Analizzare la relazione (per il testo integrale vedi QUI), sul progetto di Piazza Verdi, che
Federici ha svolto l’altra sera in Consiglio Comunale, vuol dire depurarla dalla sequenza di insulti rivolti in modo sistematico (vedi P.S. al presente post) agli oppositori al
progetto.
Faccio questa depurazione preventiva per
non scendere nella rissa da bar volutamente cercata l’altra sera da
Federici e dai suoi sostenitori e, per
fortuna, solo sfiorata dal senso di responsabilità del fronte del No e anche
delle forze dell’ordine. Faccio
soprattutto questa depurazione preventiva, non per rispetto verso l’uomo
Federici, ma verso la carica che ricopre che deve restare comunque
riferimento di tutti gli spezzini compresi quelli (la maggioranza) che non lo
hanno votato.
Certo gli insulti contenuti nella relazione, l’occupazione militare preventiva dello spazio riservato al
pubblico in Consiglio Comunale da parte dei fans del progetto Buren, costituiscono in se un vulnus alla democrazia.
La democrazia è fatta di regole,
procedure ma anche di uso degli spazi pubblici soprattutto di quelli
istituzionali. Pensare di rimuovere il
dissenso occupando uno spazio fisico dentro una istituzione elettiva , a prescindere
dai motivi politici per cui ci si muova, costituisce un grave attentato alla agibilità democratica di
tutti i cittadini a prescindere dalla loro collocazione politica, ideologica nonchè dal
loro punto di vista sul merito del progetto di cui stiamo discutendo.
Ma veniamo alla relazione di Federici sulle questioni
di merito, non molte (prevalgono gli insulti), ma ci sono, e quindi le analizzerò puntualmente e
motivatamente come è mio costume fare in questo blog.
Afferma preventivamente Federici in
una sorta di excusatio non petita, “abbiamo
bloccato la cementificazione delle
colline”. Si riferisce alla delibera di salvaguardia approvata in vista del
nuovo PUC che sembra avere una logica punitiva più per i singoli piccoli interventi
edilizi che per le vere cementificazioni. Comunque vedremo il nuovo PUC cosa dirà, ma nel frattempo basta alzare lo sguardo verso
le colline per capire che tra sfregi realizzati e cantieri aperti già molto è
stato fatto per cementificare le colline e fino ad ora non ha certo governato
qualcun altro, per non dire che l’attuale Sindaco è stato in precedenza
assessore all’urbanistica.
Peraltro vogliamo parlare del piano
dell’area ex IP di ciò che è già stato fatto e di cosa ancora è previsto in
quell’area? (Si tratta della
realizzazione di quasi un quartiere nuovo di zecca, a proposito di blocco della
cementificazione). Vogliamo inoltre parlare del tombamento previsto per un area
vasta del nostro golfo dentro diga? Insomma sig. Federici lasci perdere gli
slogan che in fatto di consumo del suolo ( e del mare) la sua
Amministrazione non ha da insegnare a nessuno.
Sul merito della vicenda Piazza Verdi Federici fa una affermazione
iniziale definendo la piazza attuale: “una
piazza cittadina da molto tempo insquallidita”. Sarebbe facile rispondere
che tanto insquallidita la piazza non sembra ma al massimo necessitata di interventi di
abbellimento e di semplice riordino degli spazi di accesso del pubblico.
Sarebbe facile ma la questione vera è un altra.
La verità è che quando si opera su spazi
pubblici e con soldi pubblici occorre dimostrare che queste risorse
vengono spese sulla base di indagini rigorose
che producono bilanci chiari e verificabili sui bisogni e quindi le
priorità di tutti gli spazzi degradati nelle aree urbane del Comune. E’ stata
fatta questa indagine? Davvero piazza Verdi è una delle zone più degradate su
cui intervenire prioritariamente? Non lo
sapremo mai eppure la ponderazione degli interessi è presupposto fondamentale
della legittimità delle decisioni amministrative come pure del’utilizzo dei
Fondi europei. Su questo ultimo aspetto
il regolamento quadro sui Fondi UE, il regolamento sul fondo FESR e il relativo
regolamento regionale sono chiarissimi: ci deve essere una istruttoria, preventiva alla presentazione dei progetti
integrati, che motivi specificamente le ragioni della richiesta di
finanziamento.
Subito dopo la relazione di Federici
elenca tutti gli elementi del progetto Vannetti – Buren che ne dimostrerebbero la
bellezza e la funzionalità. Anche qui
cosa dimostra tutto questo? Niente! Molti altri progetti avevano
caratteristiche simili con in più un minor costo di realizzazione e un maggiore
rispetto della conformazione storico architettonica della piazza. Come direbbe
il Federici :”quindi di cosa stiamo
parlando?”.
