mercoledì 26 marzo 2014

Cantiere di Piazza Verdi: il Comune non rispetta le prescrizioni del suo consulente!

Il Responsabile comunale del procedimento relativo alla realizzazione del  Progetto su Piazza Verdi questa mattina nell’incontro con il Comitato per Piazza Verdi  ha dichiarato che sia il Comune che la ditta che gestisce il cantiere stanno rispettando le prescrizioni di tutela dei pini come indicate dal consulente del Comune, dott. Sani,  nella ormai famosa perizia della scorsa estate.

E’ davvero c0sì? 

Leggiamo cosa dice il famoso allegato alla perizia del dott. Sani su come debbono essere elaborate e attuate le prescrizioni di gestione del cantiere di Piazza Verdi a tutela dei pini: ”Articolo 1.2 Sopralluoghi e accertamenti preliminari. Prima di presentare l’offerta di per l’esecuzione di lavori che si svolgono in prossimità degli alberi..... l’impresa, per mezzo di un tecnico specializzato in materia, deve avere cura di individuare in apposito elenco gli alberi potenzialmente danneggiabili, definendone per ciascuno le reali distanze di sicurezza anche in relazione agli interventi previsti e individuando, di concerto con la Direzione Lavori e tenuto conto delle norme e dei consiglio riportati nel presente elaborato, le modalità con cui svolgere i lavori in prossimità degli alberi ed i dispositivi di protezione degli stessi da adottare


Quindi il Comune deve dimostrare:
1. l’esistenza di un tecnico specializzato di cui si è avvalsa l’impresa esecutrice dei lavori
2. l'esistenza di un protocollo tecnico che abbia individuato l’elenco degli alberi danneggiabili dai lavori
3. se in detto protocollo siano state definite, per ogni singolo pino, le reali distanze di sicurezza in relazione agli interventi di cantiere previsti.  I pini non sono uguali, non hanno la stessa estensione di radici sul terreno e quindi l’affermazione del dirigente del Comune secondo cui “si lavora a 14 metri" non significa nulla”
4. se in detto protocollo esista la classificazione delle aree di distanza dagli alberi , classi di distanza ad ognuna delle quali devono corrispondere prescrizioni precise di lavorazione o addirittura di divieto di lavorazione e soprattutto di scavo.
5. se in detto protocollo siano state descritte le modalità di svolgimento dei lavori nel rispetto dei suddetti punti  3 e 4.
6. la prova che, sulla base di detto protocollo,   la Direzione Cantiere  e  l’impresa esecutrice abbiano  definito preliminarmente all’avvio dei lavori di scavo, i movimenti di macchine e attrezzature in prossimità degli alberi, ed abbiano predisposto opportuna segnaletica nonché abbiano formato adeguatamente e come il proprio personale.

Tutto questo risulta necessario, non perché lo chieda io o il Comitato contro il progetto di Piazza Verdi, ma perché le suddette prescrizioni, elaborate a suo tempo dal consulente del Comune,  sono state recepite in una apposita diffida della Direzione Regionale per i Beni Culturali del 20 agosto 2013, inviata alla  Amministrazione Comunale, nella quale si affermava: “ a seguito della relazione tecnica del Dottore  Forestale Luigi Sani, incaricato dal Comune di La Spezia per la valutazione delle condizioni di stabilità dei pini di Piazza Verdi, si richiede di predisporre tutte le precauzioni e prescrizioni per la difesa delle piante ivi indicate. Si allegano a questa nota le Norme di capitolato per evitare possibili danneggiamenti a modalità di difesa degli alberi del Tecnico Dott. Sani, già in possesso della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, dove sono individuate le disposizioni da predisporre in salvaguardia delle alberature (All.2)”

E’ chiaro che il Comune non ha fino ad ora rispettato le suddette prescrizioni non a caso il TAR, in sede monocratica, nella decisione dello scorso 22 marzo c.a.  vedi  QUI,  ha ricordato al Comune il divieto di tagliare gli alberi ma soprattutto la necessità di curarne “il mantenimento…” aggiungendo che “non emergono in contrario – allo stato - superiori interessi pubblici;”, dove per superiori interessi pubblici si fa riferimento al rischio della loro caduta.

Aggiungo che la miglior prova dell’inadempimento del Comune nell’attuare le sopra descritte misure di tutela dei pini, oltre al decreto del TAR  sopra citato,   e la recentissima foto del cantiere riportata in questo post,  sta nella mancata pubblicazione di tali misure…..potevano farlo anche stamani ma niente.

Peraltro come possiamo fidarci di un Dirigente comunale che in una lettera del 18/6/2013,  inviata al Ministero dei Beni Culturali e relativi uffici periferici regionali, in relazione alla nota della Soprintendenza del giorno prima con la quale si chiedeva la sospensione del cantiere appena aperto, affermava : “Tale nota si configura quindi come atto sospensivo, in autotutela, della autorizzazione rilasciata in data 6/11/2012  che conteneva prescrizioni su modalità realizzative ma nessuna condizione sospensiva  della efficacia dell’atto. Per contro con la nota del 17/6/2013 si impedisce la prosecuzione dei lavori, a cantiere aperto….”. Quindi il 18 giugno lo stesso Dirigente riconosceva che non si potevano proseguire i lavori dopo la sospensione della Soprintendenza ma questi i lavori in realtà  non si sono mai fermati anzi hanno continuato in spregio alla condizione che ponevano Soprintendenza e Direzione Regionale:
1. L’avvio di una procedura di verifica dell’interesse culturale
2. La presentazione di un progetto modificativo dell’attuale
3. La predisposizione di misure di tutela dei pini nella gestione del cantiere




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