domenica 14 aprile 2013

L’Autorità Portuale pianifica il porto come gli pare: contro legge, sentenze e atti ufficiali!


Il presidente Autorità Portuale spezzina in una intervista (vedi  QUIimpazza su ambiente e pianificazione portuale producendosi in affermazioni facilmente smontabili come dimostrerò di seguito.  




IL PROGETTO DI FASCIA DI RISPETTO DEL 2001
Nel 2001 fu presentato un progetto di fascia di rispetto, su incarico (udite , udite!) della Compagnia Lavoratori Portuali, che mirava a realizzare, questa importante misura di mitigazione dell’impatto portuale sulla città, attraverso non il solito cemento ma con barriere fotovoltaiche, progetto allora finanziabile da un bando europeo al 70% del costo totale di realizzazione e  non della sola progettazione.
Quel progetto garantiva obiettivi importanti:
1. la riduzione drastica dell’impatto ambientale (soprattutto per aria e rumore) dell’attività del porto nei confronti dei quartieri est della città ;
2. la necessità di non vedere nella fascia di rispetto solo uno strumento per risolvere i pur importanti problemi ambientali della zona est ma anche per dare qualità urbanistica , di spazi di vita pubblici  , di nuove opportunità economiche  ai  quartieri della zona  ,   troppo penalizzati in questi anni da uno sviluppo poco pianificato delle diverse attività industriali della zona ;
3. la sostenibilità economica in quanto in grado di sostenersi da solo economicamente grazia al citato bando europeo e alla possibilità di rivendere l’energia elettrica prodotta alla rete nazionale con un interessante coinvolgimento di Acam Energia.  

In particolare quel progetto rispondeva (calcoli tecnici alla mano) alla problematica posta dallo stesso giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente (pag. 37): “….. la  prevista fascia di rispetto  cuscinetto,  per  determinare un’efficace difesa dell’area, dovrebbe   necessariamente assumere altezze fisiche ragguardevoli  di difficile  realizzazione affinché il cono d’ombra acustica possa determinare una perdita di inserzione significativa ai piani alti degli edifici più prossimi al porto;”.

Ovviamente di quel progetto non si fece nulla perché lungo l’asse di Viale S. Bartolomeo, l’Ufficio Urbanistica del Comune di Spezia, voleva ad ogni costo attuare la politica del mattone garantendo i soliti costruttori e i soliti architetti di regime. 
Se non avessero costruito, grazie all'avvallo della AP e ai permessi di costruire del Comune, tutti gli indecenti palazzi nuovi lungo l'asse di Viale San Bartolomeo, gli spazi per una fascia di rispetto ci sarebbero stati da subito senza aspettare i tombamenti.....ma si sa come mi disse il dirigente dell'urbanistica del Comune di Spezia qualche anno fa: "è così che si da un fronte urbanistico ai quartieri del Levante"  ........ Più che un fronte urbanistico io lo definirei il fronte degli amici del mattone che ha sempre trovato all'ufficio urbanistica del Comune attenti ascoltatori e pronti esecutori nel rilascio di permessi di costruire.
Tutto quanto in palese violazione di quanto previsto dallo stesso PRP come riportato a pagina 37 del giudizio di VIA: “…..viene proposta  nel PRP la creazione di una fascia di rispetto nel Comune della Spezia, prevedendo la realizzazione di spazi verdi e di "riambientalizzazione", nonché strutture fonoassorbenti, di ulteriore compatibilizzazione del rapporto città – porto,  cioè di un segmento di "spazio pubblico" per mezzo del quale risolvere in maniera integrata il disegno della recinzione doganale, le barriere antirumore, l’arredo urbano, la continuità pedonale degli spostamenti urbani, la circolazione perimetrale al porto e la sosta delle auto, la vivibilità dei luoghi;….”.  



LE  DICHIARAZIONI  DEL  PRESIDENTE  DELLA  AUTORITÀ  PORTUALE  SULLA FASCIA DI RISPETTO
Ora il Presidente della AP,  tra il serio e l’indispettito,  dichiara (nell’intervista sopra linkata): “Penso però sia chiaro a chiunque, che lo spostamento dei binari verso mare, per consentire la realizzazione di una parte importante della fascia di rispetto su viale San Bartolomeo, potrà essere eseguito solo a seguito dei riempimenti.

Il Presidente della AP mente una prima volta perché se fosse stato realizzato il progetto sopra citato non ci sarebbe stato bisogno di aspettare nessun riempimento, perché ci sarebbero stati da subito gli spazi ora occupati dai soliti interessi speculativi della edilizia spezzina. 

Ma il Presidente della AP mente una seconda volta ed in modo ancor  più rilevante in quanto rimuove bellamente le prescrizioni del giudizio di VIA sul PRP emanate a suo tempo dal Ministero dell’Ambiente.



