità
economica in quanto in grado di sostenersi da solo economicamente grazia al
citato bando europeo e alla possibilità di rivendere l’energia elettrica
prodotta alla rete nazionale con un interessante coinvolgimento di Acam
Energia.
In
particolare quel progetto rispondeva (calcoli tecnici alla mano) alla
problematica posta dallo stesso giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente
(pag. 37): “….. la prevista fascia di
rispetto cuscinetto, per determinare un’efficace difesa dell’area,
dovrebbe necessariamente assumere
altezze fisiche ragguardevoli di
difficile realizzazione affinché il cono
d’ombra acustica possa determinare una perdita di inserzione significativa ai
piani alti degli edifici più prossimi al porto;”.
Ovviamente di
quel progetto non si fece nulla perché lungo l’asse di Viale S. Bartolomeo, l’Ufficio Urbanistica del Comune di Spezia,
voleva ad ogni costo attuare la politica del mattone garantendo i soliti
costruttori e i soliti architetti di regime.
Se non
avessero costruito, grazie all'avvallo della AP e ai permessi di costruire del
Comune, tutti gli indecenti palazzi nuovi lungo l'asse di Viale San Bartolomeo,
gli spazi per una fascia di rispetto ci sarebbero stati da subito senza
aspettare i tombamenti.....ma si sa come mi disse il dirigente dell'urbanistica
del Comune di Spezia qualche anno fa: "è
così che si da un fronte urbanistico ai quartieri del Levante" ........ Più che un fronte urbanistico io lo
definirei il fronte degli amici del
mattone che ha sempre trovato all'ufficio urbanistica del Comune attenti
ascoltatori e pronti esecutori nel rilascio di permessi di costruire.
Tutto
quanto in palese violazione di quanto previsto dallo stesso PRP come riportato
a pagina 37 del giudizio di VIA: “…..viene
proposta nel PRP la creazione di una
fascia di rispetto nel Comune della Spezia, prevedendo la realizzazione di
spazi verdi e di "riambientalizzazione", nonché strutture
fonoassorbenti, di ulteriore compatibilizzazione del rapporto città – porto, cioè di un segmento di "spazio
pubblico" per mezzo del quale risolvere in maniera integrata il disegno
della recinzione doganale, le barriere antirumore, l’arredo urbano, la
continuità pedonale degli spostamenti urbani, la circolazione perimetrale al porto
e la sosta delle auto, la vivibilità dei luoghi;….”.
LE DICHIARAZIONI
DEL PRESIDENTE DELLA
AUTORITÀ PORTUALE SULLA FASCIA DI RISPETTO
Ora il Presidente
della AP, tra il serio e l’indispettito,
dichiara (nell’intervista sopra linkata):
“Penso però sia chiaro a
chiunque, che lo spostamento dei binari verso mare, per consentire la
realizzazione di una parte importante della fascia di rispetto su viale San
Bartolomeo, potrà essere eseguito solo a seguito dei riempimenti.”
Il Presidente della AP mente
una prima volta perché se fosse stato realizzato il progetto sopra citato non
ci sarebbe stato bisogno di aspettare nessun riempimento, perché ci sarebbero
stati da subito gli spazi ora occupati dai soliti interessi speculativi della
edilizia spezzina.
Ma il Presidente della AP mente una seconda volta ed in modo ancor più rilevante in quanto rimuove bellamente le
prescrizioni del giudizio di VIA sul PRP emanate a suo tempo dal Ministero dell’Ambiente.
COSA DICE IL PRP E IL GIUDIZIO DI VIA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE
Per un esame completo del giudizio di VIA del PRP si
legga QUI.
In
particolare a pagina 19 detto
giudizio di VIA ricorda l’Intesa raggiunta in Comitato Portuale tra AP ,
operatori e amministrazioni locali interessate (Comune e Provincia in primis).
Quella intesa definiva le scansioni temporali nell’attuazione delle
destinazioni funzionali del PRP mettendo temporalmente al primo posto: la realizzazione della fascia di rispetto tra
Canaletto e Fossamastra e solo al settimo la realizzazione del terzo bacino (i
riempimenti di cui ciancia il
Presidente della AP). A conferma ulteriore
si veda anche pagina 37 sempre del giudizio di VIA: “ in questo senso va il Protocollo d’Intesa siglato il 10 gennaio 2004
fra autorità portuale e Comune della Spezia nel quale la realizzazione della
fascia di rispetto è inserita nella prima fase di attuazione del PRP.”
