Il nuovo assessore all’Ambiente del
Comune di Spezia alla festa del PD si avventura in dichiarazioni per niente
fondate sui due impianti energetici presenti sul nostro territorio: centrale
enel e rigassificatore di Panigaglia
Di seguito riporto nei riquadri le
tesi dell’assessore che in realtà sono quelle del PD e satelliti vari che
governano gli enti locali spezzini, e subito dopo i riquadri ci sono le mie spiegazioni sul perché quanto affermato dallo Assessore e dal suo partito non
corrisponda al vero. Non solo ma c’è in queste affermazioni una palese mala
fede che arriva persino a rimuovere obblighi di legge nonché i provvedimenti proposti dal Governo Monti, e approvati con voto del PD in Parlamento, o presentati dallo stesso PD nei mesi appena passati, proprio in relazione ai c.d. impianti
energetici strategici come quelli spezzini sopra citati.
PRIMA TESI DEL PD
“aspettiamo la conferenza dei servizi che
deve convocare il Ministero dell’Ambiente”
Questa affermazione tende a rimuovere
quelle che sono le competenze e quindi le azioni che il Comune di Spezia
può esercitare/attivare a prescindere da tali convocazioni.
Quali sono queste azioni:
1. Predisporre un
parere sanitario ai sensi di legge. Recita il comma 7 articolo 29quater del dlgs 152/2006 : “7. Nell'ambito della Conferenza dei servizi di cui
al comma 5, vengono acquisite le prescrizioni del sindaco di
cui agli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio
1934, n. 1265,”. Tradotta in concreto questa norma significa che il parere del Sindaco è obbligatorio ed è
rilasciato nell’ambito del suo ruolo di massima autorità sanitaria del
territorio comunale.
Quindi il Parere deve avere la finalità di dimostrare la accettabilità sanitaria della
presenza di una industria insalubre in zona abitate, il che comporta, almeno:
a) una valutazione della rilevanza
sanitaria delle emissioni dell’impianto
b) una valutazione dello stato sanitario
della popolazione interessata
c) una valutazione della evoluzione del
contesto urbanistico interessato dall’impianto
d) una valutazione dei rischi di incidenti
rilevanti dall’impianto
2. attivare i propri
poteri di ordinanza in relazione alle violazioni di legge in atto della
centrale. Infatti la centrale
relativamente alla emissione diffusa delle polveri emesse dallo sbarco del
carbone non rispetta il punto
13 dell’articolo 2 della
autorizzazione del 1997 in base alla quale attualmente funziona le centrale, il comma 4 articolo 269 del
DLgs 152/2006 sempre relativamente alla prescrizioni contro tali emissioni
polverulente, il comma 2 articolo 270 del DLgs 152/2006 sull’obbligo di
convogliare in appositi sistemi isolati tali emissioni anche se questo potrebbe
comportare costi onerosi per Enel SpA.
3. attivarsi
verso il Ministero dell’Ambiente e in caso di inerzia di quest’ultimo usare i
poteri di ordinanza sanitaria del Sindaco per attuare quanto previsto dalla
Decisione della UE che impone nuovi obblighi nella gestione dei transitori (arresti
e riavvi) delle centrali come quella di Spezia. Ho spiegato tutto qui.
SECONDA TESI DEL PD
“controlliamo il territorio con 13 centraline,
quando forse ne basterebbero meno”.
Intanto voglio comunicare al PD
spezzino che le modalità di monitoraggio delle ricadute degli inquinanti sono
cambiate dal 2010….. se vogliono saperne di più si leggano il mio commento a
questa normativa ed il testo della stessa, vedi qui. A proposito il termine per adeguarsi
alla nuova normativa scadeva il 30/9/2010.
Questa nuova normativa stabilisce
tra l’altro che con l’Autorizzazione Integrata Ambientale, in previsione anche
per la centrale spezzina, potranno essere previste particolari forme di
monitoraggio (nuove centraline comprese) ulteriori a quelle ordinarie di legge.
Inoltre, sempre secondo questa nuova normativa, la dislocazione delle
centraline e il loro numero dipenderà dalla nuova zoonizzazione che doveva
essere predisposta da tempo e che deve tener conto degli agglomerati urbani più
inquinanti in termini di impatto cumulativo delle diverse fonti.
Infine al di la del numero delle centraline conta anche la
tipologia di inquinanti che vengono monitorati. Ora come è noto a tutt’oggi non è dato sapere se e come venga rispettata la norma (articoli 4 e 5 del DLgs 152/2007 sui microinquinanti
e le ricadute al suolo degli stessi, nonchè del DLgs 152/2006 che ne disciplina
le emissioni dal camino) che impone ad Enel SpA il monitoraggio dei
microinquinanti emessi dalla combustione del carbone. Inoltre non è dato sapere
se Enel SpA rispetti il punto punto 14 della autorizzazione in
base al quale Enel era obbligata a svolgere misure per rilevare il rumore della
centrale e predisporre strumenti per limitarlo.
