Nuovi monitoraggi sulle dispersioni di polveri nella zona di Fossamastra determinate dallo scarico del carbone dal pontile Enel.
Come affermato dal comunicato pubblicato da Cronaca 4:
“ Il presidente dell'Autorità Portuale Lorenzo Forcieri, l'assessore alla sostenibilità ambientale del Comune della Spezia Laura Ruocco e l'assessore provinciale Giovanni Destri, hanno infatti condiviso, sulla base di una istruttoria scaturita da uno specifico tavolo tecnico, l'attivazione di una campagna di monitoraggio che, per la durata di sei settimane, prevede l'installazione di cinque stazioni di controllo attrezzate per la misurazione delle polveri totali. Il tavolo ha deciso la predisposizione di un documento tecnico operativo comune che verrà presentato nei prossimi giorni per attuare già nell'immediato le richieste che gli enti locali hanno effettuato in sede AIA.”
LE DICHIARAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI MIRANO A RIMUOVERE LE RISPONSABILITÀ DI OLTRE 15 ANNI DI INERZIA VERSO LE EMISSIONI DI POLVERE DI CARBONE LA PONTILE ENEL
Come si vede dalla dichiarazione degli amministratori locali e della Autorità Portuale come pure di Arpal ora verranno monitorate le emissioni diffuse dallo sbarco del carbone.
Ora verranno monitorate…… e prima?
Già la scorsa estate nelle osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente (vedi pagina 10), il Comitato Speziaviadalcarbone ha dimostrato che la gestione del trasporto del carbone è tutt’altro che esente da rischi per salute dei cittadini, producendo periodicamente emissioni diffuse di polvere di carbone. Ovviamente allora il Comitato fu totalmente inascoltato anzi fu accusato di allarmismo gratuito.
Ma al di la di questo aspetto relativamente recente occorre dire che l’autorizzazione del 1997, in base alla quale funziona attualmente la centrale, afferma al punto 13 articolo 2: “devono essere adottate tutte le misure per il massimo contenimento delle emissioni diffuse: in particolare per gli impianti e gli stoccaggi e movimentazione di prodotti polverulenti devono essere individuate tutte le misure di contenimento delle emissioni”. Non solo ma detta autorizzazione aggiunge :”L’esercente dovrà presentare ai Ministeri dell’Industria, dell’Ambiente e della Sanità nonché alla Regione Liguria una relazione illustrativa sulle misure tecniche individuate”.
Ovviamente tra le misure ci sono anche quelle relative al monitoraggio delle emissioni diffuse.
Successivamente alla autorizzazione del 1997 è intervenuto il DLgs 152/2006 che impone ulteriori prescrizioni per limitare le emissioni diffuse (comma 4 articolo 269) nonché la possibilità di obbligare Enel al convogliamento di dette emissioni diffuse (comma 2 articolo 270); si ricorda che per emissione tecnicamente convogliabile si intende la emissione diffusa che deve essere convogliata sulla base delle migliori tecniche disponibili o in presenza di situazioni o di zone che richiedono una particola tutela (lettera e) articolo 268 del DLgs 152/2006). Ma sempre questo DLgs 152/2006, al secondo periodo del comma 6 articolo 269, prevede che si debbano stabilire modalità specifiche di campionamento.
Infine il DLgs 152/2006, al comma 2 articolo 270, recita: “ In presenza di particolari situazioni di rischio sanitario o di zone che richiedono una particolare tutela ambientale, l'autorità competente dispone la captazione ed il convogliamento delle emissioni diffuse anche se la tecnica individuata non soddisfa il requisito della disponibilità…..” cioè in altri termini al gestore dell’impianto nel caso di dimostrato rischio sanitario si potrebbero imporre immediatamente tecniche di captazione delle emissioni diffuse anche non rispondenti ai criteri di economicità e di accesso a condizioni ragionevoli normalmente previsto dalla normativa.
QUINDI…..
già dal 1997 si dovevano verificare periodicamente lo stato delle dispersioni delle polveri allo sbarco del carbone, si dovevano stabilire modalità di campionamento, si dovevano produrre rapporti periodici di verifica a tutto ciò.
Domanda n.1: perché non è stato fatto?
Domanda n.2: se è stato fatto perché non ne è stata data fino ad ora comunicazione?
Domanda n.3: perché solo ora si pubblicizzano questi controlli?
Non solo ma dal 2006 se si dimostrava che, nell’area interessata dalla centrale e dallo sbarco del carbone in particolare, c’era un rischio sanitario si potevano imporre da subito con:
1. ordinanza sindacale
2. ordinanza della Autorità Portuale (ma su questo ultimo soggetto istituzionale tornerò dopo)
3. una integrazione della autorizzazione del 1997
…… tecniche di convogliamento delle emissioni diffuse allo sbarco del carbone anche se troppo costose e non facilmente reperibili dall’Enel.
