mercoledì 22 agosto 2012

I rischi degli inquinanti presenti nel golfo di Spezia confermati da studi internazionali!


I risultati di un nuovo studio (finanziato dal National institutes of health), presentati lo scorso 30 giugno a Houston al 94esimo meeting annuale dell'Endocrine Society Usa, e ora pubblicati, evidenziano che l'esposizione prenatale ai contaminanti ambientali bifenili policlorurati, o Pcb, provoca cambiamenti a lungo termine nello sviluppo del cervello ed ha effetti negativi sulla funzione riproduttiva. 

I Pcb sono sostanze chimiche industriali utilizzate in molte materie plastiche, materiali isolanti, finiture per pavimenti e apparecchiature elettriche prima del loro divieto nel 1979.



Sotto il profilo sanitario sono noti interferenti endocrini, composti nell'ambiente che interferiscono con gli ormoni e le loro azioni nel corpo. Gli embrioni e i bambini sono particolarmente sensibili agli effetti delle sostanze chimiche per il fatto che i loro corpi non sono completamente formati. In particolare bisogna considerare lo sviluppo del cervello,del
sistema nervoso, del sistema immunitario e degli organi genitali. 

Ma più in  generale la caratteristica di queste sostanze è che esse sono facilmente assimilabili dall’organismo perchè liposolubli e rimangono nell’ambiente per molto tempo. Le sostanze che presentano tali proprietà sono chiamate persistenti e bioaccumulabili. I nostri corpi contengono una grande quantità di grassi, non soltanto tessuto grasso sotto la pelle o intorno agli organi, ma anche intorno alle membrane che circondano le cellule come nel sistema nervoso e nel cervello. Il metilmercurio, i PCB e i PBDE si accumulano in quelle parti del corpo dove ci sono i grassi e lì esercitano la loro azione tossica. 

Come affermato da questo altro studio (pagina 13) i PCB: " .......danneggiano la barriera emato-encefalica inibendo la produzione di determinate proteine strutturali nella barriera stessa. L’alterazione della composizione delle proteine nella barriera emato-encefalica fa aumentare la pervietà a varie sostanze e ciò porta allo sviluppo di tumori. C’è quindi il rischio che l’esposizione a PCB possa generare effetti combinati inattesi con molte altre sostanze chimiche che normalmente non superano la barriera emato-encefalica. I PCB alterano anche lo sviluppo della parte del cervello conosciuta come corteccia dove sono rielaborate le informazioni uditive. Alcuni studi epidemiologici suggeriscono che l’esposizione ai PCB nello stato embrionale,o anche in una fase successiva può danneggiare i riflessi , condizionare la reazione motoria muscolare e condurre ad una riduzione delle facoltà sensoriali ed a un deterioramento del QI (quoziente intellettivo)".

Sostanze quindi da cui restare molto lontani!


Come mai cito questo studio? Perché purtroppo potrebbe riguardare anche gli spezzini considerato che il nostro golfo (dentro diga) ha forti concentrazioni di queste sostanze nei suoi fondali. 


Quella che riporto, a fianco,  è la mappa dell’inquinamento del nostro golfo elaborata dall’ICRAM (un’Istituto ora assorbito dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). 

In particolare  nel tratto di mare davanti all'area della ex Pertusola e Cantieri navali di Muggiano, quindi vicinissimo alla parte iniziale della diga (quella dove dovrebbe essere realizzato lo stabilimento balneare), lo studio ha dimostrato forti concentrazioni di PCB  (Policlorobifenili), i composti organostannici (TBT: quelli contenuti nelle vernici antivegetative per le barche). 



Conclude lo studio di ICRAM: "Da una visione complessiva si identificano alcune aree la cui contaminazione risulta particolarmente critica: l’area del Seno della Pertusola, il settore nord occidentale del Porto Mercantile (dal Molo Garibaldi alla Darsena Duca degli Abruzzi) ed il tratto costiero orientale, da Cadimare al Seno di Panigaglia. In alcune di queste aree concentrazioni molto elevate di metalli e contaminanti organici si spingono anche alle profondità maggiori".

Ovviamente tutte questa sostanze sono tutt’ora presenti nei fondali del nostro golfo, e a tutt’oggi non sappiano il rischio di esposizione a queste sostanze della popolazione spezzina, rischio anche indiretto ad esempio con la consumazione del pescato. Conclude, infatti,  il citato studio dell’ ICRAM (pagina 104): "Conservano un potenziale ecotossicologico significativo anche le stazioni ricadenti nelle vicinanze delle aree destinate alla molluschicoltura, in prossimità della diga foranea".


Crediamo sia il caso che su questa vicenda si faccia chiarezza da parte degli enti preposti alla tutela e alla prevenzione sanitaria e ambientale del nostro territorio. 

3 commenti:

  1. Proprio quello mi era capitato tra le mani,forse me lo aveva portato Arbasetti ma mi era sfuggito e non lo avevo guardato.Me lo soni trovato in mano,l'ho messo nel computer e mi è venuta una sincope.E loro vogliono dragare il fondale,sono pazzi da legare e più pazzi quelli che glielo consentono.
    Rita

    RispondiElimina
  2. ma i "pazzi" diranno che dragano "bonificando" che è come dire smetto di fumare respirando il fumo degli altri!

    RispondiElimina
  3. E' vero e cosa possiamo fare noi che non contiamo nulla visto che nessuno ci ascolta?

    RispondiElimina