sabato 20 luglio 2019

Centrale a gas gli slogan inutili e cosa deve fare la politica


"Non vi vogliano più a Spezia!", dichiarano in coro i membri della commissione del Consiglio Comunale spezzino magari molti di questi sono quelli che a ottobre dell’anno scorso votarono a favore della centrale a gas!
Una  frase così la possono  dire i cittadini perché il loro compito è esprimere sentimenti, opinioni.
Una classe politica amministrativa (come quella espressa dal Consiglio Comunale e quindi dalla Commissione che ha audito Enel ieri sera) non può limitarsi a dire "non vi vogliamo  più"! Deve articolare una strategia.
Lo so sono un rompicoglioni ma se il tuo compito è quello di "sfogarti" allora vattene al mare, se invece devi governare i processi di uso del territorio devi fare analisi e proposte.  
Altrimenti…

… ci beccheremo l'ennesima servitù con una classe politica che si salverà la faccia (non tutti perché chi darà  l'autorizzazione si brucerà parecchio e su questo il silenzio dei Ministri 5stelle è preoccupante) ma alla fine a prenderla nel ... saranno tutti gli spezzini che poi è quello che interessa a me.

Cosa dovrebbe fare una classe politica dignitosa invece, vediamolo: 


1. STUDIO DI DANNO SANITARIO
Avviare immediatamente, coinvolgendo tutte le autorità tecniche competenti,  uno studio del danno sanitario prodotto dalla centrale a carbone in questi anni ma anche da altre fonti inquinanti in atto nella zona,  al fine di avere un quadro sulle reali criticità sanitarie necessario per qualsiasi discussione sul futuro uso delle aree  attualmente occupate dalla centrale a carbone. Peraltro che la necessità ci sia lo  conferma il V Rapporto di aggiornamento sul rischio sanitario per chi abita in zone con siti inquinati che, a pagina 50, afferma  in relazione al sito di Pitelli (come è noto in gran parte ancora da bonificare):  "Nella popolazione residente nel sito, la mortalità generale e per le principali cause risulta in linea con la media regionale,  tranne che per le malattie respiratorie, così come era già emerso nel precedente Studio SENTIERI sulla sola mortalità".  Conclude il Rapporto sul sito di Pitelli: "Si  raccomandano interventi tesi, in particolare, all’eliminazione di esposizioni ad amianto e di controllo della qualità dell’aria e delle sostanze rilasciate in atmosfera dagli impianti presenti nel sito"


2. NO AL GAS COME RICATTO PER CHIUDERE LA CENTALE A CARBONE
Separare la questione della chiusura della centrale a carbone di Spezia (che deve essere mantenuta per la data del 2021) dalla realizzazione delle centrale a gas al contrario di quanto affermato da Enel nella documentazione depositata in sede di procedura di revisione AIA in corso presso il Ministero dell’Ambiente, per cui "senza autorizzazione della centrale a gas resta la centrale a carbone".  Questione non chiarita questa e che, con il discorso della sicurezza del sistema elettrico in caso di rottura delle trattative con Enel potrebbe portare ad una continuazione della centrale a carbone anche fino al 2029.



3. SOSPENDERE PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI VIA DELLA CENTRALE A GAS 
Chiedere, nelle more del raggiungimento degli obiettivi di cui ai punti 3.1 e 3.2. sopra riportati, al Ministero dell’Ambiente di sospendere il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA in corso sul progetto di centrale a turbogas a Spezia  presentato da Enel. Questo poteva essere fatto in primo luogo con una istanza della  Amministrazione Comunale da inviare in sede di osservazioni (che scadevano entro l’11 luglio 2019) all’interno del suddetto procedimento in corso.  Il Parere inviato dal Comune (vedi QUI) non  pone in premessa con la dovuta enfasi amministrativa, la questione del vizio procedurale dello screening in corso, andava posto all''inizio e andava motivato giuridicamente in quanto questo vizio inficia la legittimità del procedimento in corso di screening.

Cmq tanto per essere chiari sul punto la responsabilità principale è del Governo Nazionale che continua a non battere un colpo! Ma anche la Regione può avere un ruolo decisivo come ho spiegato QUI. 


4.  AVVIARE UN CONFRONTO A LIVELLO GOVERNATIVO AL FINE DI:
4.1. comprendere le reali necessità di centrali a gas per gestire la transizione alle rinnovabili
4.2. elaborare, sulla base di quanto emergerà dalla analisi del punto 3.1. un piano di localizzazione sostenibile (che tenga conto della specificità dei siti) di impianti di generazione termoelettrica necessari per la transizione al modello rinnovabili
4.3. definire  tempi, modalità e costi della bonifica restante dell’area.

