martedì 27 febbraio 2024

Accordo nella UE sulla nuova direttiva sulla qualità dell’aria

Lo scorso 20 FEBBRAIO c.a. i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo (QUI) politico provvisorio sulla proposta (QUI) della Commissione UE di nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, sulla base del mandato negoziale del Consiglio dei Ministri UE QUI.

 

Punti significativi dell’accordo:

1. una drastica riduzione dei limiti degli inquinanti nell’aria rispetto alla normativa precedente;

2. la necessità di aumentare in punti di monitoraggio soprattutto in caso di picchi di inquinamento a prescindere dal superamento dei limiti di legge;

3. diritto dei cittadini di agire di fronte alla giustizia per chiedere i danni in caso di mancato rispetto, da parte degli Stati membri, dei limiti di legge degli inquinanti ed in generale degli obiettivi della Direttiva.

 

Limiti dell’accordo:

1. la non immediata applicazione dei nuovi limiti degli inquinanti nell’aria indicati dalle nuove linee guida dell’OMS come avevo analizzato nel mio blog nel novembre 2022 QUI;

2. l’entrata in vigore dei nuovi limiti degli inquinanti non prima del 2030;

3. la previsione di proroghe nella applicazione della nuova Direttiva in alcuni casi specifici ma con motivazioni adeguate.


IL MESSAGGIO FONDAMENTALE CHE EMERGE DALLA NUOVA DIRETTIVA 

Il significato più innovativo della nuova Direttiva è che riducendo drasticamente i limiti degli inquinanti nell'aria e prevedendo ulteriori riduzioni nel 2030 conferma come i limiti degli inquinanti della attuale normativa non diano alcuna garanzia assoluta di tutela della salute pubblica per questo devono essere continuamente aggiornati sulla base della evoluzione della ricerca scientifica sul rischio sanitario prodotti dai vari inquinanti.  

Da questo assunto emerge la necessità delle Autorità Pubbliche di anticipare ove possibile le parti più significative della nuova Direttiva soprattutto sulla comunicazione dei dati dell’inquinamento, sul monitoraggio dei picchi di inquinamento, su adeguati studi per verificare la correlazione dei livelli di inquinamento (anche nei limiti di legge) con rischi per la salute pubblica. 


 

I LIMITI DEGLI INQUINANTI VENGONO DRASTICAMENTE RIDOTTI

Standard e obiettivi più severi in materia di qualità dell’aria Le nuove norme stabiliscono limiti e valori obiettivo più severi per il 2030, rispetto alle norme attuali, per diversi inquinanti tra cui il particolato (PM2,5, PM10), NO2 (biossido di azoto) e SO2 (biossido di zolfo). Per i due inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2, i valori limite annuali devono essere più che dimezzati da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³ rispettivamente.

 


PIÙ PUNTI DI CAMPIONAMENTO

Ci saranno anche più punti di campionamento della qualità dell’aria nelle città ma soprattutto si conferma quanto previsto dalla proposta iniziale del Consiglio UE: aggiornamento punti di monitoraggio quando si superano i limiti OMS.

Si tratta di una richiesta del Parlamento UE votata nel settembre 2023.

 


MIGLIORARE INFORMAZIONI AI CITTADINI ANCHE SUI PICCHI DI INQUINAMENTO ANCHE IN BREVI PERIODI

Nell’accordo raggiunto è stata recepita la richiesta del Parlamento UE sulla armonizzazione degli indici di qualità dell'aria in tutta l'UE, attualmente frammentati e poco comprensibili. Gli indici dovranno diventare essere comparabili, chiari e disponibili al pubblico, con aggiornamenti orari in modo che i cittadini possano proteggersi durante gli alti livelli di inquinamento atmosferico prima che vengano raggiunte soglie di allarme obbligatorie. Inoltre, dovranno essere rese disponibili informazioni sui sintomi associati ai picchi di inquinamento atmosferico e sui rischi per la salute associati a ciascun inquinante, comprese informazioni specifiche per i gruppi vulnerabili.

 

 

RIESAME PROGRESSIVO DEI LIMITI DEGLI INQUINANTI NELL’ARIA A CONFERMA CHE NON ESISTONO LIMITI ASSOLUTAMENTE SICURI PER SEMPRE PER LA SALUTE PUBBLICA

Gli standard di qualità dell'aria saranno riesaminati entro il 31 dicembre 2030 e successivamente almeno ogni cinque anni e più spesso se risulta da nuovi risultati scientifici, come le linee guida riviste sulla qualità dell'aria dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Gli Stati membri potranno richiedere che la scadenza del 2030 per il raggiungimento dei valori limite per la qualità dell'aria venga posticipata fino a dieci anni, se saranno soddisfatte condizioni specifiche, anche quando le riduzioni necessarie potranno essere ottenute solo sostituendo una parte considerevole degli impianti di riscaldamento domestico esistenti che causano superamenti dell’inquinamento.

 


ACCESSO DEI CITTADINI ALLA GIUSTIZIA CONTRO I DANNI ALLA SALUTE PUBBLICA PRODOTTO DALL’INQUINAMENTO DELL’ARIA

È stato inoltre concordato che ai cittadini interessati e alle ONG ambientaliste dovrebbe essere concesso l'accesso alla giustizia per contestare l'attuazione di questa direttiva negli Stati membri e che i cittadini dovrebbero avere diritto a un risarcimento quando la loro salute è stata danneggiata a causa della violazione delle nuove norme nazionali. .

 


TABELLE DI MARCIA TRASPERENTI DA PARTE DEGLI STATI MEMBRI SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA

Piani e tabelle di marcia per la qualità dell'aria oltre ai piani per la qualità dell'aria, richiesti per i paesi dell'UE che superano i limiti, tutti gli Stati membri dovranno creare tabelle di marcia per la qualità dell'aria entro il 31 dicembre 2028 che definiscano misure a breve e lungo termine per rispettare i nuovi valori limite 2030 proposti da Parlamento.

 


CONDIZIONI PER POSSIBILI PROROGHE IN CASI SPECIFICI

L'accordo provvisorio offre agli Stati membri la possibilità di richiedere, entro il 31 gennaio 2029, per motivi specifici e a condizioni rigorose, una proroga del termine per raggiungere i valori limiti per la qualità dell'aria:

1. entro il 1º gennaio 2040 per le zone in cui il rispetto della direttiva entro il termine risulterebbe impossibile a causa di specifiche condizioni climatiche od orografiche oppure in cui le necessarie riduzioni possono essere realizzate solo con ripercussioni significative sui sistemi di riscaldamento domestico esistenti

2. entro il 1º gennaio 2035 (con la possibilità di prorogarlo di altri due anni) se le proiezioni indicano che i valori limite non possono essere raggiunti entro il termine indicato

Per richiedere tali proroghe gli Stati membri dovranno includere nelle loro tabelle di marcia per la qualità dell'aria (da istituire entro il 2028) proiezioni relative alla qualità dell'aria che dimostrino che il superamento si prolungherà per il minor tempo possibile e che il valore limite sarà raggiunto al più tardi entro la fine del periodo di proroga. Durante il periodo di proroga gli Stati membri dovranno inoltre aggiornare periodicamente le loro tabelle di marcia e riferire in merito alla relativa attuazione.

 


ULTIMI PASSAGGI ISTITUZIONALI PER LA NUOVA DIRETTIVA

L'accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. I paesi dell’UE avranno quindi due anni per applicare le nuove regole.

 

 


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