domenica 29 luglio 2018

Centro destra e PD spezzini: il loro tifo non fa bene alla città, al porto e al lavoro


Leggendo le critiche di maggioranza di Centro Destra e minoranza PD alle posizioni del consigliere comunale Massimo Baldino Caratozzolo sembra che sul porto a Spezia abbiano diritto di parola solo quelli che lo incensano senza se e senza ma.
Il giochino è classico: estremizzare le posizioni per riprodurre l'idiota contrapposizione ambiente e lavoro.
In realtà e al di la dello studio Enea sul futuro dell’area Enel che peraltro parla poco del porto fornendo dati riciclati da altri studi ben più corposi, centro destra e PD spezzini se avessero voglia di discutere nel merito dovrebbero occuparsi di ben altri temi .
 
Per esempio relativamente al futuro dei trasporti commerciali marittimi dovrebbero analizzare quello che viene definito Belt and Road Initiative Progetto che prevede l’apertura di due corridoi infrastrutturali fra Estremo Oriente ed Europa ricalcando le antiche vie della seta: uno terrestre (Silk Road Economic Belt) e uno marittimo (Maritime Silk Road).

Secondo esempio: sull’evoluzione dei traffici container tutti gli studi ufficiali la crisi durerà ancora almeno fino al 2020 a causa della continua guerra sui prezzi di carico e la persistente situazione di overcapacity soprattutto nei container

Terzo esempio non si fermerà nei prossimi anni il gigantismo navale, ma questo comporterà per gli scali costi enormi per adeguare le proprie banchine, costi che favoriranno solo le grandi compagnie ma svuoteranno ulteriormente le casse pubbliche senza che tutto ciò sia per ora valutato nel rapporto costi pubblici e benefici complessivi per l’area vasta intorno ai porti. Ma gli addetti ai lavori sostengono che la capacità di stiva delle navi portacontainer cresce più della domanda e i porti che investono e investiranno sulle infrastrutture per accoglierle queste mega navi rischiano di fare o aver fatto un lavoro inutile pagato con i soldi di tutti noi cittadini. Vedi questo post QUI.  

Tutto ciò rapportato a Spezia fa pensare che l’attuale PRP sotto il profilo logistico e della economia portuale è tutto fondato su scenari economici vecchi di 30 anni. 
Allora tanto per essere chiari il punto non è essere a favore o contro il porto semplicemente perché è una contrapposizione senza senso. Il punto è invece come valutare lo sviluppo del porto non solo dal punto di vista delle società di trasporto container ma dell’economia cittadina oltre che ovviamente dell’ambiente.
In questo senso occorrerebbe che gli ulteriori sviluppi di banchine e infrastrutture fossero oggetto di studi adeguati come quelli di impatto portuale vedi QUI.


Quindi non si tratta di “bloccare” nessuna economia, tanto meno quella spezzina. Ma la comunità spezzina, in tutte le sue articolazioni di interessi, deve attrezzarsi per promuovere scelte ponderate,condivise e sostenibili ambientalmente ed economicamente. In primo luogo questo lo deve fare la nuova Amministrazione Comunale se non vuole ridursi a spettatore passivo di scelte di altri.  Come dimostrano i contenuti espressi nei post sopra linkati gli aggettivi alle scelte sopra riportati non sono slogan ma metodo di governo delle scelte strategiche.

La recente riforma ex DLgs 232/2017 (vedi QUI) riduce ulteriormente il ruolo dei Comuni. Occorre compensare tutto ciò con con metodi di valutazione e decisione che favoriscano la condivisione perché valutare non è decidere ma mettere in condizione il decisore di fare scelte ponderate di tutti gli interessi in campo. Le migliori esperienze dai porti europei lo dimostrano... Il Porto non finisce nel perimetro delle banchine!

Questa città, lo dico e scrivo da tempo,merita un dibattito pubblico all’altezza delle scelte strategiche che ha di fronte. Questa città avrebbe bisogno di una GULF COMMUNITY e l'Amministrazione comunale la deve promuovere e sapere rappresentare non con i discorsi e gli slogan ma con l'azione amministrativa e di progettualità anche culturale nell'ambito delle sue competenze. 





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