Lette le dichiarazioni esilaranti degli assessori spezzini sul Progetto Urbanistico Operativo (PUO) che prevede il nuovo centro commerciale. La parte più esilarante è quella dello scenario delle osservazioni. In urbanistica anche i sassi sanno che le osservazioni sono un diritto per chi le presenta ma non un diritto ad essere accolte automaticamente. La conferenza dei servizi per l'autorizzazione invece è follia pura la giurisprudenza è chiara il centro commerciale una volta che è parte della pianificazione non può essere bloccato dalla autorizzazione finale.
Come ho già avuto modo di spiegare più precisamente (vedi QUI e QUI) le strade sono a mio avvisto queste :
Come ho già avuto modo di spiegare più precisamente (vedi QUI e QUI) le strade sono a mio avvisto queste :
1. la variante motivata su ragioni ambientali di scenari urbanistici generali (potevano approvarla da tempo tanto per essere chiari)
2. la VAS che boccia il PUO
3. l'approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC).
Tutte le altre argomentazione degli assessori sono aria fritta compreso il ridicolo tentativo di scaricare le colpe sulla Regione, la variante potevano farla prima delle modifiche al piano regionale del commercio visto che la destinazione del vigente PUC era li da tempo.
Le tre soluzioni che riporto sopra fondano invece una responsabilità diretta della Amministrazione Comunale. Al massimo solo nello scenario 2 (VAS che bocci il PUO) ci può essere un concorso di colpa della Regione (la VAS quando è stato adottato il PUO dalla giunta comunale era ancora di competenza della Regione, le competenze sono state trasferite ai Comuni recentissimamente ma la legge regionale non è ancora in vigore).
Ma su questo ultimo punto occorre dire che basterebbe applicare il testo unico ambientale e la giurisprudenza della corte costituzionale che cito in vari post del mio blog per prevedere l'obbligatoria applicazione della VAS al PUO in questione (visto che il vigente PUC non ha avuto una vera VAS). Quindi la VAS poteva bocciare il PUO, peccato che questi "geni" del Comune hanno adottato il PUO senza VAS d'accordo con la Regione.
Insomma se fossi un giudice in un ipotetico processo rinvierei a giudizio sia Comune che Regione ma l'assassino, solo potenziale per fortuna in questo caso, è il Comune ed in particolare al suo interno gli stessi personaggi (politici e burocrati nonchè lobby esterne) che non volevano far approvare le parti migliori del nuovo PUC rinviando fino all'ultima data utile (per il mandato amministrativo attuale) la deliberazione di adozione del Consiglio Comunale.
2. la VAS che boccia il PUO
3. l'approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC).
Tutte le altre argomentazione degli assessori sono aria fritta compreso il ridicolo tentativo di scaricare le colpe sulla Regione, la variante potevano farla prima delle modifiche al piano regionale del commercio visto che la destinazione del vigente PUC era li da tempo.
Le tre soluzioni che riporto sopra fondano invece una responsabilità diretta della Amministrazione Comunale. Al massimo solo nello scenario 2 (VAS che bocci il PUO) ci può essere un concorso di colpa della Regione (la VAS quando è stato adottato il PUO dalla giunta comunale era ancora di competenza della Regione, le competenze sono state trasferite ai Comuni recentissimamente ma la legge regionale non è ancora in vigore).
Ma su questo ultimo punto occorre dire che basterebbe applicare il testo unico ambientale e la giurisprudenza della corte costituzionale che cito in vari post del mio blog per prevedere l'obbligatoria applicazione della VAS al PUO in questione (visto che il vigente PUC non ha avuto una vera VAS). Quindi la VAS poteva bocciare il PUO, peccato che questi "geni" del Comune hanno adottato il PUO senza VAS d'accordo con la Regione.
Insomma se fossi un giudice in un ipotetico processo rinvierei a giudizio sia Comune che Regione ma l'assassino, solo potenziale per fortuna in questo caso, è il Comune ed in particolare al suo interno gli stessi personaggi (politici e burocrati nonchè lobby esterne) che non volevano far approvare le parti migliori del nuovo PUC rinviando fino all'ultima data utile (per il mandato amministrativo attuale) la deliberazione di adozione del Consiglio Comunale.
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