Prosegue Federici accusando gli
oppositori al progetto Buren di praticare la disinformazione. Se dichiararsi contro un progetto e spiegare perché
è disinformazione, allora chiudiamo
parlamento e assemblee elettive a
facciamo tutto decidere a tecnici e nuovi podestà. Ma al di la della facile battuta, chi ha
praticato per primo la disinformazione in
questa vicenda?: Vogliamo parlare
della età dei pini? Vogliamo parlare della mancata procedura di verifica
dell’interesse storico della piazza? Vogliamo parlare degli atti pubblicati a
singhiozzo ( mi riferisco ai rapporti epistolari interni comunque accedibili
per legge tra Comune e organi del Ministero)? Vogliamo parlare della mancata pubblicazione
della comunicazione di rettifica della relazione allegata al Bando con la quale
la direttrice delle Istituzioni Culturali smentiva se stessa ? Vogliamo parlare
delle contraddizioni negli atti ufficiali dei dirigenti del Comune che prima
affermano che la autorizzazione di avvio del cantiere è sospesa nella sua
esecutività e poi affermano il contrario in lettere di pochi giorni
successive. Vogliamo parlare di
dichiarazioni a protocollo di dirigenti del Comune che solo pochi giorni fa, e
nonostante la acclarata esistenza di elementi probatori contrari, continuano a
dichiarare l’età dei pini non certa? Vogliamo parlare della dichiarazione di Federici fatta a pochi mesi dalle elezioni: " non ci sono soldi per il progetto di Piazza Verdi quindi non si farà più"?
Il Sindaco poi cita la lettera della Soprintendenza dello scorso aprile con la quale la
stessa ribadirebbe la validità del progetto Buren. Peccato che continui a
rimuovere il dato normativo che una volta richiesta di ufficio la verifica
dell’’interesse storico della piazza, questa andava svolta per legge
realizzando altrimenti un silenzio inadempimento che ha viziato l’intera
procedura autorizzatoria ed ha portato alla sospensione dell’ avvio dei lavori
nella parte centrale della piazza e in tutti gli altri elementi potenzialmente
interessati dalla valenza culturale ex Codice dei Beni Culturali. Soprattutto
Federici, o chi per lui, continua a non capire (o far finta che cambia poco)
che la piazza era fino ad ora soggetta a vincolo ex lege in quanto
ultrasettantennale, ma che ora avviata
la procedura di verifica, dovrà essere questa ultima a ridefinire completamente
la valenza storica architettonica della Piazza in tutti i suoi elementi compresi
i pini e soprattutto tenuto conto anche del vincolo indiretto che potrebbe
portare a tutelare parti della piazza,
non di pregio in se, ma importanti per mantenerne la prospettiva, le luci,
l’ambientazione e il decoro.
Il progetto quindi dovrà essere
rapportato non più ad una piazza tutelata astrattamente ex lege ma alla
verifica tecnica svolta sul campo dalla Soprintendenza sulla base anche della documentazione fornita
dal Comune.
Insomma, come dire, quando le lacune istruttorie
e i vizi procedurali si tengono insieme! Anzi come le carenze valutative incidano
negativamente su elaborazione e approvazione dei progetti.
Il Sindaco si avventura poi nello excursus
del procedimento che ha portato alla approvazione del progetto Vannetti - Buren, per dimostrarne il rigore, ma anche la trasparenza ed il coinvolgimento
partecipativo.
Non è così e lo dimostra lo stesso
Sindaco citando proprio le diverse fasi di detto procedimento.
Da un punto di vista della democrazia rappresentativa (tanto cara,
a parole, a questa Giunta) risulta che
il Consiglio Comunale approva nel 2008 la partecipazione al bando generale di
finanziamento del progetto integrato, e piazza Verdi era solo nell’elenco delle
aree potenzialmente interessate da detto finanziamento.
Il Consiglio (meglio la Commissione
competente) è coinvolto solo nello schema progettuale (scheda di approfondimento). Il progetto vero e proprio viene portato alla discussione
della competente Commissione Consiliare solo dopo che si era concluso il
concorso.
E’ chiaramente mancata una seria
discussione:
1. sulle priorità
delle aree degradate su cui intervenire,
2. sulla impostazione
del bando,
3. sui criteri di
valutazione dei progetti da selezionare.
C’è solo una discussione a progetto
ormai selezionato mettendo i consiglieri di fronte al fatto compiuto.
Dal punto di vista della democrazia partecipativa risulta
chiaramente dalla ricostruzione di Federici che:
1. la Circoscrizione
è stata coinvolta solo dopo la avvenuta selezione del progetto,
2. i cittadini sono stati coinvolti in un convegno di presentazione del progetto ormai vincitore,
3. gli altri progetti
partecipanti sono stati esposti a concorso ormai chiuso da tempo.
