Ma come cavolo si fa a sostenere la tesi per cui
bisogna aspettare un nuovo Piano Energetico Nazionale per discutere il futuro
dell'area Enel? Tesi sostenuta da consiglieri di maggioranza lunedì sera nel
Consiglio Comunale spezzino che ripetono a pappagallo le amenità dei
rappresentanti Enel che hanno tutto l’interesse in questa fase a inventarsi
scuse per fare melina sul futuro dell’area.
Se fosse vera questa tesi allora mi si spieghi perché
in altri siti dove Enel sta dismettendo le centrali sono già in fase avanzata
progetti di riuso delle aree.
Qualcuno potrebbe dire ma in molti di quei siti sono previsti progetti di
vendita dell’area e che non riguardano investimenti Enel sull’energia rinnovabile
(vedi Montalto e Campomarino).
Allora mi si
spieghi perché, rimanendo alla energia, in giro per il territorio si stanno realizzando
(anche da parte di Enel) progetti di risparmio energetico e di uso delle fonti
rinnovabili già ora agevolati da una normativa di derivazione UE a prescindere
da piani nazionali reali o fantomatici.
Che poi quelli che tirano fuori sta storia del piano
energetico nazionale sono i primi a individuare una soluzione precostituita:
una centrale a gas (vedi odg votato dalla maggioranza nel consiglio comunale
spezzino del primo ottobre). Ma come non bisognava aspettare il Piano nazionale
per capire le esigenze produttive prima di individuare soluzioni precise?
Siamo di fronte ad una confusione imbarazzante. Sempre
che non sia voluta!
Proporre la soluzione della centrale a gas significa
ammettere che il prezzo che Enel per il momento sta chiedendo per restare a
Spezia è quello di mantenere un presidio energetico tradizionale. Quindi chi ha
scritto quel passaggio sulla centrale a gas nell’odg votato in consiglio
comunale o è in mala fede o non sa cosa ha scritto!
C’è addirittura chi, nella maggioranza presente in
Consiglio Comunale, ha sostenuto la tesi per cui con l’odg approvato si è
deciso di non lasciare la destinazione industriale dell’area. Certo si
indicando la soluzione della centrale a gas, ma per favore!
In realtà non serve aspettare i Piani Nazionali che se
avessimo dovuto aspettarli (visto la fine che hanno fatto quelli precedenti)
saremmo rimasti a lume di candela da decenni. Oggi, cari consiglieri di maggioranza, la
produzione da fonti rinnovabili è sostanzialmente liberalizzata, anche troppo
aggiungo io visto che con la storia delle assimilabili alle rinnovabili si
stanno proponendo impianti che con la scusa delle “rinnovabili” in realtà trattano
e bruciano rifiuti, vedi per rimanere a Spezia i famosi biodigestori!
Cosa serve allora. Lo scrivo da mesi inascoltato.
Occorre che la Amministrazione Comunale ponga dei paletti nell’ambito
delle sue competenze a cominciare da quelle di pianificazione urbanistica e da
quelle di prevenzione sanitaria.
Si vuole evitare che l’area Enel resti con destinazione di uso che
permetta impianti inquinanti? Bene si usi il nuovo PUC, o una
variante in attesa del nuovo, dove si stabilisca quali attività potranno finire in
quell’area anche se restasse industriale escludendo le categorie più pericolose
delle industrie insalubri di prima classe.
Eh sì perché cari consiglieri comunali di maggioranza (confusi e poco
preparati) dovete sapere che la destinazione dell’area dipenderà molto dal tipo
di bonifica che verrà svolta e quindi dal livello residuo di inquinamento che
resterà. Ma anche se l’area restasse a destinazione industriale il Comune può
vincolarla proprio attraverso il vecchio strumento della regolamentazione della
presenza delle industrie insalubri di prima classe!
Inoltre si vuole evitare che si realizzino nuovi impianti e/o
attività pericolose per la salute dei
cittadini? Bene! Il Comune si doti di uno studio
di danno sanitario per il passato e di valutazione
di impatto sanitario per gli scenari futuri per l’uso dell’area.
Solo così il Sindaco avrà a disposizione gli elementi per esercitare il secondo
potere fondamentale che il Comune ha (dopo quello della pianificazione sopra
riportato) e cioè quello di massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale
ai sensi del Testo Unico Leggi Sanitarie articoli 216 e 217.
Ecco queste sono cose concrete insieme ad altre su cui
ho già scritto e a cui vi rimando. Basta
di prendere in giro i cittadini datevi da fare ed evitate la cosa che i politici sanno fare meglio: lo scaricabarile!
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