A loro volta varie associazioni ambientaliste (ClientEarth, il WWF European Policy Office, Transport & Environment T&E, BUND Friends of the Earth Germany) hanno depositato (QUI) un’azione legale presso la Corte di Giustizia della UE contro il rifiuto della Commissione europea di rimuovere il gas fossile dalla tassonomia della finanza sostenibile dell'UE
IL TESTO DELLA RISOLUZIONE DELL’ASSEMBLEA DELL’ONU
Così
recita il dispositivo finale della Risoluzione:
L’Assemblea
decide, in conformità con l'articolo 96 della Carta delle Nazioni Unite, di
chiedere alla Corte Internazionale di Giustizia che, ai sensi dello Statuto
della Corte, emetta un parere consultivo sulla seguente questione:
Tenendo
conto in particolare della Carta delle Nazioni Unite, il Patto Convenzione
internazionale sui diritti civili e politici, il Patto internazionale su Diritti
Economici, Sociali e Culturali, la Convenzione-quadro sul Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, l'Accordo di Parigi, la Convenzione delle Nazioni Unite
sul diritto del mare, il dovere di due diligence, i diritti riconosciuti nella
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il principio di prevenzione di
danni significativi all'ambiente e il dovere di proteggere e preservare
l'ambiente marino:
a)
Quali sono gli obblighi degli Stati in virtù del diritto internazionale per
garantire la protezione del sistema climatico e altro elementi dell'ambiente
contro le emissioni antropogeniche di gas serra effetto serra a favore degli
Stati e delle generazioni presenti e futuro?
b)
Quali sono le conseguenze giuridiche derivate da tali azioni e gli obblighi per
gli Stati che, con i loro atti e le loro omissioni, hanno causato danni
significativi al sistema climatico e ad altri elementi dell'ambiente ambiente,
in merito a:
b1)
Stati, compresi, in particolare, i piccoli Stati insulari paesi in via di
sviluppo che, a causa delle loro circostanze geografiche e del loro livello di sviluppo,
sono danneggiati o particolarmente colpiti dagli effetti effetti negativi del
cambiamento climatico o sono particolarmente vulnerabili ad essi;
b2)
I popoli e gli individui delle generazioni presenti e future colpiti dagli
effetti negativi del cambiamento climatico?
GLI AMBIENTALISTI PORTANO LA UE IN TRIBUNALE
PER L’ESTENSIONE DELLA TASSONOMIA VERDE A GAS E NUCLEARE
Si riporta il comunicato del WWF che annuncia il ricorso:
ClientEarth, il WWF
European Policy Office, Transport & Environment (T&E)
e BUND (Friends
of the Earth Germany) stanno depositando oggi una causa presso la Corte di
giustizia dell'Unione europea contro il rifiuto della Commissione europea di
rimuovere il gas fossile dalla tassonomia della finanza sostenibile dell'UE.
L'atto delegato complementare (CDA) della tassonomia, adottato in modo
controverso nel luglio 2022, classifica determinati usi del gas come
"sostenibili" dal punto di vista ambientale.
Le ONG sostengono che questi usi del gas non possono essere considerati
sostenibili dati i loro impatti negativi sull'ambiente. Il gas fossile è una
fonte di energia ad alto tenore di carbonio quando viene bruciato e, quando
viene fuoriuscito nell'atmosfera, il suo impatto sui cambiamenti climatici è
oltre 80
volte maggiore della CO2 in 20 anni (QUI).
Classificare il gas fossile come "sostenibile" rischia anche di
peggiorare la dipendenza dell'UE dal gas fossile aumentando la domanda UE di
gas, che deve quindi essere importato. Ciò esporrebbe l'UE a una maggiore
volatilità, dipendenza dai paesi produttori e crisi di approvvigionamento in
futuro, con potenziali ulteriori impatti devastanti sulle bollette delle
famiglie.
Nel caso giudiziario, le ONG ritengono che il CDA si scontri con le leggi
dell'UE come il regolamento sulla tassonomia stesso e la legge europea sul
clima. Va inoltre contro gli obblighi dell'UE ai sensi dell'accordo di Parigi.
Il regolamento sulla tassonomia richiede che la classificazione delle
tecnologie sia basata sulla scienza. Tuttavia, la Commissione europea è
andata contro il parere dei suoi consulenti scientifici quando
ha etichettato questi usi del gas come "sostenibili" (come
spiego nel post del mio blog QUI).
La Commissione ha inoltre ignorato l'obbligo della legge europea sul clima di
valutare e considerare l'impatto climatico del CDA.
Un problema sottovalutato è che il CDA è in contrasto con le politiche di molte
istituzioni finanziarie sul gas. La politica di prestito energetico 2019 (QUI) della Banca europea per gli investimenti (QUI) ha effettivamente escluso il finanziamento del gas fossile,
con il suo presidente che afferma che "il gas è finito" (QUI), mentre il mercato globale
dei green bond ha già una pratica comune per escludere il gas fossile.
Un
portavoce di ClientEarth, il WWF European Policy Office, T&E e BUND ha
dichiarato: "Etichettare il gas fossile come 'sostenibile' è tanto
assurdo quanto illegale. Va contro il parere scientifico dell'UE stessa e mina
fondamentalmente la credibilità dell'azione dell'UE per il clima. Il gas
fossile non è pulito, non è economico e non è una fonte sicura di energia.
"La tassonomia ha lo scopo di sostenere l'UE nel raggiungimento dei suoi
obiettivi climatici. Invece, questa etichetta sta per fare il contrario,
incanalando ulteriori investimenti in questa fonte di energia dannosa e lontano
da fonti di energia realmente sostenibili. Stiamo portando la Commissione
in tribunale nella speranza di ripristinare un po' di credibilità alla
tassonomia ed evitare questo enorme rischio per il clima e la sicurezza energetica
delle persone".
Un'udienza presso il Tribunale potrebbe tenersi nella seconda metà del 2024 e
una sentenza emessa nel 2025. Il risultato finale auspicato sarebbe una
sentenza che costringa la Commissione a rivedere l'atto delegato complementare.
Nessun commento:
Posta un commento