L’Amministrazione Federici sembra aver scoperto in vista delle prossime elezioni, la questione partecipazione.
Federici ha dichiarato all’assemblea di SEL al Camec “non sono stato il sindaco della partecipazione”, come dire ma lo sarò certamente nella prossima legislatura!
La sua amministrazione ha lanciato una proposta di riforma delle circoscrizioni in chiave di partecipazione (vedi qui) e i partiti che sostengono la candidatura di Federici addirittura parlano di svolta, vedi qui.
Come è noto la partecipazione è una cosa seria oppure può essere anche una cosa inutile che allontana il cittadino dalle istituzioni e della politica.
Proprio perché è una cosa seria voglio analizzare seriamente le dichiarazioni di intenti (per ora) del Sindaco Federici e della sua Amministrazione uscente in vista delle prossime elezioni.
COME SI VALUTA UNA CORRETTA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
Analizzare seriamente la partecipazione vuol dire
1. verificare come la partecipazione è stata trattata dalla Amministrazione Federici e dalle amministrazioni precedenti di cui faceva parte il Sindaco attuale come pure gran parte dei partiti che ora si ricandidano a governare il Comune
2. verificare come l’attuale organizzazione del Comune di Spezia sia adeguata alle possibilità che la legge riconosce agli enti locali, ai fini di coinvolgere il cittadino nelle scelte più rilevanti dell’Amministrazione.
3. verificare fino a che punto le ultime proposte della Amministrazione Federici sulla riforma della Circoscrizioni sono effettivamente volte a promuovere una partecipazione vera ma anche utile per migliorare le scelte di governo della città.
Solo alla fine di questa analisi si potrà dimostrare la serietà delle dichiarazioni di Federici e dei suoi attuali collaboratori/sostenitori.
Intanto cosa si intende per una corretta democrazia partecipativa.
I PRINCIPI DI UNA BUONA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
Se noi esaminiamo le varie esperienze, le buone pratiche e il dibattito più avvertito sulla democrazia partecipativa emergono i seguenti principi, che elenco schematicamente, di seguito:
1. Rispetto della legge (premessa)
2. Trasparenza e regole di garanzia
3. Possibilità di essere coinvolti fin dall’inizio del processo decisionale
4. Far emergere tutti gli interessi in campo sia quelli reali che potenziali
5. Ragionare per rischi e possibilità
6. Confrontarsi su scenari
7. Garantire la partecipazione (creando i presupposti per superare la c.d. asimmetria informativa vale a dire la differenza di possibilità di conoscenza e di competenza tecnico/scientifica tra il potere pubblico/privato e i singoli cittadini)
8. Motivare perché sono scelti certi scenari invece di altri
9. Tornare al pubblico comunicando i risultati del percorso
10. Decidere formalmente
11. Monitorare con la partecipazione del pubblico LE SCELTE NON DEVONO MAI ESSERE IRREVERSIBILI
UNA BREVE RICOSTRUZIONE STORICA DEI PERCORSI PARTECIPATIVI DELLA NOSTRA CITTÀ
Analizziamo i percorsi partecipativi avviati, almeno formalmente nel nostro territorio, dalle ultime tre amministrazioni (Pagano prima e Federici ora):
Percorso di Agenda XXI
Si tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e concluso nel 2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Per il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi qui.
Andiamo a vedere i più importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21): MAI AVVIATO
2. Revisione della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva (zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21: MAI REALIZZATA
3. Piano di Risanamento acustico che interessi l’intero territorio comunale, supportato da una valutazione aggiornata del clima acustico della città (pagina 54 Piano A21): MAI REALIZZATO
4. Obiettivi di mobilità sostenibile: Car sharing cioè auto collettive, car pooling cioè auto private condivise, servizi flessibili come servizi a chiamata e servizi di taxi collettivo, mobility manager pubblico, servizio di TPL più sostenibile, più accessibile, più confortevole e più competitivo con il mezzo privato, estensione piste ciclabili, promozione servizio trasporto marittimo, riorganizzazione del servizio FS in funzione di un servizio metropolitano etc. (pag. 55-61 Piano A21): MAI REALIZZATI
5. Studio di sostenibilità ambientale degli interventi sulle infrastrutture per la mobilità e degli interventi di trasformazione urbanistica e partecipazione della comunità locale alla definizione degli interventi (pag. 81-82 Piano A21). MAI REALIZZATO , basti pensare agli interventi sul porto commerciale, sul waterfront, sulle varianti al PUC, sulla realizzazione della nuova ipercoop e relativa viabilità connessa etc. etc.
