martedì 17 novembre 2020

Sul progetto edilizio nella zona del Parco della Maggiolina a Spezia.

Appartengo a quella minoranza di cittadini che quando governava la sinistra in questa città ha combattuto contro le scelte urbanistiche che vennero fatte allora quando molti di quelli del centro destra se ne battevano il belino o facevano finta di fare l'opposizione: uno su tutti lo scempio ambientale edilizio e commerciale dell'area ex IP che da assessore ho cercato di fermare restando isolato da tutti destra e sinistra tanto per essere chiaro.


Detto questo spacciare il nuovo progetto edilizio come una rigenerazione urbana vuol dire non sapere cosa sia questa modalità pianificatoria.


Per esempio vuol dire non rispettare quello che dice la legge regionale ligure, votata dal centro destra peraltro, sulla rigenerazione urbana che ha come finalità: "...di favorire il miglioramento della qualità ambientale, paesaggistica, architettonica e sociale del tessuto edificato, individua la rigenerazione urbana quale alternativa strategica al consumo di nuovo suolo" (comma 1 articolo 1 legge regionale 23/2018).
Il progetto a proposito di indice di edificabilità lo raddoppia rispetto alla destinazione attuale dell'area secondo il vigente Piano urbanistico comunale, infatti il progetto dovrà andare in variante urbanistica e dovrà essere assoggettato a verifica di assoggettabilità a VAS, quindi non è comunque migliorativo da un punto di vista ambientale perché non riduce il carico ambientale ma lo aumenta altrimenti come insegna il Consiglio di Stato (sentenza n° 735 del 2019 QUI) la VAS non sarebbe necessaria.

L'area interessata dal progetto edilizio è storicamente, sia pure degradata, uno degli ultimi esempi di aree agricola abbandonata della periferia spezzina. Per questo i parametri su cui fondare un progetto di recupero di questa area certamente degradata andavano trovati nell'articolo 13 della legge regionale 23/2018 che recita: "(Criteri vincolanti per la disciplina degli ambiti di recupero del territorio agricolo) 1. Negli ambiti individuati ai sensi dell’articolo 8 per promuovere processi di recupero del territorio agricolo, devono essere osservati i seguenti criteri applicativi della vigente pianificazione territoriale regionale al fine di assicurare la qualità degli interventi ivi previsti:

a) devono essere salvaguardati gli edifici tradizionali e il loro rapporto con il territorio e i manufatti che siano testimonianza di cultura materiale, le tipologie costruttive tradizionali o di attività proto industriali quali ad esempio mulini e frantoi, opifici, fienili, calcinare, essiccatoi (comprensive delle attrezzature, dei meccanismi di funzionamento, delle canalizzazioni, delle vasche) privilegiando l’utilizzo di materiali tipici della produzione locale;

b) nei borghi e nuclei storici abbandonati gli interventi di recupero, laddove prevedano la demolizione e ricostruzione, non devono interessare edifici di valore storico-testimoniale e devono assicurare la riproposizione di caratteri tipologici tradizionali del relativo contesto privilegiando l’utilizzo di materiali tipici della produzione locale;

c) gli interventi devono assicurare il mantenimento e il recupero dei percorsi di origine storica, la loro pavimentazione e i manufatti ad essi correlati;
...”



D'altronde un Rapporto dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBIMET- CNR) ha indicato tra le azioni principali di rigenerazione urbana ha chiarito come: " ...il ripristino di un’agricoltura urbana rappresenta una valida strategia per ambire a città più resilienti rispetto al rischio da caldo e climatico, concorrendo in questo ad una riqualificazione sostenibile di aree urbane. Si attiverebbero in questo modo filiere di produzione di alimenti freschi permettendo la creazione di nuove tipologie di spazi urbani in grado di attivare mercati alternativi e sostenibili oltre ad apportare miglioramenti alla qualità dell’aria ed al microclima."

Insomma per concludere, per ora, non si trovavano soldi pubblici e/o investitori privati per produrre un vero progetto di rigenerazione urbana? Posso anche capirlo ma lo si dica senza prendere in giro i cittadini spezzini e senza tirare in ballo le amministrazioni passate, quelle di colpe ne hanno tantissime compreso non avere fatto nulla per recuperare l'area in questione e infatti hanno pagato per questo e sono state cacciate dal governo della città grazie anche a quelli come me e non di certo grazie a quelli che ora vorrebbero farci credere che siamo di fronte ad un progetto di rigenerazione urbana!










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