La discussione del
Consiglio Regionale di ieri ha sofferto troppo della logica di schieramento
senza entrare nel problema dell’impatto ambientale delle attività presenti nel
porto. Attività presenti peraltro anche
negli altri porti liguri (Savona/Vado e Spezia).
Se si fosse entrati nel
merito forse la problematica degli impatti ambientali anche delle attività di
riparazione e manutenzione navali sarebbe stata vista in un ottica diversa e le
critiche alla gestione ambientale dei cantieri sarebbero state viste come più
fondate di quanto non sia stato nello scontro tutto di schieramento nella
Assemblea regionale che ha ridotto il tutto all’assurdo conflitto lavoro contro
salute. Conflitto che non è nell’interesse di nessuno sia dei cittadini che
tanto meno dei lavoratori che dell’impatto sulla salute nei luoghi di lavoro
sono i primi a pagare le conseguenze.
Eppure la documentazione
non manca in materia. Faccio due esempi
ma il discorso potrebbe essere sicuramente ben più ampio e mi auguro che questo
succeda al più presto.
IL PARERE DEL COMITATO ECONOMICO SOCIALE
DELLA UE DEL SETTORE EUROPEO DELLA MANUTENZIONE, RIPARAZIONE E TRASFORMAZIONE NAVALE
Il primo documento che voglio mettere all’attenzione di
chi legge è il Parere di un organo della UE nel quale sono rappresentate anche
le parti sociali e quindi sindacali.
Un parere del dicembre
2013 che trovate QUI, in versione integrale.
Il documento è molto
interessante perché affronta le ricadute su questo settore di importanti
Convenzioni Internazionali a rilevanza ambientale:
1. Convenzione per
la gestione delle acque di zavorra
2. Convenzione MARPOL
(Allegato VI) — prevenzione dell'inquinamento atmosferico causato da navi
3. Convenzione sul riciclaggio delle navi e successivamente Regolamento UE 1257/2013
E così conclude:
“Il settore
della riparazione, manutenzione e trasformazione navale e le industrie
correlate dovrebbero tenere conto delle opportunità e delle possibilità di
finanziamento da parte della BEI offerte dalle maggiori attività di prestito
previste per quest'ultima. Andrebbe promossa e studiata la possibilità di
interventi da parte della BEI, principalmente per i progetti relativi ai
trasporti marittimi ecocompatibili, l'energia rinnovabile off-shore e le
trasformazioni. Si propone che la DG ENT dia priorità all'organizzazione di
seminari volti a esaminare in maggiore dettaglio le prospettive di sostegno da
parte della BEI.” La BEI è la banca
europea degli investimenti.”
LO STUDIO ARPAL SULLE EMISSIONI DEI PORTI LIGURI
Lo studio è stato
presentato a Genova nel Maggio 2015. (per il testo di presentazione vedi QUI).
Questo studio come possiamo vedere dalle slide che parzialmente riproduco individua con chiarezza il ruolo dell'impatto ambientale atmosferico delle varie attività che si svolgono nei tre principali porti liguri comprese quelle di manutenzione delle navi.
In particolare come dimostrano le due slide qui a fianco le emissioni tipiche da manutenzione navali i COV (composti organici volatili prodotti principalmente dai solventi) sono presenti in modo significativo nei porti Liguri e in particolare nel porto di Genova.
Nella parte propositiva dello studio Arpal si arriva a proporre un piano di utilizzo solventi (vedi a fianco) proprio per le attività di manutenzione e riparazione navale......
... così come nelle conclusioni
Quindi sarebbe interessante capire se le indicazioni che emergono dallo studio Arpal e anche dai documenti e normative europei sono stati fino ad ora applicate e come anche al settore riparazioni navali.
Ad esempio ma anche in questo caso per ora è solo un esempio l'AIA (autorizzazione integrata ambientale vedi QUI) rilasciata nel 2014 alla San Giorgio SpA per l'impianto riciclaggio navi nell'area riparazioni navali non cita ne la Convenzione Internazionale sul riciclaggio delle navi ne tanto meno il Regolamento UE del 2013. Sarebbe importante analizzare fino a che punto quindi questa AIA non tenga conto di questa importante normativa europea.
Ad esempio ma anche in questo caso per ora è solo un esempio l'AIA (autorizzazione integrata ambientale vedi QUI) rilasciata nel 2014 alla San Giorgio SpA per l'impianto riciclaggio navi nell'area riparazioni navali non cita ne la Convenzione Internazionale sul riciclaggio delle navi ne tanto meno il Regolamento UE del 2013. Sarebbe importante analizzare fino a che punto quindi questa AIA non tenga conto di questa importante normativa europea.
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