mercoledì 18 dicembre 2024

Lo sversamento per la diga di Genova di fanghi di dragaggio e altri materiali terrestri è legge!

Convertito il Decreto Legge 153/2024 nella legge 191/2024 (pubblicata lo scorso 16 dicembre QUI) che contiene, come illustrerò di seguito, una norma (QUI

La legge di conversione 91/2024 ha un titolo kilometrico che inizia con un incipit apparentemente rassicurante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese”.

In particolare, l’articolo 5 della legge 191/2024 ha una rubrica dal titolo “Misure urgenti per la promozione di politiche di sostenibilità ambientale ed economia circolare nell’ambito della realizzazione degli interventi infrastrutturali”.

L'articolo 5 modifica la legge 130/2018 (QUI) ed in particolare l’articolo 9-bis (Semplificazione delle procedure di intervento dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale). L’articolo 9-bis definisce, nella sua versione attuale, i compiti del Commissario Straordinario per l’adozione del Programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto e delle relative infrastrutture di accessibilità.

Tra i compiti rientranti in detto programma c’è anche quello della realizzazione della diga per il porto di Genova finalizzata a potenziare l’accesso allo scalo ligure di navi portacontainer di maggiori dimensioni. Programma che comprende anche il Piano per la gestione integrata e circolare dei rifiuti e materiali che ne garantisca il miglior utilizzo che sarà sversato nei vasconi della futura diga del porto di Genova (da qui piano di riutilizzo).

Vediamo nel post che segue:

1. una sintesi di questa nuova normativa che disciplina in modo derogatorio rispetto alle precedenti norme ambientali la attività di dragaggio e riutilizzo del materiale dragato in mare

2. da dove origina questa nuova normativa

3. una analisi puntuale del contenuto di questo normativa e delle sue criticità rispetto alla normativa ad oggi previgente in materia

sabato 14 dicembre 2024

Elettrificazione banchine nei porti la Corte dei Conti denuncia mancanza di trasparenza

La Corte dei conti con apposita delibera (QUI) rileva una carenza di trasparenza nella gestione dei fondi per la elettrificazione delle banchine nei porti (cold iron). Secondo la Corte dei Conti non si capisce se i finanziamenti del PNRR siano sostitutivi o integrativi di quelli del Piano Complementare (PNC), infatti il sito internet istituzionale del MIT non riporta alcuna informazione sulla correlazione finanziaria tra PNC e PNRR e sull’attuazione del progetto “cold iron”, né  lo stesso sito contiene una sezione specifica dedicata al PNRR in relazione al cold iron.

Non è la prima volta che la Corte dei Conti contesta la mancanza trasparenza e i ritardi nella gestione dei fondi in esame. Si veda QUI.  

 

venerdì 13 dicembre 2024

Ridurre emissioni gas serra è un obbligo degli Stati, comprese quelle da traffico marittimo

Parere (QUI) del Tribunale internazionale per il diritto del mare (ITLOS- QUI) deliberato alla unanimità del collegio sugli obblighi degli stati di rispettare i limiti delle emissioni ai gas serra. Il Parere è stato rilasciato su richiesta (QUI) dei piccoli stati insulari a rischio di estinzione per effetto dell’innalzamento del livello dei mari a causa dei mutamenti climatici.

Come ha affermato (QUI) Marta Torre-Shaub (avvocata CNRS Francia QUI) il Parere del Tribunale ha i caratteri di avviare un nuovo diritto internazionale relativamente all’applicazione degli obblighi degli Stati ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del mare UNCLOS Nazioni Unite QUI (di seguito Convenzione) al fine di combattere l'inquinamento dovuto alle emissioni di #GHG che causano o aggravano il #cambiamentoclimatico.

Di seguito una mia sintesi delle parti più significative del Parere e successivamente ampi stralci tradotti dal testo del Parere... 

giovedì 12 dicembre 2024

Operatori portuali: chiedono ancora deroghe e semplificazioni normative. Hanno la memoria corta!

Ancora richieste, questa volta da parte della Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali (QUI), di semplificazioni e deroghe alle norme sulla disciplina della portualità. 

Si mettono dentro alla richiesta di semplificazioni: pianificazione, autorizzazioni ai progetti, enti di controllo. Poi la parolina magica “un sistema normativo moderno e competitivo”, vedi alla voce non applicare o limitarne il rispetto delle recenti norme europee sulle emissioni delle navi sia per gli inquinanti in generale che per i gas serra (QUI). 

Deroghe e semplificazioni: alle norme europee sui combustibili per il trasporto marittimo (QUI), alle norme internazionali del Comitato per la protezione dell’Ambiente Marino (MPEC) QUI. Il tutto rimuovendo documenti e studi : come quelli della UE sui limiti ed i controlli inadeguati sulle emissioni delle navi QUI, il Rapporto Unctad che conferma come le emissioni di gas serra del settore sono aumentate ulteriormente del 20% nell’ultimo decennio QUI, ai quali mi permetto di aggiungere una mia ricerca sulle criticità delle inquinamento da trasporto marittimo a livello internazionale QUI. Per non parlare di quanto emerso nel Convegno di Livorno dello scorso ottobre alla presenza di esperti a livello internazionale (QUI).

Nonostante i dati e gli atti inoppugnabili sopra ricordati sinteticamente gli operatori portuali continuano a chiedere deroghe e semplificazioni normativa. 

Evidentemente a questi signori le deroghe e semplificazioni già approvate non bastano e allora gliele ricordo io nel seguito del post