sabato 25 febbraio 2023

Corte dei Conti UE il quasi fallimento della Alleanza Mondiale per il clima

La Corte dei Conti UE ha presentato una sua relazione (QUI) sul mancato raggiungimento degli obiettivi della Alleanza Mondiale per il clima (Global Climate Change Alliance – GCCA) ormai chiusa nel 2020 per avviare interventi di aiuti ai paesi in via di sviluppo contro i mutamenti climatici.

Dalla relazione emerge che questa iniziativa:

1. non ha dimostrato il proprio impatto sulla resilienza dei paesi al cambiamento climatico;

2. non ha misurato i miglioramenti della situazione dei beneficiari, né ha prestato sufficiente attenzione alle necessità dei soggetti più colpiti;

3. era incentrata sul rafforzamento delle capacità istituzionali, ma la sostenibilità è stata limitata a causa dell’elevato grado di avvicendamento del personale;

4. non ha attirato i finanziamenti aggiuntivi attesi dagli Stati membri e dal settore privato;

5. non ha visto la Commissione esaminare in misura sufficiente la ragionevolezza dei costi iscritti nei bilanci della maggior parte delle azioni incluse nel campione;

6. è rimasta poco conosciuta nei paesi in via di sviluppo, nonché negli Stati membri dell’UE.


D'altronde che le cose sugli investimenti UE contro i mutamenti climatici non andassero benissimo lo aveva già dimostrato sempre la Corte dei Conti con il suo rapporto che dimostrava come oltre a spendere male spende meno di quello che dichiara per il clima QUI


Si riporta la sintesi del Rapporto della Corte dei Conti UE sulla gestione della GCCA...

 

I. I paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo contribuiscono in misura minima alle emissioni di gas a effetto serra, ma sono i più colpiti dagli impatti del cambiamento climatico.

Nel 2007 l’Unione europea (UE) ha lanciato l’iniziativa “Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico” (Global Climate Change Alliance – GCCA) al fine di aiutare tali paesi ad accrescere la loro resilienza agli effetti del cambiamento climatico.

Nel 2014 tale iniziativa è entrata in una seconda fase, denominata “Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico plus”, relativa al periodo 2014-2020. Per le due fasi l’UE ha fornito un finanziamento complessivo pari a 729 milioni di euro.

 

II. Nel 2020 la Commissione ha deciso di non proseguire l’iniziativa con un’ulteriore fase. Nel periodo 2021-2027, la Commissione finanzierà una serie di azioni volte a contrastare il cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo attraverso un sostegno tematico e geografico nel quadro dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale. Il presente audit mira a trarre insegnamenti dalle due fasi dell’Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico, sia in vista di future azioni di contrasto del cambiamento climatico sia per future iniziative per lo sviluppo globale. L’obiettivo del presente audit è valutare se le azioni abbiano conseguito i risultati previsti in modo efficiente e se la Commissione abbia massimizzato il valore aggiunto dell’iniziativa.


III. Nel complesso, la Corte ha riscontrato che l’iniziativa non ha dimostrato il proprio impatto sulla resilienza dei paesi al cambiamento climatico. In termini di efficienza, le azioni completate hanno generalmente prodotto le relative realizzazioni, ma talvolta a un costo elevato.


IV. L’iniziativa non ha misurato i miglioramenti della situazione dei beneficiari, né ha prestato sufficiente attenzione alle necessità dei soggetti più colpiti. I costi dell’uso di nuove tecnologie hanno reso più difficile per i nuclei familiari più poveri beneficiare del programma. Inoltre, poche azioni includevano attività specificamente rivolte alle esigenze delle donne.


V. L’iniziativa era incentrata sul rafforzamento delle capacità istituzionali, ma la sostenibilità è stata limitata a causa dell’elevato grado di avvicendamento del personale. Pertanto, l’evoluzione prevista dallo sviluppo di capacità e dalle attività pilota verso un maggiore potenziamento delle azioni di adattamento volte a raggiungere più beneficiari non si è verificata in modo sistematico.


VI. Nessuna delle due fasi dell’Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico ha attirato i finanziamenti aggiuntivi attesi dagli Stati membri e dal settore privato. Malgrado il significativo deficit di finanziamenti, la Commissione non ha rivisto, nei 15 anni in cui è durata l’iniziativa, gli ambiziosi obiettivi inizialmente definiti. Inoltre, nella seconda fase, i criteri adottati dalla Commissione per l’assegnazione dei finanziamenti hanno finito per ridurre proporzionalmente il sostegno ai paesi più vulnerabili.


VII. La Commissione non ha esaminato in misura sufficiente la ragionevolezza dei costi iscritti nei bilanci della maggior parte delle azioni incluse nel campione. Dall’analisi della Corte è emerso che le spese di gestione delle azioni variavano ampiamente ed erano particolarmente elevate nel Pacifico. È stato constatato che la Commissione avrebbe potuto realizzare risparmi se avesse effettuato un’analisi dettagliata dei costi.


VIII. Sebbene sia stata avviata nel 2007 e abbia fornito sostegno a oltre 80 paesi, l’iniziativa è rimasta poco conosciuta nei paesi in via di sviluppo, nonché negli Stati membri dell’UE. Ciò è imputabile in parte al fatto che le azioni finanziate non erano distinguibili dalle altre azioni dell’UE volte a contrastare il cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, l’efficienza dell’iniziativa è stata pregiudicata dalla complessità della relativa organizzazione, in particolare la duplicazione dei meccanismi di sostegno e dei flussi di finanziamento.


IX. Non vi saranno fasi ulteriori dell’Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico; essa ha comunque fornito insegnamenti utili per eventuali altre iniziative per lo sviluppo globale che l’UE potrebbe attuare in futuro.


X. Sulla base di tali conclusioni, la Corte raccomanda alla Commissione di: 

a) concentrarsi sui soggetti maggiormente colpiti dal cambiamento climatico; 

b) far confluire gli insegnamenti tratti nelle future iniziative per lo sviluppo globale. 

 

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