sabato 2 dicembre 2017

Saliceti nuovi rifiuti da Genova: ma le emissioni odorigene permangono!

La nuova delibera (vedi QUI) siglata dal comitato d'ambito regionale per il ciclo dei rifiuti e approvata all'unanimità dai consigli provinciali consente di far arrivare altre 60.000 tonnellate anno di rifiuti urbani e assimilati da trattare nell'impianto di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure. 

L’emergenza impiantistica ligure continua e su questo andrebbe aperta una discussione complessa ma resta un fatto: l’impianto attuale continua a produrre gravi disagi ai ci cittadini residenti nella zona, non tutte le prescrizioni della autorizzazione vigente vengono rispettate (come dimostra la foto a fianco portelloni aperti in continuo durante lo scarico di rifiuti), mancano ad oggi gli adeguamenti per superare i disagi maggiori prodotti da polverosità e soprattutto emissioni odorigene. Non a caso è ancora aperta una inchiesta della Procura del Tribunale di Spezia su esposto dei residenti curato dall'avvocato Lombardi e dal sottoscritto. 

I cittadini hanno diritto ad una qualità della vita adeguata senza se e senza ma e la loro salute non può essere sacrificata sull’emergenza rifiuti ligure da loro non prodotta ma semmai causata proprio da quella classe politico amministrativa e tecnica di ieri e di oggi. 

Il fatto che come ho letto sui mass media locali questi nuovi arrivi di rifiuti all'impianto di Vezzano Ligure "scongiurerà" definitivamente la discarica di servizio a Saturnia la considera una presa in giro. Saturnia è un sito comunque inaccattabile di servizio o meno per ragione tecniche precise e puntuali emerse dal procedimento di VIA e dalla Inchiesta Pubblica che lo ha accompagnato, quindi vediamo di non prendere per il culo i cittadini. 
L'impianto di Vezzano Ligure è utile e indispensabile per il sistema gestionale ligure dei rifiuti? Allora o si risolvano i problemi che produce alla salute dei residenti oppure se questo non è possibile Acam e gestore dell'impianto tirino fuori i soldi per permettere ai residenti di comprarsi una nuova abitazione ovviamente rispettando i prezzi di mercato visto che attualmente solo un pazzo comprerebbe una casa in quel sito!

Vediamo quindi la situazione...


COSA CONTINUA A NON ESSERE FATTO
ASL che non ha mai svolto adeguamente analisi sul potenziale impatto sanitario dell’impianto vedi QUI QUI.

Comune di Vezzano di Ligure: che non ha rilasciato al momento della emissione della Autorizzazione Integrata Ambientale, il parere sanitario obbligatorio per legge. Un parere fondamentale che può prevedere prescrizioni di prevenzione per la tutela della salute dei cittadini interessati dall’impianto. Un parere previsto dalla vigente normativa.

La Provincia che per anni non ha imposto il rispetto di prescrizioni che pure erano presenti nelle autorizzazioni,  che ha rilasciato l’AIA in grave ritardo sulle scadenze di legge, che ha sospese  oltre 6 mesi le prescrizioni che ad oggi continuano a non essere rispettate (sospensione illegittima a mio avviso vedi QUI.

Arpal che non proposto modelli di monitoraggio delle emissioni odorigene che pure sono applicate in altre zone dell’Italia vedi QUI.

Regione Liguria: che pur sapendo della situazione dell’impianto non a norma ne ha rimosso l’esistenza anche recentemente rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Regionale vedi QUI
ed ha permesso con l’accordo dei Comuni spezzini di far arrivare notevoli quantità di rifiuti da fuori Provincia ad un impianto chiaramente non a norma come dimostra l’ultima Diffida della Provincia, vedi QUI.


COSA ANDAVA FATTO E NON È STATO FATTO
Che le critiche sopra riportate sono fondate lo dimostra da ultimo proprio la nuova Diffida della Provincia che chiede ai gestori dell’impianto di rispettare le prescrizioni che la Provincia stessa aveva sospeso (vedi QUI) e che vi elenco di seguito:
1. il “Piano dettagliato relativo alla gestione degli odori” di cui al par. E.1.2 da sottoporre ad approvazione dell’Autorità competente e al Dipartimento dell’A.R.P.A.L. della Spezia.
2. uno studio che valuti l’efficienza della tenuta della depressione dell’impianto nelle condizioni operative più critiche (portelloni parzialmente e completamente aperti) e che definisca il posizionamento di quattro ulteriori sensori di depressione nelle posizioni più critiche
3. un sistema di registrazione in continuo dei seguenti dati/sistemi: 1) numero aperture / tempo apertura / orario apertura di tutti i portelloni dell’impianto; 2) temperatura / umidità / Δp nel condotto comune di adduzione al biofiltro; 3) linea acque prima/seconda pioggia; 4) stazione meteo
4. uno studio che valuti la possibilità di minimizzare l’utilizzo delle acque sotterranee utilizzate nelle torri di raffreddamento dell’impianto, fornendo un cronoprogramma della sua eventuale realizzazione
5. il PIANO di MONITORAGGIO e CONTROLLO dell’impianto.

Quindi un impianto praticamente gestito senza regole adeguate di monitoraggio controllo e soprattutto prevenzionedell’inquinamento.  

Voglio far notare che le suddette prescrizioni dovevano essere rispettate entro l’ottobre 2016, ad oggi come dimostrano le denunce e gli allarmi dei cittadini residenti in zona la situazione è ancora fuori controllo e gli episodi di violazioni delle prescrizioni continuano per non parlare degli adeguamenti dell’impianto che non arrivano! 

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