giovedì 4 settembre 2025

Linee guida che dimostrano il rischio delle emissioni delle navi a gnl

Due linee guida (QUI), che forniscono agli operatori del settore indicazioni per attuare il Regolamento Fuel EU 2023/1805 (analizzato a suo tempo QUI) sono state recentemente completate dal Forum europeo per il trasporto marittimo sostenibile (ESSF-QUI) e sono ora pubblicate da DNV (QUI). Le linee guida affrontano le questioni delle metodologie di calcolo della intensità di gas effetto serra nel combustibile usato a bordo della nave nonché le modalità di verifica della conformità dei combustibili usati dalla nave al Regolamento FuelEU. 

Infine le linee guida affrontano la questione delle emissioni anomale di gas metano anche dall’utilizzo del gnl come combustibile marittimo, attualmente più elevato sia delle norme comunitarie che dell’IMO e con assenza di adeguate tecniche per monitorare le reali emissioni a bordo. 

 



LE DUE LINEE GUIDA

1. Relazione (QUI) sulle metodologie di calcolo a norma del Regolamento (UE) 2023/1805 (FuelEU) con  particola riferimento all’articolo 4 (QUI) di detto Regolamento: Limite di intensità dei gas a effetto serra dell'energia usata a bordo da una nave.

La Relazione fornisce inoltre orientamenti sui requisiti tecnici del regolamento, tra cui l'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, le esenzioni specifiche per i viaggi e i meccanismi di flessibilità quali l'attività bancaria, l'assunzione di prestiti e la messa in comune.

 


2. Relazione (QUI) sulle procedure di certificazione dei combustibili (EX ARTICOLO 10 REGOLAMENTO FUEL EU QUI) per uso marittimo a sostegno dell'attuazione di FuelEU Maritime.

Si tratta del documento di conformità vale a dire un documento specifico per la nave, rilasciato a una società da un verificatore, che attesta la conformità di tale nave al Regolamento FuelEU.

Il documento fornisce un modello per la prova di conformità (PoC), che può essere utilizzata al posto della prova di sostenibilità (PoS) nel caso in cui il carburante in questione venga utilizzato anche dal fornitore di carburante per la conformità ai requisiti della direttiva sulle energie rinnovabili. Se il PoS non è disponibile, si consiglia di seguire sempre questo modello PoC per evitare problemi con l'idoneità del carburante nell'ambito di FuelEU e EU ETS ( SISTEMA SCAMBIO QUOTE EMISSIONI AL SETTORE MARITTIMO QUI).

Inoltre, la relazione delinea le procedure per la certificazione dei combustibili per uso marittimo rinnovabili e a basse emissioni di carbonio in linea con FuelEU Maritime e l'EU ETS. Nel complesso, fornisce istruzioni pratiche per i fornitori di carburante e le compagnie di navigazione in merito alla documentazione richiesta, alla certificazione di sostenibilità e alla tracciabilità.

 


 

CERTIFICAZIONE DEI VALORI EFFETTIVI DI SLITTAMENTO DEL METANO

Altra questione posta nel sito di DNV è quella dello slittamento del metano, in cosa consiste?

Rapporto 2024 della Agenzia Internazionale per l’Energia dove si afferma che “Attualmente sono disponibili meno studi che forniscono dati di misurazione per la fornitura di GNL e la produzione di biocarburanti", che cita uno studio (QUI) per cui lo slittamento di metano nel mondo reale misurato nei pennacchi di 18 navi che utilizzano il tipo più comune di motore marino a GNL (LPDF 4 tempi) è stato in media del 6,4%, mentre le normative dell'UE attualmente ipotizzano il 3,1% di slittamento del metano e l'Organizzazione marittima internazionale delle Nazioni Unite (IMO) ipotizza il 3,5%.

Secondo DNV i regolamenti FuelEU e EUETS consentono attualmente l'uso dei valori di slittamento predefiniti del metano solo per tipo di motore.


Sebbene le linee guida dell'IMO per la misurazione dello slittamento di metano dai motori a GNL siano state adottate al MEPC 83 in aprile, sono ancora inesistenti:

1. procedure per il monitoraggio a bordo delle emissioni (prestazioni dei sistemi di post-trattamento),

2. metodi per garantire che i valori rimangano stabili nel tempo (a causa di modifiche al motore) e

3. cicli di test standardizzati.

A seguito di quanto sopra, la Commissione Europea sta lavorando a linee guida provvisorie per consentire la certificazione dei valori effettivi basati sul protocollo IMO. Le linee guida dovrebbero essere disponibili nella seconda metà del 2025.

 


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