Come si vede dalle foto riprodotte in questo post nonostante le segnalazioni e diffide che da anni vengono presentate, da parte dei cittadini residenti, alle autorità competenti (Provincia e Comune di Follo) la situazione continua ad essere non solo pericolosa per la salute dei residenti nella zona (pochi metri in linea d’aria dall’impianto) ma totalmente fuori legge sia rispetto alla normativa generale sui rifiuti e la tutela della salute come pure delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia e mai fatte rispettare. Significativo è il comportamento del Sindaco di Follo che non ha mai provato neppure a livello di dichiarazioni, ad esercitare i suoi poteri di massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale.
Riporto il testo dell’esposto che ho elaborato dal punto di vista tecnico giuridico insieme con l’Avvocato Massimo Lombardi del foro di Spezia.
ESPOSTO
Il Comitato
“TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, DELL'AMBIENTE e DEL TERRITORIO – ZONA
CEPARANA CERRI LAGOSCURO VIA ROMANA”, nella persona del Presidente Sig.
Mirco Cappagli, nato in La Spezia il e residente in Follo (SP)
alla Via
espone
quanto segue
L’impianto in oggetto è
stato da noi più volte attenzionato ai diversi organi competenti, con memorie,
osservazioni, richiesta di intervento fino ad un esposto alla Procura della
Repubblica dello scorso.
La situazione da oltre un
anno non è cambiata, nonostante la nuova autorizzazione dello scorso gennaio
l’impianto continua a funzionare violando le principali prescrizioni delle
diverse autorizzazioni precedenti all’ultima del 19 gennaio 2016, confermate da
quest’ultima.
L’ultima
autorizzazione del 19 gennaio 2016, nel suo dispositivo, afferma che la stessa
è subordinata “ al rispetto di tutte le
prescrizioni riportate nelle Determinazioni Dirigenziali n.70 del 18/06/2008,
n.41 del 26/03/2009, n.99 del 21/06/2012, n. 216 del 09/04/2014 e n. 476 del
23/07/2015”.
Le prescrizioni principali contenute nelle autorizzazioni dal 2008 al
2015 e tutt'ora da rispettare sono:
a) lo stoccaggio dei rifiuti potrà avvenire solo nelle
aree individuate nella planimetria pervenuta in data 18 aprile 2004
b) lo stoccaggio all’esterno dei capannoni potrà avvenire
solo in contenitori muniti di copertura
c) in
caso di stoccaggio esterno dei rifiuti, sia posta particolare attenzione alla
raccolta delle acque piovane al fine di evitare che le stesse, venendo a
contatto con i rifiuti, possano inquinare la falda o direttamente i corsi
d’acqua,
d) lo stoccaggio esterno comunque dovrà essere dotato di
appositi sistemi di copertura e avvenire su adeguata pavimentazione e non
superare mai i limiti di quantità stoccabili;
e) non dovranno essere mescolate diverse categorie di
rifiuti pericolosi.
Come si evince chiaramente
dalle foto e video che alleghiamo alla presente la situazione continua a
presentare palesi violazioni delle suddette prescrizioni soprattutto in
relazione alla gestione del piazzale antistante il capannone della ditta in
oggetto.
1.
tonnellate di rifiuti lasciati nel piazzale
2. una gran
parte di questi rifiuti sono stati macinati creando una sorta di muro
permanente e non rimosso
3.
impossibilità di capire se sono stati o meno mescolati tipologie di rifiuti
pericolosi diversi
4. assenza
di contenitori coperti per i rifiuti all'esterno del capannone
5. assenza
di intervento delle autorità preposte: Sindaco e Provincia.
Tutto ciò premesso e
ritenuto, il sottoscritto ut supra
meglio generalizzato, nella propria qualità di Portavoce del Comitato “TUTELA
DELLA SALUTE PUBBLICA, DELL'AMBIENTE e DEL TERRITORIO – ZONA CEPARANA CERRI
LAGOSCURO VIA ROMANA”
CHIEDE
previa idonea
istruttoria da eseguirsi mediante
immediato accesso ai luoghi, ispezione degli stessi ad impianto in funzione,
con relative fotografie, prelievi di materiale, campionamento, analisi nessuno
escluso; acquisizione di tutta la documentazione autorizzativa e/o relativa nonché
analisi delle polveri ai fini della valutazione del rischio, anche ai fini di
valutare l'incidenza delle stesse sull'integrità fisica e la salute dei
cittadini che abitano nelle zone immediatamente prossime all'impianto, con
determinazione del nesso eziologico, anche mediante idoneo ed immediato
sequestro preventivo e/o probatorio della medesima Area; inoltre Voglia
accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano
rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti, punibili sia a livello di dolo
che di colpa, in particolare:
a) comma 4 articolo 256 DLgs 152/2006: inosservanza delle prescrizioni contenute o
richiamate nelle autorizzazioni
b) comma 5 articolo 256 DLgs 152/2006: divieto miscelazione rifiuti
c) articolo 452-bis Codice Penale: delitto per inquinamento ambientale
d) articolo 452-ter Codice Penale: lesioni come conseguenza del delitto di
inquinamento ambientale
e) articolo 674 Codice Penale: getto di
cose pericolose che configura un reato di pericolo, volto a proteggere in via
anticipata il bene salute.
f) articolo 328 Codice Penale: omissioni di atti di ufficio relativamente al
mancato e tempestivo intervento delle istituzioni preposte a tutela della
salute dei cittadini (Sindaco) e per imporre il rispetto delle prescrizioni
autorizzatorie (Provincia)
procedendo, in caso affermativo, all'individuazione e alla
punizione dei soggetti responsabili, tenuto conto del concreto e attuale
pericolo di compromissione della salute dei cittadini residenti.
CHIEDE
ai sensi dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di essere informato
dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, nonché, ai
sensi dell’art. 408, comma 2 c.p.p., circa l’eventuale richiesta di
archiviazione.
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