domenica 14 ottobre 2018

Sul futuro dell’area Enel a Spezia finiamola con il politichese e coinvolgiamo la città!


Continuo a leggere sui mass media spezzini dichiarazioni fantasiose per giustificare la scelta  contenuta nell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale sul futuro dell’area attualmente occupata dalla centrale Enel. Come è noto uno dei punti principali di quell’ordine del giorno è quello di impegnare la Giunta Comunale e il Sindaco nella richiesta all’Enel di restare nell’area con investimenti in particolari diretti a realizzare una nuova centrale a gas.
Provo a chiarire la questione andando per voci come se fosse un dizionario sull futuro di quest’area così rilevante per la città.   


METANO 
Voglio ricordare che l’uso del metano era previsto sia nel referendum del 1990 che  nella autorizzazione del 1997. Come è noto sia il risultato referendario che le prescrizioni della  autorizzazione sul punto non sono mai state realmente rispettate, non solo ma  la centrale pur prevedendo ben due gruppi a  gas ha funzionato praticamente quasi sempre a carbone. I governi  locali, regionali e nazionali che si sono succeduti quanto meno dal 1997 ad oggi non hanno mai fatto rispettare queste prescrizioni,  permettendo all’Enel di violare la autorizzazione e quindi la legge.  Eppure il metano allora serviva più di oggi perché avrebbe compensato l’uso del carbone e ridotto l’impatto sulla salute. Ma nessuno, neppure la attuale Amministrazione Comunale (ormai in carica da oltre 1 anno) ha mai aperto una vertenza con Enel. Ora che finalmente ci potremmo liberare di questa servitù energetica convenzionale ci propongono il metano per una nuova centrale, quel metano negato per oltre 27 anni!


REALISMO
Intanto risulta che a proporre soluzioni “fantasiose” per ora siano stati non gli ambientalisti ma, in campagna elettorale, la maggioranza che sostiene l’attuale Sindaco con l’indefinito progetto di un parco giochi al posto della attuale centrale. Richiesta legittima e anche per certi versi affascinante, ma come si sposi con la richiesta di una centrale a gas nella stessa area lo possono spiegare solo le acute menti, presenti in maggioranza, che la hanno ideata Sindaco compreso.


SALUTE 
Si dice che con la fine del carbone si tutela la salute. Su questo siamo tutti d’accordo ma la salute si tutela anche attrezzandosi per le scelte future che sarebbero sicuramente più lungimiranti soprattutto in termini di prevenzione sanitaria se si avviasse da subito uno studio di danno sanitario prodotto dalla centrale in città in tutti questi decenni, facendolo seguire da una valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario sugli scenari futuri dell’area compreso quello della ipotizzata centrale a gas.


DESTINAZIONE URBANISTICA DELL’AREA
Sul punto l’odg approvato dal Consiglio Comunale appare contradditorio proponendo contemporaneamente la nuova centrale a gas con la non destinazione industriale dell’area in discussione. Ma al di la delle contraddizioni politichesi usate per tenere insieme le diverse “anime” della maggioranza, la questione della destinazione urbanistica ha forti implicazioni ambientali, economiche e quindi occupazionali ma anche amministrative. Pensare di rivedere la destinazione dell’area da industriale ad alti usi (civili ad es. )  può avere conseguenze non banali:
a) la prima è la bonifica perché a seconda della destinazione futura dell’area sotto il profilo urbanistico cambierebbero i costi.
b) la seconda è che l’area Enel non è collocata nel Parco del Gran Paradiso ma è circondata da importanti aree industriali che potrebbe far apparire contraddittoria la scelta non industriale solo per l’area Enel.
c) la terza è che se è vero che Enel ha dichiarato di voler dismettere la centrale nel 2021, la attuale autorizzazione (la c.d. AIA) è valida fino al 2029 e questa è un arma non banale in mano ad Enel nel caso si aprisse un contenzioso sul futuro dell’area con le istituzioni locali.


DESTINAZIONE INDUSTRIALE DELL’ARE ENEL
Per evitare che l’eventuale mantenimento della destinazione industriale dell’area diventi il volano per realizzare nuove attività inquinanti (non solo quindi la centrale a gas per capirci) esiste lo strumento di regolamentazione della presenza delle industrie insalubri che rientra pienamente nei poteri comunali. Non si tratta di prendere tutto l’elenco di tali tipologie di industrie ma di escludere quelle più pericolose (impianti di rifiuti, centrali termoelettriche convenzionali, impianti chimici per es.).