TERZA TESI DEL PD
“la gente deve sapere che i criteri che
abbiamo chiesto all’enel anticipano la normativa europea più recente”
Le cose non stanno così, vediamo
invece come stanno:
1. le richieste dell’Amministrazione
Comunale non sono sufficienti come ho ampiamente dimostrato anche nel recente
passato. In particolare vengono rimossi, nella
richiesta del Comune, i microinquinanti che
costituiscono il fattore di inquinamento più difficilmente controllabile, anche
nelle centrali di nuova generazione, figuriamoci in quella di Spezia che per il
gruppo a carbone ha una struttura impiantistica ormai totalmente superata dalle sezioni a carbone di nuova generazione che permettono riduzioni ben più significative e
soprattutto realistiche. Basti pensare che le sezioni di nuova generazione
riescono a ottenere limiti di emissioni, imposti nelle nuove AIA, inferiori
all’80/90% degli attuali limiti di legge, come ho avuto modo di dimostrare nei
post precedenti vedi ad esempio la tabella di confronto riportata qui.
Per i microinquinanti si prevedono solo
richieste di monitoraggio peraltro già obbligatorie da tempo. Ma i
microinquinanti si eliminano solo eliminando il carbone!
Vengono inoltre rimossi, nella richiesta di
riduzione del Comune, inquinanti
secondari (che si formano per reazione dagli inquinanti primari) come le PM10
secondarie, queste ultime contribuiscono alla
concentrazione in aria di polveri sottili per oltre il 50% (fonte APAT Rapporto
sull’inquinamento nelle aree urbane).
2. come ho dimostrato
in questo post (vedi qui) le Amministrazioni locali (Comune e Provincia) insieme con la
Regione non hanno fatto rispettare tutta una serie di obblighi che dal 1997
sono a carico delle centrale Enel in base alla autorizzazioni di allora e alle
leggi in vigore da tempo.
3. la gran parte
delle richieste del Comune non sono altro che la ripetizione di obblighi di
legge già in vigore da tempo e che fino ad ora enel non ha rispettato, come ho
dimostrato in questo post, vedi qui.
QUARTA TESI DEL PD
“sui rigassificatori la prima cosa da fare è
separare Snam rete gas dall’Eni”.
No cari signori del PD, sui
rigassificatori, ma la stessa cosa si potrebbe dire delle centrali, la prima
cosa sarebbe quella di spiegare:
1. il significato
della norma proposta dal governo Monti e poi approvata dal Parlamento (articolo
57bis della legge 35/2012) secondo la quale, si delega il governo a decidere quali
impianti
e le infrastrutture energetiche ricadenti nel
territorio nazionale e di
interconnessione con l'estero, dovranno essere identificati
come prioritari. Tra questi
sicuramente i rigassificatori compreso l’ampliamento di quello di Panigaglia. Infatti
la norma sopra citata fa rinvio ad un’altra norma (articolo 3 del DLgs 93/2011
vedi qui) che
considera tra gli impianti strategici, da definire in numero minimo per "l'interesse" del Paese anche quelli di rigassificazione del gas liquefatto!.
2. il disegno di legge
costituzionale presentato da numerosi deputati del PD (vedi qui) che
prevede il trasferimento alla competenza esclusiva della legislazione statale la
materia della produzione e trasposto di energia di interesse nazionale. Se
passa questa legge per fare un esempio concreto il no alla Intesa della Regione
Liguria all’ampliamento del rigassificatore verrebbe aggirato e tutto il potere
andrebbe al Governo!
CONCLUSIONI
Come al solito siamo di fronte ad un
partito e agli amministratori da questo indicati che, pur di far passare i
soliti progetti espressione degli interessi forti che hanno governato il nostro
territorio, è pronto a falsificare le carte in tavola…… forse più che di una
EcoFesta il PD avrebbe bisogno di una Eco coscienza!
Buongiorno Dott. Grondacci,
RispondiEliminaleggendo questo suo post, una domanda mi sorge spontanea?
Se la Magistratura, a Taranto, ha ritenuto opportuno sequestrare gli impianti siderurgici dell'Ilva, possibile che la Magistratura, a La Spezia, non si occupi dell'Enel? Secondo Lei non sarebbe giusto che i cittadini debbano sapere qualcosa di più dell'aria che respirano?
Io ritengo che l'Ilva sia un asset per il nostro paese, tanto quanto l'Enel.
Ritengo che gli abitanti della Spezia abbiano gli stessi diritti degli abitanti di Taranto...
Con quello che costa l'energia elettrica, probabilmente ENEL, piuttosto che aprire la centrale agli spezzini, per partecipare a concerti, non farebbe meglio ad adeguare la centrale con impianti tecnologicamente avanzati?
Un caro saluto.
ottima osservazione paola, come saprai il Comitato Speziaviadalcarbone ha presentato due esposti e una memoria difensiva sulla violazioni di legge della centrale enel di spezia...... a questo la palla è in mano alla magistratura. A mio avviso le violazioni ci sono, sono ripetute come ho dimostrato nei miei post..... ma non sta a noi decidere......vedremo cosa farà la magistratura. Un fasciolo è stato aperto ma da qui a sequestrare gli impianti ce ne corre ovviamente.
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