6. allaccio di tutti i residenti spezzini al sistema di depurazione delle acque (pag. 96 Piano A21). MAI REALIZZATO
7. realizzazione del Parco dell’arco collinare (pag.133 Piano A21). MAI REALIZZATO
8. raccolta differenziata al 50% entro il 2003 (pag.242 Piano A21). Siamo nel 2012 e siamo ancora intorno al 30%! NON REALIZZATO
Inchiesta pubblica per la Valutazione di Impatto Ambientale del PRP
Era prevista dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 233-237). L'Inchiesta proposta prevedeva un percorso partecipativo disciplinato con apposito regolamento che prevedeva la possibilità di confrontare scenari alternativi di sviluppo del Porto Commerciale, figure di Garanzia terze, possibilità di elaborare documenti alternativi da sottoporre alla valutazione delle autorità competenti, prendere in considerazione indicatori di valutazione della sostenibilità delle scelte portuali diversi da quelli proposti dai proponenti del PRP (Autorità Portuale). In realtà l’Inchiesta si è ridotta solo a qualche riunione senza alcun rispetto della procedura definita dal Piano di Azione di Agenda XXI. In particolare non furono rispettati nessuno dei seguenti punti considerati indispensabili dal Piano di Azione di Agenda XXI:
1. la condivisione delle regole di funzionamento da parte dei soggetti partecipanti
2. la formalizzazione e registrazione di tutti i contributi (con verbalizzazione condivisa) ad opera di un ufficio di presidenza rappresentativo dei diversi soggetti portatori di interesse
3. la pubblicizzazione del percorso nelle sue varie fasi e la divulgazione attiva delle informazioni scaturite nei confronti di tutti i cittadini potenzialmente interessati
4. la possibilità per tutti i soggetti di proporre scenari alternativi e poterli analizzare tramite l’adeguato supporto tecnico scientifico
5. l’integrazione di questi e delle relative indagini nello Studio di Impatto Ambientale attraverso l’adozione di una metodologia che operi per scenari alternativi e tramite la redazione di un Bilancio Ambientale, Economico e Sociale,
Osservatorio bonifiche sito Pitelli
Previsto dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 274-275) doveva monitorare lo stato di attuazione della bonifica del sito di Pitelli (sia a terra che a mare). I rappresentanti degli ambientalisti non sono mai stati messi in condizione di partecipare attivamente ai lavori dell’osservatorio visto che la documentazione era fornita in ritardo rispetto alle date fissate per le riunioni della Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, l'Osservatorio, non venne mai riunito per affrontare il secondo obiettivo per cui era nato: “ valutare tutte le procedure amministrative che hanno portato al grave inquinamento del sito. La valutazione delle suddette procedure amministrative dovrà avere la finalità d’individuare i nuovi modelli di organizzazione dell’amministrazione comunale (ma anche degli enti pubblici coinvolti) ed evitare che vicende come Pitelli e l’area IP nel futuro possano ricrearsi.” (citazione dal testo del Piano di Azione di A21)
Osservatorio Acam
Nato nel 2003 doveva servire per garantire una funzione di controllo e di indirizzo, da parte delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, sulla gestione di Acam. Inutile dire che l’Osservatorio non funzionò mai se non come mera cassa di risonanza delle scelte che autonomamente il management di Acam decideva in separata sede. Addirittura per rendere difficile la partecipazione dei membri della società civile le riunioni venivano convocate al mattino di giorno feriale. In generale l'Osservatorio è stato gestito da Acam in completo contrasto con quanto indicato dal Protocollo istitutivo, secondo il quale, l'Osservatorio avrebbe dovuto: “elaborare indirizzi, linee guida e sviluppare il confronto sulle seguenti attività ed aree di intervento di ACAM: politiche e strumenti di gestione ambientale innovativi (bilanci ambientali, ecocertificazioni, rapporti ambientali, ecc.), strumenti gestionali dell’attività aziendale di ACAM (contratto di servizio ed eventuali revisioni, stato di attuazione del contratto, carta dei servizi, programmi pluriennali di sviluppo), modalità di gestione e monitoraggio degli impianti tecnologici eserciti da ACAM e/o sue partecipate”
