martedì 9 giugno 2015

Dismissione centrale enel? Intanto si brucia carbone senza adeguate prescrizioni!

Vedo che in città ambientalisti, politici e sindacalisti continuano a disquisire sul futuro della centrale Enel a carbone, ponendo al centro solo le questioni della dismissione e della occupazione. Temi certamente rilevanti ma che rischiano di sviare dai veri problemi a breve medio termine (diciamo i prossimi 5-10 anni).

Il problema della centrale Enel a medio termine non è nella occupazione (peraltro distrutta da 30 anni di ristrutturazioni nel silenzio sindacale e politico anche delle sinistre cosiddette alternative). Su questo voglio in particolare sottolineare come nessuno in questi 25 anni  abbia posto  la soluzione sugli aspetti occupazionali che poneva il referendum ambientalista vinto all’inizio degli anni 90 del secolo scorso… ma si sa questa è una città che non ha memoria. Quel referendum non era solo centrato sulla dismissione ma  poteva diventare una piattaforma per rilanciare l'occupazione nell'energia unendo sindacati e ambientalisti....ma ormai è andata da tempo questa possibilità per i ritardi culturali di un sindacato chiuso e corporativo come gli elettrici ma anche della incapacità politica di un movimento ambientalista che dalla fine degli anni 90 è ormai in crisi irreversibile. 


Il problema della centrale non è neppure nella dismissione...........i problemi, lo ripeto sono 3:  
1. enel difficilmente dismetterà il carbone nel 2021; 
2. enel vuole avviare il business delle biomasse e dei rifiuti, negli impianti e negli spazi delle sezioni dismesse (vedi per Spezia zona dei gruppi a gas);
3. Enel, intesa come società,  non vuole più usare il metano nelle centrali come combustibile di transizione a tutela sanitaria per le centrali a maggior rischio come quella di spezia.
4. le prescrizioni dell'AIA non sono adeguatamente monitorate soprattutto a livello nazionale (vedi commissiona AIA) e soprattutto continuano a non essere adeguate ad una centrale come quella spezzina in pieno centro urbano.   

Ma gli ambientalisti spezzini, presi dal cortocircuito personalistico in cui sono precipitati da tempo, continuano a perdere tempo con le discussioni sulla  dismissione o le conferenze didattico/divulgative o addirittura non occupandosi per niente di quello che ora sta succedendo in centrale (le associazioni ambientaliste dove sono?).

Il sottoscritto è una persona sola che rappresenta solo se stesso e la propria storia oltre alla propria competenza (sono un consulente per scelta da tempo), quindi più di spiegarle queste cose non posso.

Ognuno si assumerà le sue responsabilità.

Francamente  anche di tutto questo mi sono stufato e siccome, a differenza di quello che pensano i miei detrattori non sono un presuntuoso, questa è l'ultima volta che pongo questa problematica in termini politici o meglio da ex militante ambientalista...da ora in poi tornerò a occuparmi dell'ambiente solo in termini professionali (sempre al servizio dei cittadini inquinati)....della serie quello che avevo da dire l'ho detto in tempi non sospetti .... ovviamente se avrò torto o ragione purtroppo lo vedremo solo nel tempo, e questo mi preoccupa non poco. 

Intanto Enel è li ancora a bruciare carbone senza adeguate prescrizioni e controlli per cui, come ho spiegato in questo blog più volte,  le cose immediate da fare sarebbero tre:

1. vigilare sul rispetto e la integrazione delle prescrizioni della centrale vedi QUI e QUI
2. porre la necessità che si bruci metano nel gruppo a carbone per gestire, questa lunga transizione ad un nuovo modello energetico, in termini di prevenzione sanitaria (vedi QUI)
3. vigilare sul rischio biomasse e rifiuti sia nel gruppo a carbone che negli spazi che si aprono in centrale con la dismissione dei gruppi a gas (vedi QUI). 










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