Non voglio maramaldeggiare sulle
dichiarazioni di Federici ma insomma la urbanistica partecipata è altra cosa e
chi dice il contrario vuol dire che non sa di cosa parla.
Ma Il Sindaco nella ricostruzione del
procedimento incorre nella ennesima gaffe
amministrativa. Afferma la relazione
che il 14/10/2008 la Giunta Comunale avrebbe approvato l’idea progettuale
(molto generica come abbiamo visto) ma che conteneva in allegato alla relativa
delibera un grafico che prevedeva la cancellazione degli alberi dal centro
della piazza! Come???
Siamo nel 2008 la relazione della
dott.sa Ratti doveva ancora arrivare (è stata allegata formalmente al bando
solo nel 2009) e già si era deciso su
uno degli aspetti che secondo la Soprintendenza
(nel 2012 ma soprattutto nello scorso giugno 2013) doveva e dovrà essere
oggetto della verifica del permanere dell’interesse storico della piazza nel
suo insieme.
Una deliberazione quella della Giunta nel 2008, potremmo dire, eccessivamente lungimirante? Una deliberazione
che va letta con gli atti successivi:
1. bando e relazione
allegata della dott.sa Ratti che dichiarava la assoluta non valenza storica dei
pini in rapporto alla piazza,
2. vittoria nella
gara proprio di un progetto che faceva della eliminazione dei pini uno dei suoi
punti centrali qualificanti ed esclusione di quelli che invece mantenevano i
pini nella parte centrale della piazza,
3. comunicazione di
rettifica sulla vetustà e quindi della valenza storica dei pini fatta dalla
dott. sa Ratti,
4. atto di
sospensione dei lavori di esecuzione del progetto da parte della Soprintendenza
proprio in relazione alla parte centrale della piazza.
Il collegamento tra deliberazione del
2008 e gli atti sopra elencati, getta più di un ombra sulle modalità con le
quali la istruttoria sulla approvazione del progetto è stata svolta e mi fermo
qui visto che su questi aspetti è stato presentato un Esposto su cui ovviamente
valuteranno gli organi inquirenti.
Afferma ancora Federici verso la fine
della relazione, in relazione ai famosi pini, trattasi: “ di una vegetazione di nessun pregio e priva di ogni vero significato”. Sig.
Federici questo non lo può decidere lei ma una istruttoria condotta dalle
autorità competenti , come dire stia al
suo posto, eserciti le sue funzioni (ad esempio quelle di Autorità sanitaria
nel rilascio della nuova autorizzazione alla centrale Enel) e non sconfini
nelle funzioni di altri tanto più in quelle
a discrezionalità tecnica. Si faccia spiegare, dai legali del Comune, la differenza tra discrezionalità
amministrativa, discrezionalità tecnica e atti di indirizzo politico.
Infine Federici si dichiara
disponibile ad una mediazione sul
progetto con la Soprintendenza per dichiarare subito dopo che se la
mediazione comporterà una modifica eccessiva del progetto, la sua
Amministrazione impugnerà le decisioni
della Soprintendenza. Come dire “medio ma
su quello che voglio io”, come se
fossimo di fronte ad una decisione politica e non ad una istruttoria tecnica
nella quale il Comune non ha alcun
potere decisionale come è noto.
Ovviamente nessuna autocritica sugli
errori istruttori, i vizi procedurali e tutte le contraddizioni sopra da me riportate ed ormai stabilite da
atti della stessa Direzione Regionale e della Soprintendenza…..
Come è noto certi dirigenti del
Comune ed enti strumentali dello stesso, sono più che intoccabili, direi
immuni!
P.S. DIZIONARIO DEGLI INSULTI DI FEDERICI AI CITTADINI
ATTIVI
Al fine che restino a futura memoria
ecco l’elenco degli insulti che Federici rivolge agli oppositori al progetto
Vannetti-Buren , nella sua relazione:
falsari
squallidi approssimatori
mentitori
disinformatori
intimidatori
diffamatori striscianti
diffusori di sfiducia
meschini tecnici dell’uso distorto e
manipolante dei social network
ambientalisti esauriti e usurati e membri di associazioni dalla vita
democratica interna oscura
regressori antidemocratici
promotori di sedicente partecipazione
portatori di piccoli asti politici
ambiziosi frustrati
cercatori di poltrone non avute
pretenziosi e ambiziosi politicamente
propugnatori di una città chiusa in
se stessa a macerarsi e autoflaggellarsi
meschini rivolgitori di sguardo all’indietro
squallidi manipolatori
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