Il riferimento giuridico amministrativo per i primi due punti è il Decreto Ministeriale  che dovrà recepire in Italia il c.d. meccanismo di capacità.  Nel riquadro che segue  spiego di cosa si tratta e come si potrebbe intervenire ovviamente impegnano il Governo. Ma c’è anche l’occasione dettata dalle procedure di VAS:  
1. del Piano di Sviluppo di  Terna 2018 sulla rete elettrica nazionale (integrata con  quella europea) nonché del 2019. (QUI)
2. del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e per il Clima (QUI).


Si fa riferimento al Decreto che il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà emanare (entro il 31/12/2019)  per il c.d. capacity-market o meccanismo di capacità vale a dire in sintesi: la definizione delle centrali per la produzione di energia elettrica che devono tenersi pronte ad entrare in funzione in qualsiasi momento per risolvere  emergenze  e  necessità impreviste.  
Questo meccanismo, come risulta dal recente pacchetto energia approvato in sede UE conferma, sia pure in modo ridotto rispetto al passato,  le remunerazioni supplementari pagati ai grandi impianti di produzione elettrica per la loro disponibilità a produrre energia in caso di problemi strutturali di sicurezza, e gli incentivi destinati agli operatori della gestione della domanda per la disponibilità, invece, a ridurre i propri consumi.    
E qui veniamo alla centrale a gas spezzina ma anche a quelle previste per i siti di  Brindisi, Civitavecchia, Fusina. Occorre chiedere al Governo che il Decreto di recepimento in Italia del meccanismo del capacity-market tenga conto  delle  specificità dei siti e quindi prevede un piano delle localizzazioni sostenibili. Richiesta non semplice ma possibile anche utilizzando imeccanismi di flessibilità del  Regolamento UE quadro in questa materia (2019/943 vedi QUI in particolare l’articolo 24 paragrafo 1 vedi QUI).
Il nuovo Regolamento UE sul capacity-market prevede un limite di emissione di 550  gr di CO2 di origine fossile per kWh di elettricità. Le nuove centrali elettriche che emettono più di questo e che iniziano la produzione commerciale dopo l'entrata in  vigore del regolamento non potranno più partecipare ai meccanismi di capacità.  
L’articolo 22 (commi 4 e 5 vedi QUI)  del Regolamento UE sopra citato prevede che  le centrali elettriche esistenti che  emettono più di 550 gr di CO2 di origine fossile per kWh e 350 kg di CO2 in media all'anno per kW installati non potranno partecipare ai meccanismi di capacità dopo il 1 ° luglio 2025. Questo spiega la data di dismissione delle centrali a carbone di cui si parla in Italia e che permette ad Enel a Spezia di porre il ricatto o centrale a gas subito oppure restiamo fino a che possiamo con il carbone e fino al 2025 con le remunerazioni supplementari appunto del  meccanismo capacity market.


5.  IMPOSTARE IL FUTURO DELL’AREA ENEL PER CONFRONTO TRA SCENARI
Elaborare nel confronto con tutti i soggetti interessati: istituzioni, sindacati, associazioni e comitati ambientalisti scenari realistici sul futuro dell'area della centrale avendo al centro però la questione della bonifica dell’area, rispetto alla  quale credo sia fondamentale che il Comune di Spezia insieme con la Provincia si dotino di un adeguato supporto tecnico per valutare quanto fatto fino ad ora e quanto dovrà essere ancora fatto. Recentemente la Regione con DD n° 4148 del 15 luglio 2019 (QUI) ha approvato il progetto di messa in sicurezza permanente dei bacini di stoccaggio delle ceneri prodotte in decenni dalla centrale a carbone.  


6. UN PIANO DI RICONVERSIONE E UN METODO PER VALUTARLO E APPROVARLO
Predisporre entro 1 anno dalla firma del Protocollo un piano di riconversione dell’area Enel elaborato per scenari di cui al punto 5 da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica e a Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario al fine di  dare un peso economico sociale ambientale e sanitario ad ogni scenario e scegliere quello più adeguato e sostenibile affiancando a detto processo una Inchiesta Pubblica gestita da figura terza da individuare fin dalla approvazione del Protocollo.



COME ATTUARE QUANTO SOPRA
Con un Protocollo magari promosso dalla Regione insieme con i due Comuni interessati (Spezia e Arcola) da sottoscrivere al più presto coinvolgendo tutti i soggetti interessati (Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico, Regione, Provincia della Spezia, Comuni di Spezia e Arcola – Sindacati) presentato  discusso pubblicamente. 

La questione della centrale a gas proposta da Enel non è una questione solo locale, affrontarla con la demagogia della classe politica locale non servirà a nulla ci vuole una strategia nazionale e la vertenza contro il progetto di Enel va inserita li e quello che ho espresso sopra è un modo per farlo, se qualcuno ha altri modi lo dica ma finiamola con il battutismo da bar!


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