sabato 29 ottobre 2022

Emissioni navi a Spezia: post dedicato a quelli che: "No ai fumi ma le navi continuino ad arrivare"

Comunque ci voleva la mobilitazione di cittadini e associazioni per stanare l'ASL sulla valutazione dell'impatto sanitario delle navi soprattutto sui picchi giornalieri e soprattutto per ricordare che esistono le nuove linee guida dell'OMS sulla qualità dell'aria che imporrebbero valori di superamento degli inquinanti a terra nettamente inferiori a quelli attuali. Ma a me pare che il vero scopo di tutto questo improvviso movimento con relative dichiarazioni di intenti delle autorità competenti sia, da un lato dimostrare alla magistratura che qualcosa si sta pensando di fare e dall'altro prendere tempo. Insomma volgarmente rigirare la frittata!

Faccio notare alcune questioni fondamentali anche per coloro che dicono: "monitoriamo e applichiamo le tecnologie ma non fermiamo le navi":

1. le vecchie (2005) linee guida dell'OMS sulla qualità dell'aria ci misero quasi 4 anni per essere recepite nella direttiva comunitaria (2008) tutt'ora in vigore e altri 2 anni per essere recepite in Italia (2010)

2. le nuove linee guida dell'OMS con limiti degli inquinanti nettamente più bassi non si sa quando verranno recepite nelle direttive UE si parla addirittura del 2050, probabilmente sarà prima ma comunque con l'aria che tira (guerra emergenza energia) potrebbero passare altri anni.

3. le tecnologie "disinquinanti" comunque non arriveranno, se arriveranno,  prima del 2025 anche se molte di queste, negli altri porti europei, si applicano da oltre 10 anni. Non solo ma queste tecnologie non sono di facile applicazione a tutte le navi e richiedono una articolazione di intervento che potrebbe richiedere ben altro che i 3 anni di cui parlano in Autorità di Sistema Portuale e Comune di Spezia, tanto che la recente risposta delle istituzioni spezzine alle domande di una associazione ambientalista parla di indagini di mercato (sic) per le tecniche di captazione dei fumi per le navi da crociera.

4. la questione che i picchi degli inquinanti in area urbana possano produrre danni alla salute a prescindere dai limiti di legge è all'ordine del giorno da anni in tutta la comunità scientifica non a caso le ultime linee guida dell'OMS hanno introdotto anche per i biossidi di azoto il limite delle 24ore. Si potevano valutare da decenni a Spezia ma non si è mai fatto!

5. Il Piano regolatore portuale del 2006 imponeva monitoraggi mirati su tutta la fascia di demanio portuale prima di ampliare il porto e come fronte ambientalista già allora avevamo proposto studi specifici per dimostrare le proiezioni delle emissioni e immissioni inquinanti in rapporto alle linee guida OMS e agli indirizzi della migliore epidemiologia ambientale. Abbiamo anche proposto sistemi di monitoraggio per valutare il contributo specifico degli inquinanti da navi come fanno da anni in altri porti soprattutto nel resto d'Europa ma ci è sempre stato risposto "picche".

6. Il ceto dirigente di questa città ha quindi avuto come minimo oltre 15 anni di tempo per intervenire preventivamente e non l'ha mai fatto.

7. ora arrivano anche quelli che dicono controlliamo le navi prima che arrivino in porto e se non rispettano le norme non si fanno entrare. Questa gente, sempre che sia in buona fede, non sa di cosa parla e scrive. I Controlli vengono fatti a campione sui combustibili (come ho dimostrato e con una interpretazione sbagliata della Capitaneria di porto ma che questi signori intendono ancora ripetere) per cui anche se fossero rispettate le norme questo non impedirebbe una volta entrate in porto le emissioni delle navi e quindi le ricadute dei fumi in pieno centro urbano.




CONCLUDO CON TRE DOMANDE ED UN PRINCIPIO

Le domande 
Perché gli spezzini dovrebbero sopportare altri anni (3,5? Boh non si sa) questo scempio della loro salute? 
Perché non si adottano misure drastiche di riduzione delle navi in accesso al porto almeno per le zone dove già ora le centraline producono livelli di inquinamento inaccettabili? 
Perché non si apre un contenzioso con la Capitaneria su come fanno i controlli a campione (troppo pochi) ai combustibili delle navi che arrivano nel nostro golfo?



Il Principio 
La risposta positiva alle tre domande è decisiva per cui tutto il resto nell'immediato è fuffa e di aspettare il lungo periodo io francamente mi sono rotto perchè diciamo la verità: il porto spezzino così come si è sviluppato è inadatto ad una zona fortemente residenziale e ad un golfo come il nostro (e non mi riferisco solo all'inquinamento ma pure all'economia), certo questo è un dato ormai storico ma la specificità del sito è un parametro fondante di ogni politica di sostenibilità. QUINDI considerare la specificità del sito e farla rientrare come parametro decisivo nelle scelte sugli ulteriori sviluppi del porto spezzino è fondamentale per capire le soluzioni strategiche veramente non impattanti e come evitarle prima che si producano ulteriormente. Partire da questo non per chiudere il porto ma per non continuare a farlo vivere come se fosse dentro una bolla separata dal resto del mondo!

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