mercoledì 29 febbraio 2012

Il piano energetico comunale di Spezia usato per giustificare la centrale a carbone

IL GIOCO STRUMENTALE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE  SUL PIANO ENERGETICO COMUNALE
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Spezia nella presentazione del Piano Energetico Comunale (di seguito PEC) ha dichiarato vedi qui : Con questo piano prevediamo entro il 2020 di abbattere le emissioni del 14% intervento su i vari settori partendo proprio dal patrimonio pubblico per dare il buon esempio”; tesi confermata più recentemente qui.  

Il giochino promosso da Sindaco e Assessore all’Ambiente è il seguente: “è vero che stiamo per avvallare la nuova autorizzazione del gruppo a carbone della centrale…. Ma in cambio svilupperemo politiche energetiche locali per ridurre drasticamente l’effetto serra.”
In realtà questa logica non solo continuerà a produrre un pesante attacco alla salute, come ben ha spiegato il Comitato  Speziaviadalcarbone (vedi quima contribuirà ad aumentare le emissioni di gas serra che a parole l’Amministrazione Comunale dichiara di voler ridurre.

Il PEC, come dimostrerò di seguito, costituisce quindi lo specchio per allodole per nascondere il vero obiettivo dell’Amministrazione Comunale giustificare la presenza della centrale a carbone in pieno centro urbano. Il tutto rimuovendo
1. norme vigenti vedi qui  e qui    
2. le prescrizioni contenute nella autorizzazione alla centrale del 1997 vedi qui 
3. i documenti degli stessi consulenti del Comune (ISS e Ambiente Italia) e questo lo dimostrerò nel seguito del presente post 



LA CENTRALE ENEL: UN IMPIANTO INEFFICIENTE E CON GRANDI EMISSIONI DI GAS SERRA
La centrale Enel, come è noto, emette CO2 in quantità enormi vedi qui

Ciò è confermato dal Rapporto dei consulenti del Comune per il nuovo PEC
A fronte di una riduzione della produzione elettrica, nel corso degli anni descritti nel grafico, del 35% circa, la CO2 risulta ridursi solo del 13%. Ciò è principalmente dovuto allo specifico utilizzo della centrale. Come già descritto in bilancio, infatti, la stessa nonostante sia costituita da 2 unità a turbo gas ed una a carbone, viene fatta funzionare prevalentemente a carbone, con una riduzione costante della quota di gas naturale nel corso degli anni.” E’ evidente che a livello nazionale, si registri, per kWh prodotto dal parco termoelettrico, una lenta decrescita della quota di CO2 emessa. All’opposto, alla Spezia, la Centrale, nel corso degli ultimi anni tende ad emettere una quota specifica sempre maggiore. Percentualmente il fattore di emissione medio nazionale (escludendo la quota di rinnovabili parte del mix elettrico nazionale) decresce fra 2002 e 2007 del 13% circa; presso la Centrale spezzina, tale fattore, all’opposto, si incrementa del 36% circa, negli stessi anni.”



UNA CENTRALE INEFFICIENTE PERCHÉ GESTITA SOLO IN UNA LOGICA SPECULATIVA DA PARTE DI ENEL
Dal Bilancio Energetico dei consulenti del Comune di Spezia:  “il Monossido di carbonio (CO), presente nelle emissioni al camino della centrale, è sintomo di una probabile incompleta combustione. Infatti, in generale, il carbonio, durante la combustione, in presenza di ossigeno, si combina per formare l’anidride carbonica. Per ragioni difficili da definirsi, in camera di combustione si possono creare zone ristrette dove la reazione risulta incompleta, per cui nei fumi emessi risulta presente una certa quantità di monossido. La presenza di monossido si traduce sia in perdita in termini di calore che di efficienza della centrale ed economica complessiva.”
Una centrale quindi che anche se riduce in termini assoluti le ora di funzionamento ha una cattiva efficienza energetica continuando a produrre grandi quantità di gas serra per unità di combustibile bruciato!


