giovedì 9 aprile 2015

Acam confusa sugli obiettivi di raccolta differenziata

L’AD di Acam (la società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti in provincia di Spezia) Garavini dichiara oggi sui mass media locali: “Raggiungeremo il 65% per la differenziata  e avremo 5 anni di vantaggio rispetto al piano regionale. Quando? Non più tardi del 2018, mentre la legge nazionale mette come deadline il 2020.

Quindi secondo il signor Garavini la legge nazionale stabilirebbe il limite del 2020 per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata? Vediamo se è vero….



L’articolo 205 del DLgs 152/2006 al comma 1 prevede quanto segue:   “1…… in ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:
a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.”

Questo articolo è tutt’ora in vigore e non è stato modificato dal Parlamento.  Quindi di cosa parla il sig. Garavini?

Diciamo che il signore confonde le sue aspirazioni di aggiratore delle norme europee  (ricordo che gli obiettivi della raccolta differenziata sono definiti dalla Direttiva UE – vedi QUIcon la realtà del vigente dettato normativo italiano ed europeo.

In realtà c’è stato un tentativo del Parlamento di spostare al 2020 il raggiungimento dell’obiettivo del 65%.  Tentativo inserito nel  disegno di legge 2093 intitolato: "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014)”. Un tentativo in palese contrasto con la Direttiva europea  recepita dal sopra citato articolo 205 del DLgs 152/2006. Un tentativo non riuscito perché la Camera dei deputati il 13 novembre 2014 ha eliminato questa proroga di 8 anni  che spostava il termine per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dal 2012 al 2020. 

Il testo del disegno di legge(vedi QUIche attualmente è all’esame del Senato prevede (al comma 2 del’articolo 23 ) solo una proroga di dodici mesi dalla sua entrata in vigore, quindi se fosse approvato entro questa primavera la scadenza del 2012 andrebbe al massimo all’aprile 2016, questo sempre che il testo attuale venga definitivamente approvato anche dal Senato.  

Nel frattempo vige l’obbligo di rispettare il termine del 2012 per raggiungere il 65%..... alla faccia delle dichiarazioni del Sig. Garavini.

Ricordo per inciso che secondo il comma 3 dell’articolo 205 del DLgs 152/2006: “Nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente articolo, è applicata un'addizionale del venti per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'autorità d'ambito, che ne ripartisce l’onere tra quei Comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma 1 sulla base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli Comuni.

Ma la vera questione  non è quella che pone il sig. Garavini.  L’AD di Acam confonde l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata  con quello del riciclaggio dei rifiuti per materia.
La Direttiva europea  2008/98/CE all’articolo 11 prevede l’obiettivo del 50% del riciclaggio carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e del 70%  per altri materiali, obiettivi raggiungibili questi si al 2020!

Come dire sig. Garavini, la raccolta differenziata  è propedeutica a raggiungere gli obiettivi di riciclaggio ma non è la stessa cosa ovviamente. Infatti il comma 2 articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE  recita: “Gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti.


Insomma e per concludere francamente non se ne può più di questo modo di comunicare di un dipendente pubblico visto che il sig. Garavini è pagato dai cittadini dei diversi Comuni spezzini  soci di Acam.


P.S.
altra e più seria questione è invece quella posta dal documento (vedi QUI) della Conferenza delle Regioni su come incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio, ma di questo  il Sig. Garavini non parla tutto preso nella logica di propaganda come se fosse un imbonitore da fiera di paese.


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