Domanda: perché l’indagine sanitaria non è stata fatta a tempo debito e viene annunciata solo ora dal Comune capoluogo visto il protrarsi dei termini per il rilascio della nuova autorizzazione alla centrale (la c.d. Autorizzazione Integrata Ambientale o AIA)?
DOMANDA FINALE
Le Amministrazioni pubbliche non hanno fatto un bel regalo ad Enel non esercitando poteri repressivi ma anche semplicemente di controllo preventivo nonché di informazione dei cittadini nei tempi previsti dalle leggi sopra citate?
……INVECE IL COMUNE RIMUOVENDO TUTTA LA SUDDETTA NORMATIVA VUOL FARCI CREDERE CHE STA CHIEDENDO UN ANTICIPO DELL’AIA
Afferma il comunicato delle Autorità Locali che il tavolo di confronto Comune, Provincia, Autorità Portuale e Arpal: “……ha deciso la predisposizione di un documento tecnico operativo comune che verrà presentato nei prossimi giorni per attuare già nell'immediato le richieste che gli enti locali hanno effettuato in sede AIA”
Eh no! Dopo aver rimosso dal 1997 la autorizzazione vigente alla centrale con le prescrizioni sopra riportate, dopo aver rimosso la normativa in vigore dal 2006, dopo aver rimosso le denunce di cittadini e da ultime, la scorsa estate, quelle del Comitato Speziaviadalcarbone….. ora le Autorità Pubbliche vorrebbero farci credere che , bontà loro, ora vogliono anticipare quello che avrebbero potuto imporre 16 anni fa? INCREDIBILI FACCE DI BRONZO!
UNA FACCIA DI BRONZO PARTICOLARE L’AUTORITÀ PORTUALE
L’Autorità Portuale da qualche mese a questa parte ha improvvisamente scoperto il problema dello sbarco del carbone in un’area sottoposta a concessione demaniale rilasciata dalla stessa AP.
L’articolo 8 della legge quadro sui Porti afferma che l'Autorità Portuale:“… f) provvede al coordinamento delle attività svolte nel porto dalle pubbliche amministrazioni, nonché al coordinamento e al controllo delle attività soggette ad autorizzazione e concessione, e dei servizi portuali;
h) amministra le aree e i beni del demanio marittimo compresi nell'ambito della circoscrizione territoriale di cui all'articolo 6, comma 7, sulla base delle disposizioni di legge in materia, esercitando, sentito il comitato portuale, le attribuzioni stabilite negli articoli da 36 a 55 del codice della navigazione e nelle relative norme di attuazione;…” .
Quindi considerato che tra le disposizioni di legge in materia da rispettare ci sono anche quelle ambientali e considerati i poteri di ordinanza della AP, questa ultima senza attendere riunioni o che altro potrebbe imporre e avrebbe potuto imporre da tempo prescrizioni vincolanti all'Enel in relazione allo sbarco del carbone in condizioni di sicurezza.
A supporto di quanto sopra si veda il Parere del Consiglio di Stato n. 1641 del 9/7/2002 nell’analizzare i compiti della Autorità Portuale ex articolo 6 legge quadro 84/1994 , riconosce poteri autoritativi e di controllo pubblico alla AP, affermando che: “Tali attività, implicanti, come si è visto, anche l’esercizio di poteri autoritativi, riguardando prevalentemente attività di supervisione e di controllo sul corretto funzionamento del porto e delle sue strutture operative, assumono una specifica connotazione di carattere pubblicistico e coerentemente, quindi, al successivo comma 2 del medesimo articolo 6 della legge n. 84 del 1994, si specifica che l’Autorità portuale “ha personalità giuridica di diritto pubblico”.
CONCLUSIONI
Ancora una volta le Amministrazioni Locali si muovono secondo una logica di chiara marca elettorale…….. ma siccome io sono per la tutela della salute dei cittadini, al di la di ogni polemica politica, attendo il documento operativo delle Amministrazioni pubbliche ma non posso fare a meno di rilevare che qualsiasi scelta verrà fatta, anche questa volta, si sono persi molti anni nella totale inerzia delle varie amministrazioni locali succedutesi.
Quindi qualsiasi scelta faranno dovranno prima di tutto chiedere scusa a tutti i cittadini spezzini e soprattutto a quelli residenti nella zona di Fossamastra e Pagliari e dovranno rispondere a tutte le domande che ho fatto sopra perché il loro comportamento come ho dimostrato non è chiaro per niente e non fa bene sperare per il futuro della salute dei cittadini spezzini.
Nessun commento:
Posta un commento