Osservatorio bonifica area ex IP
Questo osservatorio non è mai partito ne durante la sindacatura di Pagano ne in quella di Federici nonostante che quest’ultimo lo avesse messo nel suo programma elettorale. Ci furono degli incontri per costituirlo ma venne il veto dei nuovi proprietari dell’area (la società Elios) che voleva decidere da sola quali fossero i consulenti tecnici degli ambientalisti all’interno dell’Osservatorio! Il Sindaco Pagano subì passivamente questo ricatto pur convocando un paio di incontri informali, il Sindaco Federici rimosse completamente la realizzazione dell'Osservatorio: la realizzazione dell'ipercoop incombeva..... altro che partecipazione!
Il Tavolo di confronto sull'attuazione del PRP
Previsto da un ordine del giorno addirittura del Consiglio Regionale. Si è riunito, in tre anni, qualche volta solo per approvare il proprio regolamento di funzionamento. Su come doveva funzionare e su come non ha funzionato e perché vedi qui.
Confronto sulla nuova AIA alla centrale Enel
Anche qui nonostante le continue richieste di associazioni ambientaliste e poi dall’estate del 2011 da parte del Comitato Speziavialdacarbone non si è mai avviato alcun confronto. Anzi lo stesso Sindaco Federici quando la scorsa estate incontrò il Comitato spudoratamente affermò: “sull’enel abbiamo lavorato sotto traccia in questi anni”! Infatti l'unica assemblea pubblica relativa alla procedura di nuova autorizzazione della centrale (la c.d AIA) è stata organizzata dal Comitato di cittadini Speziaviadalcarbone!
Per un approfondimento su come si poteva svolgere il confronto e su come non si è svolto vedi qui.
Confronto sul nuovo Waterfront.
Qui si è toccato il fondo della chiusura totale, al confronto con i cittadini e la comunità spezzina, da parte del Sindaco Federici. L'unica assemblea in cui è stato possibile presentare idee progettuali e un metodo di decisione alternativo a quello di Autorità Portuale e Comune è stato organizzato dalle associazioni ambientaliste..... per il resto solo assemblee di comunicazione unilaterale della proposta ufficiale!
CONCLUSIONI SULLA GESTIONE DELLA PARTECIPAZIONE FINO AD ORA
Se noi confrontiamo i Principi di una buona partecipazione, indicati all’inizio di questo post, con tutte le esperienze sopra elencate credo si possa tranquillamente affermare che la partecipazione è stata fino ad ora una sconosciuta per i nostri amministratori spezzini.
CONTINUA…….
A questo punto occorre analizzare un secondo aspetto per giudicare l’Amministrazione Federici sotto il profilo della Partecipazione. Ci riferiamo a:
1. come attualmente il Comune di Spezia è organizzato al suo interno per garantire trasparenza e partecipazione dei cittadini,
2. se vengono rispettate le norme vigenti in questa materia,
3. se le recenti proposte di riforma delle Circoscrizioni tengono conto di detta normativa e delle migliori esperienze italiane………è quello che vedremo nel prossimo post........
1. come attualmente il Comune di Spezia è organizzato al suo interno per garantire trasparenza e partecipazione dei cittadini,
2. se vengono rispettate le norme vigenti in questa materia,
3. se le recenti proposte di riforma delle Circoscrizioni tengono conto di detta normativa e delle migliori esperienze italiane………è quello che vedremo nel prossimo post........
Nessun commento:
Posta un commento