ECCO LA DIMOSTRAZIONE CHE LE FUMATE DELLE SCORSE SETTIMANE NON ERANO INNOCUE
Il contributo delle emissioni complessive di PM (particelle fini)  va anche assegnato a: “particelle di carbone incombusto durante il processo produttivo. In questo caso  l’incremento del valore specifico di emissione di PM nel corso degli anni rappresentati (vedi Grafico 3.2.5) deriva sia dall’incremento della produzione elettrica legata all’unità a carbone sia al fatto che, sulla base di quanto descritto nella Dichiarazione ambientale della centrale, la stessa subisca frequenti variazioni di potenza per soddisfare le esigenze dettate dalla rete elettrica nazionale. Nella stessa dichiarazione ambientale, ENEL sostiene che frequenti variazioni di potenza incidono negativamente sull’efficienza di captazione degli elettrofiltri con una conseguente maggiore emissione di polveri.”(dal Bilancio energetico dei consulenti del Comune di Spezia).
Tutto ciò conferma ulteriormente quanto scritto nei miei post, qui e qui    


IL COMUNE PROPONE DI RIDURRE IL 14% DELLE EMISSIONI DI CO2 MA BASTA CONFRONTARLE CON QUELLE DELLA CENTRALE PER CAPIRE COME STANNO LE COSE
Vediamo gli obiettivi di riduzione di emissioni di gas serra secondo le proiezioni (al 2020) dei consulenti del Comune per il PEC:

1. Edilizia residenziale: contributo politiche comunali  riduzione di 4.872 [ton di CO2]
2. Nuovo Edificato di grandi dimensioni : contributo politiche comunali riduzione di  776 [ton di CO2]
3. Nuovo edificato di piccole dimensioni: contributo politiche comunali di riduzione 1.421 [ton di CO2]
4. Raffrescamendo edilizia residenziale esistente: contributo politiche comunali di riduzione 8.343 [ton di CO2]
5. Raffrescamendo edilizia residenziale esistente di grosse dimensioni: contributo politiche comunali di riduzione  1.569 [ton di CO2]
6. Usi finali elettrici settore residenziale: contributo politiche comunali di riduzione  4.225 [ton di CO2]
7. Energia termica dei grossi complessi terziari di nuova costruzione contributo politiche comunali di riduzione 1.089 [ton di CO2]
8. efficienza energetica nel patrimonio edilizio pubblico contributo politiche comunali di riduzione  : 528 [ton di CO2] 
9. sistema di illuminazione pubblica locale contributo politiche comunali di riduzione   1.382 [ton di CO2]
10. sistema efficienza mobilità privata: contributo delle politiche comunali di riduzione
4.049 [ton di CO2]
11. Diffusione efficienza energetica e delle fonti rinnovabili nel settore produttivo contributo delle politiche comunali di riduzione 5.955 [ton di CO2]

Complessivamente il Bilancio dei consulenti del Comune  stima una riduzione percentuale del 14% circa (pari a 56.387 tonnellate di CO2 in meno).
Ma di queste il 50% è legato alla attuazione di politiche nazionali regionali in atto ancora da eseguire come pure dall’evoluzione del  mix elettrico nazionale.
L’altro 50% a politiche del Comune da sviluppare nei prossimi 10 anni con fondi da trovare.
Nel primo 50% ( riduzione di 28.246 tonnellate di CO2) quindi è decisiva la evoluzione del mix di fonti energetiche per la produzione di energia elettrica che come dimostrato dallo studio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA  2011 (sopra citato) non sta andando nella direzione di ridurre il consumo di carbone. Infatti  il carbone nella generazione termoelettrica in Italia è passato dalla produzione di 26.000 GWH (nel 2000) a quasi 40.000 GWH (2009): vedi pagina 12 del Rapporto ISPRA ( per il testo vedi qui)                 


L’AGENZIA INTERNAZIONALE PER L’ENERGIA SUI RISCHI DELL’ECCESSIVO CONSUMO DI CARBONE
Peraltro queste tendenza all’aumento del consumo carbone nelle centrali italiane, deve essere guardato con le tendenze del commercio mondiale di questo combustibile che fanno pensare ad “un aumento spropositato nei prossimi 5 anni del costo del carbone” , prego leggere qui  per capire meglio. 