COSA DICE IL PRP E IL GIUDIZIO DI VIA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE
Per un esame completo del giudizio di VIA del PRP si legga  QUI.  
In particolare a pagina 19 detto giudizio di VIA ricorda l’Intesa raggiunta in Comitato Portuale tra AP , operatori e amministrazioni locali interessate (Comune e Provincia in primis). Quella intesa definiva le scansioni temporali nell’attuazione delle destinazioni funzionali del PRP mettendo temporalmente al primo posto:  la realizzazione della fascia di rispetto tra Canaletto e Fossamastra e solo al settimo la realizzazione del terzo bacino (i riempimenti di cui ciancia  il Presidente della AP).  A conferma ulteriore si veda anche pagina 37 sempre del giudizio di VIA: “ in questo senso va il Protocollo d’Intesa siglato il 10 gennaio 2004 fra autorità portuale e Comune della Spezia nel quale la realizzazione della fascia di rispetto è inserita nella prima fase di attuazione del PRP.”



LA QUESTIONE DELLA SEQUENZE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI È LEGATA ALLA FLESSIBILITÀ NELL’ATTUAZIONE DELLE PREVISTE DESTINAZIONI FUNZIONALI DEL PRP
La prioritaria realizzazione della fascia di rispetto secondo la sequenza temporale sopra citata è coerente con quanto previsto dallo stesso giudizio di VIA relativamente all’attuazione concreta delle indicazioni generali di pianificazione dello sviluppo delle banchine previste nel PRP che riprende in tal senso la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP  : “”…....con riferimento alla esigenza di garantire la necessaria flessibilità nell’attuazione del Piano, si ritiene ammissibile una flessibilità nella configurazione dei riempimenti esistenti e di nuova previsione entro la linea di testata dei moli come previsto nell’intesa in Comitato Portualein relazione alla attuazione cronologica delle opere previste dal PRP occorrerà che venga: “VALUTATO al riguardo che la prevista consequenzialità nella realizzazione delle opere connesse all’attuazione del PRP risulta in grado di  ridurre , preliminarmente , le cause di impatto sulle componenti ambientali prima di procedere al completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali attraverso il potenziamento di   moli e  banchine ;”.


Non a caso il giudizio di VIA a livello prescrittivo prevede per l’inquinamento dell’aria (pag. 54):” Per l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed indotto  dall’attività propriamente portuale sulla fascia  di probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di monitoraggio  esteso a tutta la fascia urbana  di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo, individuate  con  particolare attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di mitigazione; i dati misurati saranno resi disponibili oltre che all’ARPAL,al comune  della Spezia ,ed a richiesta anche ai comuni di Lerici e Portovenere interessati dall’ambito portuale,e dovranno riferirsi,in sostanza, all’ante-operam, alla fase di realizzazione degli interventi ed al post-operam;”;
stessa cosa per il rumore (pag. 55)  ” in considerazione del fatto  che alcune tipologie di attività del porto mercantile -quale la movimentazione di containers- risultano  sicuramente associate al un sensibile carico di  rumore, al fine del  rilevamento dei livelli di rumore immessi dalle attività portuali, con particolare riguardo alle ore notturne, dovrà essere posta in atto, secondo modalità da concordarsi con l’ARPAL, una campagna di monitoraggio dell’inquinamento acustico in corrispondenza dei ricettori  considerati più sensibili compresi  nella fascia adiacente l’ambito portuale per l’adozione di misure di mitigazione anche passive ove  ritenute necessarie “  



COME PROCEDERE  SU FASCIA DI RISPETTO E PIANIFICAZIONE DELLO SVILUPPO DEL PORTO
Quanto sopra riportato è chiaro:
1. prima si valuta lo stato ambientale dell’impatto attuale e futuro (dopo la realizzazione di quanto previsto in via generale dal PRP),
2. sulla base di questa valutazione si verifica la sostenibilità ambientale del potenziamento delle banchine.
3. sulla base della valutazione del punto 2 si capiscono le reali dimensioni dello sviluppo dl porto commerciale e quindi si realizza prioritariamente la fascia di rispetto quale misura di mitigazione principale del futuro sviluppo delle banchine così  come definito nella valutazione stessa.




IL PIANO REGOLATORE DEL PORTO PREVEDE COME EFFETTUARE LA VALUTAZIONE PROPEDEUTICA ALLA REALIZZAZIONE PRIORITARIA DELLA FASCIA DI RISPETTO E ALLA DEFINIZIONE DELL’AMPLIAMENTO DELLE BANCHINE
Afferma la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP:  “Le Norme di attuazione del PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa, generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a ”Schemi di assetto urbanistico” che vengono prescritti per tutti gli Ambiti considerati dal Piano”  questi Schemi di assetto urbanistico costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano quadro (il PRP)  e dovranno (come afferma la sopra citata delibera regionale”: “……riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità  delle relative indicazioni.”   
Come ho spiegato  QUI e, più  recentemente  QUI  la giurisprudenza costituzionale e comunitaria conferma che questi strumenti urbanistici attuativi devono essere sottoposti a procedura di VAS con la partecipazione della comunità locale nelle sue diverse articolazioni (vedi QUI). 




P.S.
Sulle dichiarazioni del Presidente della AP relativamente agli impegni programmati da questo ente in materia di tutela ambientale interverrò con un secondo post……. 











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