lunedì 19 giugno 2023

Progetti gnl di Monfalcone, Napoli e Livorno a VIA, quello di Panigaglia NO: PERCHÈ?

 

Dopo il progetto nel porto di Napoli (QUI) in quello di Livorno (QUI) anche quello a Monfalcone viene sottoposto alla più rigorosa procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (QUI). Invece quello per il porto di Spezia no è bastata una semplice verifica di assoggettabilità (QUI) e via libera, almeno per gli impatti ambientali, mentre manca la concessione della Autorità Portuale (che non andrebbe rilasciata QUI). Mi riferisco ovviamente al progetto di trasferimento di navette (minimo 10 al giorno) che dal rigassificatore di Panigaglia (Portovenere) attraverseranno il congestionato porto spezzino cariche di autobotti pieni di gnl (gas naturale liquefatto).


CONFRONTO PROGETTO MONFALCONE CON QUELLO SPEZZINO

Il progetto di Monfalcone come risulta dagli atti del proponente è molto simile a quello proposto per il porto spezzino perché prevede:

- trasferimento a terra del GNL tramite “nave shuttle” avente una capacità di 12.000 m3;

- lavori di adeguamento sulla banchina tra cui l’installazione di un carroponte per la movimentazione degli ISO Container, l’installazione di quanto necessario per il caricamento (riempimento) degli stessi per consentire le manovre in sicurezza;

- sistema di logistica treno-gomma nell’area di Monfalcone per il trasporto del GNL all’utente finale tramite ISO Container.

Occorre precisare che il progetto di Monfalcone prevede una unità galleggiante per lo stoccaggio del GNL denominata “nave madre”, della capacità di 145.000 m3, ormeggiata al largo del golfo di Trieste. Ma anche qui non c’è differenza significativa con quello di Panigaglia per il semplice motivo che qui esiste già un rigassificatore che verrà ampliato nella sua capacità di stoccaggio.

 


L'ALTRO PROGETTO CHE TRASFORMA IL GOLFO SPEZZINO IN UN HUB DEL GAS NON MANDATO A VIA ORDINARIA 

A quanto sopra occorre aggiungere che nel caso spezzino a fianco del progetto di trasbordo del GNL con navette e autobotti è previsto un altro progetto, denominato VESSEL Reloading, con il quale si prevedono navi spola, di capacità fino a 30.000 mc ormeggiate presso il pontile del terminale di rigassificazione di Panigaglia. In aggiunta, il progetto, prevede la possibilità di fornire il servizio di approvvigionamento o rifornimento di combustibile Gnl a bordo di navi nel mercato del Mar Tirreno del Nord.

In particolare il progetto prevede l’adeguamento del pontile principale mediante l’installazione di ulteriori briccole dotate di opportuni arredi d’ormeggio che consentano l’ormeggio di navi metaniere di capacità compresa tra 2.000 mc e 30.000 mc ampliando la flessibilità nell’utilizzo dell’impianto attuale; modifiche impiantistiche minori con adeguamento del piping e relativi strutture di supporto per consentire il trasferimento di Gnl dalla Sezione di Stoccaggio ai bracci di scarico (Sezione di Ricezione e Trasferimento); adeguamento dei sistemi elettrici e di strumentazione e controllo e misura per consentire l’operazione di caricamento di navi metaniere.

Ebbene questo secondo progetto non solo non è andato a VIA ordinaria come quello delle navette ma addirittura è stato valutato separatamente da quello del trasferimento del gnl nel porto spezzino, realizzando una frazionamento del progetto che ha impedito di valutare l’impatto cumulativo dei due progetti spezzini (QUI).

 

 

IL CONFRONTO TRA I MOTIVI DI APPLICAZIONE DELLA VIA ORDINARIA A MONFALCONE CON QUELLI DI ESCLUSIONE DELLA VIA ORDINARIA NEI DUE PROGETTI DI PANIGAGLIA

Il motivo principale per cui il progetto di Monfalcone dovrò andare a procedura di VIA  ordinaria è così descritto nel Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente del 7 giugno scorso: “La Valutazione Appropriata di Incidenza Ambientale è necessaria al fine di valutare le incidenze che il progetto in esame, da solo o congiuntamente ad altri piani o progetti, potrà avere sul/i sito/i interessato/i, della Rete Natura 2000, i quali, ancorché esterni all’area di sito del progetto, possono essere situati all'interno dell'«Area di Influenza» del progetto stesso, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del/i sito/i, e di valutare se si verificheranno o potrebbero verificarsi effetti negativi sull'integrità del/i sito/i interessato/i. Le relative conclusioni dovrebbero consentire alle autorità competenti di accertare se il piano o progetto inciderà negativamente sull'integrità del/i sito/i.

Questo nonostante che in quel Decreto Direttoriale si affermi: “CONSIDERATO che è stata effettuata la disamina delle aree sottoposte a specifica tutela ambientale potenzialmente interessate dalla realizzazione degli interventi, e che da tale ricognizione è emerso che l’area di progetto non ricade neppure parzialmente all’interno di tali siti, e che il sito della Rete Natura 2000 più vicino è il SIC IT3330007 “Cavana di Monfalcone”, a una distanza di soli 180 m dalla zona oggetto di intervento;

 

Guardate, dalla cartografia ufficiale che pubblico di seguito, dove è collocato il sito del rigassificatore di Panigaglia interessato dalle modifiche sostanziali per i due progetti sopra richiamati rispetto al sito rete natura 2000: 



Quindi a Monfalcone la presenza di un sito protetto dalla normativa sulla biodiversità porta il progetto a VIA ordinaria nel golfo spezzino produce l’effetto esattamente contrario in barba alla vigente normativa nazionale che dovrebbe essere uguale per tutti. In realtà dalla seconda cartografia risulta che il sito Natura 2000 è addirittura non contermine ma praticamente sovrapposto al rigassificatore di Panigaglia peraltro ciò si ricava anche dallo Studio Preliminare Ambientale presentato da GNL Italia per il progetto di modifica del rigassificatore di Panigaglia dove a pagina 110 possiamo leggere: “Dal sopralluogo effettuato presso l’area di intervento è stato possibile valutare che nella zona potenzialmente interferita o direttamente interessata dall’intervento oggetto di questa procedura è presente un solo tipo di habitat forestale tra quelli elencati per il Sito Portovenere - Riomaggiore - S. Benedetto riferibile al 9340 - Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia;”

 

Comunque anche se l'area interessata dai progetti in questione fosse solo contermine al sito Natura 2000, e così non è come abbiamo visto sopra, la  Corte di Giustizia  (sentenza 7 novembre 2018  causa C461-17 (QUI) ha avuto modo di affermare che la normativa sui siti habitat: “sottopone al meccanismo di tutela ambientale ivi previsto qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito”. Non solo ma le stesse Linee guida UE sulla valutazione di incidenza affermano che: “Relativamente al campo di applicazione geografico, le disposizioni dell’articolo 6 paragrafo 3 della Direttiva 92/42/CEE non sono limitate a piano e progetti concernenti esclusivamente un sito protetto e prendono anche in considerazione sviluppi al di fuori del sito ma che possono avere incidenze significative su esso.”.

 

Insomma, la VIA ordinaria non esiste solo per il rigassificatore di Panigaglia e i progetti di ampliamento che lo riguardano, evidentemente il nostro è un “golfo figlio di un dio minore” o forse abbiamo una classe dirigente regionale e locale compresi quelli che ora sono all’opposizione ma che al momento della esclusione della VIA ordinaria ai progetti spezzini sul gnl sopra descritti era al governo, di posteggiatori di decisioni prese fuori dal territorio.

 


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