E’ stato messo in rete dalla Galleria Continua di San Gimignano (vedi QUI) un
appello a favore del progetto Buren pieno di falsità e strafalcioni tecnico
amministrativi, ma soprattutto espressione di una visione dell’arte elitaria, arrogante
e priva di rispetto verso le comunità locali che dovrebbero subire i progetti pubblici vale a dire (lo ricordo ad estensori e sottoscrittori dell’appello)
finanziati con soldi di tutti noi.
Come spesso faccio cito le parti dell’appello (in corsivo tra le virgolette e colorate in rosso) per poi analizzarle
criticamente.
“...Il progetto,
vincitore di un bando promosso dal comune di La Spezia è stato approvato dalla
Soprintendenza e finanziato dalla Comunità Europea...”
Il bando come è noto si fonda su una relazione tecnica
allegata con gravi errori sulla portata storica architettonica dei vari
elementi componenti la facies della piazza.
Inoltre relativamente ai finanziamenti UE c'è stata una istruttoria del Comune di Spezia per la selezione dei progetti finanziabili non coerente con gli obiettivi dei regolamenti UE sia quadro che FESR. In particolare l'asse di finanziamento di questo ultimo Fondo che finanzia anche il progetto di Piazza Verdi ha come obiettivo prioritario: "in primo luogo gli interventi (infrastrutturali e non) tesi ad elevare la qualità della vita e il livello di vivibilità in ambito urbano ovvero nelle conurbazioni, contrastando il disagio e la marginalità urbana e sociale". Ora risulta anche ad un cieco che Piazza Verdi, pur avendo bisogno di restauri, non risulta caratterizzate da tali fenomeni di disagio e marginalità urbana.
Inoltre relativamente ai finanziamenti UE c'è stata una istruttoria del Comune di Spezia per la selezione dei progetti finanziabili non coerente con gli obiettivi dei regolamenti UE sia quadro che FESR. In particolare l'asse di finanziamento di questo ultimo Fondo che finanzia anche il progetto di Piazza Verdi ha come obiettivo prioritario: "in primo luogo gli interventi (infrastrutturali e non) tesi ad elevare la qualità della vita e il livello di vivibilità in ambito urbano ovvero nelle conurbazioni, contrastando il disagio e la marginalità urbana e sociale". Ora risulta anche ad un cieco che Piazza Verdi, pur avendo bisogno di restauri, non risulta caratterizzate da tali fenomeni di disagio e marginalità urbana.
“...I lavori però sono stati bloccati...”.
L’appello non spiega da chi sono stati bloccati ovviamente. Lo
spiego io. Sono stati bloccati dall’intervento del Ministro dei Beni Culturali
che ha chiesto alla Direzione Regionale dei Beni Culturali di riverificare il
progetto. La Direzione e la Soprintendenza ai Beni Architettonici ha deciso lo
scorso 17 giugno di sospendere l’efficacia della autorizzazione rilasciata il
novembre 2012 perché il Comune non aveva adempiuto all’obbligo di avviare la
procedura di verifica dell’interesse storico architettonico della piazza come
previsto dall’articolo 12 del Codice dei Beni Culturali. Non si tratta di un
vizio meramente formale ma di una lacuna istruttoria significativa per capire
quali siano gli elementi della piazza che costituiscono componenti essenziali
del vincolo storico architettonico della piazza che fino ad ora era vincolata
solo astrattamente ex lege perché ultrasettantennale. Si tratta di un obbligo
che se non espletato comporta la sospensione del progetto ex comma 2 articolo
28 Codice dei Beni Culturali.
“…..con
conseguente spreco di denaro….”.
Fino ad ora l’unico problema di spreco di denaro pubblico mi
pare sia, potenzialmente, negli oltre 3
milioni di euro di soldi pubblici (costi di manutenzione a parte) per
realizzare un opera che tutto sommato non era certo tra le priorità della
città. Per ora l’unico spreco reale che c’è stato è stato quello di denaro privato,
visto che da oltre un mese è stato aperto un cantiere (peraltro fino ad ora
inattivo per errori prodotti dagli uffici comunali) che sta producendo un grave
danno economico a tutte le attività commerciali e professionali insistenti
sulla piazza.
“...in seguito
ad un dibattito poco edificante e non consapevole dello stato dei fatti,...”
Beh mi sembra che chi non è informato su fatti, come dimostro in questo
post, siano proprio gli estensori dell’appello. Quanto alla qualità del
dibattito, per dimostrare che un
dibattito è poco edificante, bisogna riportarlo il dibattito no?
“...che ha
coinvolto in modo improprio la politica,...”
Essendo un progetto pubblico la politica è coinvolta per
forza. E’ stato votato dalla giunta comunale infatti. Ma certo il ragionamento
che sottende a questa frase vuol dire invece che chi si oppone al progetto lo
fa strumentalmente da un punto di vista politico. Bella concezione della
democrazia rappresentativa! Potremmo allora dire che la parte della politica che lo ha approvato e
lo sostiene lo fa strumentalmente? Per favore, per favore! Un progetto
finanziato da soldi pubblici che riguarda una delle piazze storiche della
identità spezzina non dovrebbe coinvolgere la politica? Gli appellanti si
ricordano l’origine della parola politica?
“...e che si è trasformato in volgare e offensiva campagna mediatica.”
Ecco riportati letteralmente alcuni dei principali insulti che Sindaco ha rivolto
ai contestatori del progetto Buren Vannetti nel Consiglio Comunale dello scorso 11/7/2013
“falsari, squallidi approssima tori, mentitori, disinformatori, intimidatori, diffamatori striscianti, diffusori
di sfiducia, meschini tecnici dell’uso
distorto e manipolante dei social network, ambientalisti esauriti e
usurati e membri di associazioni dalla vita democratica interna oscura, regressori antidemocratici, promotori di
sedicente partecipazione, portatori di piccoli asti politici, ambiziosi
frustrati, cercatori di poltrone non avute
pretenziosi e ambiziosi politicamente, propugnatori di
una città chiusa in se stessa a macerarsi e autoflaggellarsi, meschini
rivolgitori di sguardo all’indietro, squallidi manipolatori.” per il resto degli insulti consiglio di andarsi a leggere il profilo su facebook dei fautori del SI: vedi QUI.
“Facciamo appello alla vostra sensibilità per
contribuire ad eliminare gli ostacoli ideologici che hanno bloccato questo
progetto a lavori avviati”.
Ostacoli ideologici? Mah! Fino ad ora mi pare che gli ostacoli
li abbiamo creati coloro che hanno istruito la pratica prima di selezione e poi
di autorizzazione di questo progetto. Ma guarda a volte dove portano le ideologie?
Tre curiosità sulla petizione:
RispondiElimina1 una buona percentuale di persone che pur facendo parte del mondo dell'arte si dissociano espressamente
2 poche persone di La Spezia che l'hanno sottoscritta
3 artista fra quelli di spicco curati dalla presente galleria: Daniel Buren