LA QUESTIONE
DELLA SEQUENZE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI È LEGATA ALLA FLESSIBILITÀ
NELL’ATTUAZIONE DELLE PREVISTE DESTINAZIONI FUNZIONALI DEL PRP
La
prioritaria realizzazione della fascia di rispetto secondo la sequenza
temporale sopra citata è coerente con quanto previsto dallo stesso giudizio di
VIA relativamente all’attuazione concreta delle indicazioni generali di
pianificazione dello sviluppo delle banchine previste nel PRP che riprende in
tal senso la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP : “”…....con riferimento alla
esigenza di garantire la necessaria flessibilità nell’attuazione del Piano, si
ritiene ammissibile una flessibilità nella configurazione dei riempimenti
esistenti e di nuova previsione entro la linea di testata dei moli come
previsto nell’intesa in Comitato Portuale”, in relazione alla attuazione cronologica delle opere
previste dal PRP occorrerà che venga: “VALUTATO al riguardo che la prevista
consequenzialità nella realizzazione delle opere connesse all’attuazione del
PRP risulta in grado di ridurre , preliminarmente , le cause di impatto
sulle componenti ambientali prima di procedere al completamento delle opere
vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali
attraverso il potenziamento di moli e banchine ;”.
Non
a caso il giudizio di VIA a livello prescrittivo prevede per l’inquinamento dell’aria (pag. 54):” Per l’acquisizione di dati rappresentativi
dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed
indotto dall’attività propriamente
portuale sulla fascia di probabile
propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di
monitoraggio esteso a tutta la fascia
urbana di possibile coinvolgimento in
accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni
fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo
compensativo, individuate con particolare attenzione ai siti dove si
prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione
ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili
variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali
misure di mitigazione; i dati misurati saranno resi disponibili oltre che
all’ARPAL,al comune della Spezia ,ed a
richiesta anche ai comuni di Lerici e Portovenere interessati dall’ambito
portuale,e dovranno riferirsi,in sostanza, all’ante-operam, alla fase di
realizzazione degli interventi ed al post-operam;”;
stessa
cosa per il rumore (pag. 55) ” in considerazione del fatto che alcune tipologie di attività del porto
mercantile -quale la movimentazione di containers- risultano sicuramente associate al un sensibile carico
di rumore, al fine del rilevamento dei livelli di rumore immessi
dalle attività portuali, con particolare riguardo alle ore notturne, dovrà
essere posta in atto, secondo modalità da concordarsi con l’ARPAL, una campagna
di monitoraggio dell’inquinamento acustico in corrispondenza dei ricettori considerati più sensibili compresi nella fascia adiacente l’ambito portuale per
l’adozione di misure di mitigazione anche passive ove ritenute necessarie “
COME PROCEDERE
SU FASCIA DI RISPETTO E PIANIFICAZIONE
DELLO SVILUPPO DEL PORTO
Quanto
sopra riportato è chiaro:
1. prima si valuta lo
stato ambientale dell’impatto attuale e futuro (dopo la realizzazione di quanto
previsto in via generale dal PRP),
2. sulla base di questa valutazione
si verifica la sostenibilità ambientale del potenziamento delle banchine.
3. sulla base della
valutazione del punto 2 si capiscono le reali dimensioni dello sviluppo dl
porto commerciale e quindi si realizza prioritariamente la fascia di rispetto
quale misura di mitigazione principale del futuro sviluppo delle banchine
così come definito nella valutazione
stessa.
IL PIANO
REGOLATORE DEL PORTO PREVEDE COME EFFETTUARE LA VALUTAZIONE PROPEDEUTICA ALLA
REALIZZAZIONE PRIORITARIA DELLA FASCIA DI RISPETTO E ALLA DEFINIZIONE DELL’AMPLIAMENTO
DELLE BANCHINE
Afferma
la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP: “Le Norme di attuazione
del PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa,
generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a
”Schemi di assetto urbanistico” che vengono prescritti per tutti gli Ambiti
considerati dal Piano” questi Schemi
di assetto urbanistico costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano
quadro (il PRP) e dovranno (come afferma la sopra citata
delibera regionale”: “……riportare per ciascun
ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso,
parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative indicazioni.”
Come
ho spiegato QUI e, più recentemente QUI la
giurisprudenza costituzionale e comunitaria conferma che questi strumenti
urbanistici attuativi devono essere sottoposti a procedura di VAS con la
partecipazione della comunità locale nelle sue diverse articolazioni (vedi QUI).
P.S.
Sulle
dichiarazioni del Presidente della AP relativamente agli impegni programmati da
questo ente in materia di tutela ambientale interverrò con un secondo post…….
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