METODO DI SCELTA
Proporre una centrale a gas come scelta buttata li a priori (e decisa nelle stanze dei capigruppo di maggioranza) non solo è un metodo discutibile sotto il profilo dell’ascolto verso il territorio ma non tiene conto delle tendenze  di fondo europee e nazionale in materia energetica. Infatti:
1. Enel non propone alcuna centrale a gas nuova per Spezia anzi in siti dove le centrali a gas li ha (es. Montalto di Castro, Campomarino) pensa di dismetterle
2. La UE tende a promuovere sempre di più il gas in versione gnl per l’autotrasporto su gomma e per il trasporto marittimo come dimostra anche per il nostro territorio il progetto Small Scale LNG per il sito di Panigaglia e per il porto di Spezia.
3. il metodo del Progetto Futur-E di Enel relativo alla dismissione di siti con impianti energetici convenzionali (a carbone, olio e gas) non definisce una soluzione a priori  ma definisce un metodo in tre fasi: - ascolto del territorio, - manifestazione di interesse,- invio di proposte progettuali comprensive di offerte vincolanti per l’acquisizione del sito.


RIGASSIFICATORE E NUOVA CENTRALE A GAS 
L’accostamento della presenza del rigassificatore alla centrale Enel sia nella versione esistente che in quella ipotizzata dall’odg del Consiglio Comunale dimostra la scarsa conoscenza della materia. Se si voleva dire che nel golfo ci sono tante attività industriali inquinanti come dire lo sapevamo già e questo semmai dovrebbe spronare a non realizzarne delle altre. Se si voleva invece legare il rigassificatore con la ipotizzata nuova centrale a gas, beh questa è una sonora sciocchezza visto che il futuro del rigassificatore di Panigaglia è sempre più indirizzato all’uso del gnl per l’autotrazione e per il trasporto marittimo come ho spiegato sopra.


POTERI DEL SINDACO 
Qualcuno della maggioranza che ha votato l’odg del Consiglio Comunale a favore della centrale a gas ha dichiarato che il Sindaco sul futuro dell’area Enel non ha poteri. Non è così infatti:
1. il Sindaco come massima autorità sanitaria può esercitare i suoi poteri in materia di regolamentazione delle industrie insalubri da collocare nell’area
2. il Sindaco come capo politico della Amministrazione Comunale può decidere il destino urbanistico dell’area anche attraverso la procedura di valutazione ambientale strategica o del nuovo PUC o di una variante apposita per l’area
3. nell’immediato il Sindaco può evitare, se dovesse porsi realmente, il rischio che la centrale duri sino al 2021 od oltre alle non adeguate condizioni ambientali attuali (frutto anche di un AIA non all’altezza dei rischi sanitari prodotti dall’impianto), avviando una analisi dei dati sanitari nell’area interessata dalla ricaduta dei fumi elaborando le motivazioni per chiedere la revisione dell’AIA con nuove prescrizioni in questa fase di transizione verso la chiusura o addirittura la sospensione della attività della centrale. La prevede il testo unico ambientale questa funzione del Sindaco che può essere esercitata anche dopo il rilascio dell’AIA quindi da subito!
4. non solo ma il Sindaco potrebbe immediatamente avviare una istruttoria per colmare una lacuna della procedura dell’AIA rilasciata nel 2013. All’epoca il Sindaco in carica non rilasciò il Parere Sanitario (atto obbligatorio per legge) previsto all’interno dell’AIA.
5. chiedere chiarimenti sulla documentazione fino ad ora prodotta da Enel sullo stato di inquinamento dei terreni interessati dalla centrale (la c.d. Relazione di Riferimento) e quanto questa documentazione sia adeguata alla nuova normativa, sulla garanzie fideiussorie, intervenuta dopo che Enel ha depositato detta Relazione.

Insomma di “cosine” ne potrebbe fare il sig. Sindaco che dite?


CONCLUSIONI
Occorre quindi cambiare metodo nell’affrontare la questione sul futuro dell’area Enel coinvolgendo davvero tutte le parti interessate su scenari alternativi che tengano conto delle specificità ambientali e sanitarie del territorio interessato oltre che degli interessi economici (pur legittimi  e rilevanti). Ci sono oggi i metodi per svolgere valutazioni adeguate per alternative di scenario perché valutare non è decidere ma mettere il decisore nelle condizioni di fare scelte trasparenti, efficienti e mosse dall’interesse generale.  Per questo obiettivo la città deve mobilitarsi da subito.    

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