martedì 7 settembre 2021

Il Parere dell’ISS sulla centrale a gas spezzina e le assenze della politica locale e nazionale

Ritorno brevemente sul Parere dell'Istituto Superiore di Sanità sul progetto di centrale a gas. I primi commenti, anche nei mass media, danno una lettura superficiale dello stesso. Non è solo un parere a favore della centrale a gas in realtà contiene contraddizioni clamorose come ho spiegato QUI, dove dimostro che ci sarebbero gli estremi per chiedere l’archiviazione del procedimento di VIA su questo progetto; ma chissà perché questa strada nessuno tra i “fieri oppositori”, a livello locale regionale e nazionale, l’ha voluta perseguire con motivata determinazione.

Allo stesso tempo questo parere dimostra che il terreno su cui si può fermare questo progetto non è tanto o non solo quello della tutela ambientale ma quello energetico. Questo per due motivi:

 

1. la politica e la burocrazia da anni danno una interpretazione riduttiva delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per cui è difficile sfondare su questo terreno salvo ricorsi alla magistratura amministrativa con tutta la inevitabile aleatorietà della scelta

2. la parte energetica è il vero lato debole del progetto, lo spiego da oltre due anni sostanzialmente ignorato anche dai mass media, salvo qualche eccezione, come dimostrano gli articoli di oggi. Ma per attaccare su questo punto occorrerebbe che la politica istituzionale esprimesse una visione diversa dalla transizione fondata sul gas cosa che ad oggi non è successa e continua a non succedere (vedi QUI).


Su questo secondo punto l'esempio che dimostra questa assenza è la vicenda del ruolo della Regione. I partiti presenti in Consiglio Regionale pensano di avere risolto il problema con la votazione della risoluzione che impegna la Giunta Regionale a non votare l'Intesa sul progetto di centrale a gas.

È sufficiente tutto questo? NO! Ci vuole un atto della giunta che formalizzi questo no e soprattutto lo motivi sul lato energetico perchè l'energia è, costituzionalmente parlando, materia di legislazione concorrente dove la Regione ha un potere di interdizione maggiore che non sull'ambiente. Ma questo andava fatto da tempo e comunque andrebbe fatto prima della decisione finale del giudizio di VIA del Ministero della Transizione Ecologica come venne fatto con il diniego di Intesa da parte della Regione Liguria all’ampliamento del rigassificatore di Panigaglia (Portovenere). Quel diniego non fu deliberato come un parere tecnico tanto meno come atto dirigenziale ma con una Delibera di Giunta Regionale (DGR 393 del 3 aprile 2009 - QUI). 


Insomma cosa andrebbe fatto è chiaro a chiunque abbia un minimo di conoscenza della problematica di cui stiamo parlando, ma invece si continua con la politica facile del no senza studiare una strategia in grado di mettere sul serio in difficoltà questo progetto senza mettere a rischio la stabilità del sistema elettrico nazionale.

A breve arriverà il si anche del Ministero della Transizione Ecologica e allora torneranno in campo i duri giudizi, nella forma di slogan, della politica che in questo modo proverà a rimuovere la sua quasi totale assenza di strategia su un problema così complesso e delicato per il futuro non solo di Spezia ma dell’intero Paese per non parlare dell’Europa.  

La strategia la continuano a gestire le lobby dei produttori di energia che si sono impadroniti degli incentivi del capacity market per ¾  tutte sulle fonti fossili. Non casualmente la politica nulla ha detto sulla proroga di questo sistema di incentivi come ho spiegato QUI e QUI.

 

È LA RETROAZIONE ECOLOGICA BELLEZZA!

 

 

  

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