L’ultimo Rapporto della Agenzia Internazionale per l’Energia 2011 (vedi quicontiene affermazioni molto chiare che fanno capire quanto sia strumentale e provinciale la logica che muove la Amministrazione Comunale della Spezia: “ Se entro il 2017 non verrà implementata una nuova  e decisa azione, le infrastrutture connesse al settore energetico esistenti in quel momento  produrranno l’intero volume di emissioni di CO2 consentito nello Scenario 450 al 2035.  In questa ipotesi, non rimarrebbe alcuno spazio di inserimento per centrali elettriche stabilimenti industriali ed altre infrastrutture di nuova costruzione a meno che non siano  a zero emissioni di anidride carbonica, il che sarebbe estremamente costoso. Ritardare  l’azione è un finto risparmio: per ogni dollaro di investimento evitato nel settore elettrico prima del 2020, sarà necessario investire 4,3 dollari in più negli anni successivi al fine di controbilanciare l’aumento delle emissioni.” 


ECCO PIU’ CHIARO DI COSÌ: L’AGENZIA INTERNAZIONALE PER L’ENERGIA, NON GREENPEACE, CI SPIEGA CHE INVESTIRE PER AMMODERNARE LE CENTRALI A CARBONE NON SOLO NON RISOLVE L’INQUINAMENTO DEI GAS SERRA MA ADDIRITTURA COSTITUISCE UN COSTO STRATEGICO ENORME PER LE NOSTRE SOCIETÀ !!!!!!


L’AUMENTO DI CONSUMO DEL CARBONE NELLE CENTRALI ITALIANE, SPEZZINA COMPRESA, FA IL PAIO CON L’AUMENTO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA
La centrale di Spezia nel solo 2007 (vedi quiha emesso 3 milioni e seicentomila circa tonnellate di CO2!  Il Comune prevede nel suo piano una riduzione massima (nello scenario a breve termine o comunque più fattibile perché legato a scelte nazionali/regionali o politiche in atto della UE) di sole 28.246 tonnellate di CO2, di contro ad una centrale che ne produce oltre 3 milioni/anno!

DI COSA STIAMO PARLANDO QUINDI?..……..

Non solo ma detta centrale verrà nuovamente autorizzata con un modello di gestione che come ammettono gli stessi documenti dei consulenti del Comune e gli studi del’ISPRA,  è INTRINSECAMENTE INEFFICIENTE E INQUINANTE!  


GLI OBIETTIVI UE  E DEI COMUNI EUROPEI CONTRO L’EFFETTO SERRA E PER LE FONTI RINNOVABILI ED IL RISPARMIO ENERGETICO  
Gli obiettivi presentati dall’Amministrazione Comunale non sono neppure in linea con:
1. gli stessi obiettivi della UE come riportati quicommentati qui
2. gli obiettivi del Patto dei Sindaci Europei vedi qui che fanno riferimento ad una riduzione sull’intero territorio comunale.

Ora rispetto a questi documenti ufficiali l’obiettivo di riduzione del 14% di emissione di gas serra appare comunque sottostimato anche a prescindere dalla questione sopra descritta della centrale Enel, infatti in questi documenti si parla di -20% al 2020.       


INFINE LA BALLA DEL PIANO ENERGETICO NAZIONALE
Afferma l’Assessore all’Ambiente del Comune di Spezia: ”Certo rimane aperto un grande problema: l’assenza di un piano energetico nazionale. Le città e i territori non possono essere lasciati soli a gestire questioni di così enorme portata“. Come dire noi non possiamo fare nulla sulla centrale a carbone senza un piano energetico nazionale… BALLE! Il Comune può attraverso i suoi poteri in materia sanitaria incidere sulla decisione nella nuova AIA come ho ampiamente spiegato qui.


CONCLUSIONI
La centrale a carbone di Spezia inquina, fa aumentare l’effetto serra, e non costituisce un investimento per il futuro 

FERMIAMO IL CARBONE !!! 




  




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