venerdì 3 luglio 2015

Come presentare le osservazioni nella VAS dei Piani urbanistici - PARTE II

Nel precedente post (vedi QUIho spiegato la efficacia e quindi il peso giuridico amministrativo che le osservazioni del pubblico possono acquisire nelle procedure di VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (di seguito VAS)


In questo post definisco le modalità con le quali le osservazioni del pubblico devono essere scritte e presentate al fine di svolgere fino in fondo il ruolo  delineato ex lege nell’ambito del procedimento di valutazione – adozione – approvazione dei piani a rilevanza ambientale e territoriale a cominciare da quelli urbanistici.


PER DEFINIRE IL CONTENUTO DELLE OSSERVAZIONI OCCORRE PRIMA DI TUTTO UNA SPIEGAZIONE SU COME SI SVOLGE LA ISTRUTTORIA DI VAS AD ESEMPIO DI UN PIANO URBANISTICO
A fianco della elaborazione degli obiettivi settoriali del piano ( edificato, servizi pubblici, infrastrutture viarie, impianti industriali, etc.)  devono essere individuati gli obiettivi ambientali (riduzione emissioni in atmosfera, riduzione produzione rifiuti, riduzione suolo consumato etc.) da raggiungere attraverso il piano.
Gli obiettivi settoriali andranno quindi valutati in rapporto alla loro capacità di raggiungere gli obiettivi ambientali, i quali a loro volta saranno definiti tenendo conto della legislazione ambientale, dei dati di conoscenza del territorio interessato, degli studi ufficiali e non sulle emergenze ambientali naturalistiche, della percezione del rischio ambientale sanitario paesaggistico da parte della comunità locale.

Come verranno valutati questi obiettivi settoriali al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali? Attraverso degli indicatori di vario genere: quantità/qualità rifiuti prodotti, quantità/qualità suolo consumato, quantità di emissioni nella atmosfera etc.

E’ chiaro però che affinché la procedura di VAS abbia il carattere strategico sopra indicato gli obiettivi settoriali e gli obiettivi ambientali andranno inseriti e quindi costruiti all’interno di scenari di sviluppo alternativo del territorio interessato dal piano. 

Quindi per fare un esempio e ovviamente schematizzando un poco, potremmo avere:
Scenario 1 : sviluppo turistico di massa con centri commerciali e infrastrutture di offerta turistica di dimensioni significative
Scenario 2: sviluppo più interessato alla realizzazione di infrastrutture industriali
Scenario 3 : sviluppo di turismo di qualità , con limitati interventi infrastrutturali sia in termini viari che di costruito
Scenario 4: opzione zero nell’ottica del blocco al consumo del suolo. Questi scenario come vedremo nell’indice delle osservazioni va valutate separatamente dagli scenari alternativi.

All’interno di ognuno di questi scenari verranno definiti gli obiettivi specifici di tipo urbanistico e pianificatore e gli obiettivi ambientali da raggiungere e attraverso gli indicatori qualitativi e quantitativi ad ogni scenario potrà essere dato un peso in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.



QUALI SONO I TEMI CHE DEVONO ESSERE ANALIZZATI NELLE OSSERVAZIONI: I DOCUMENTI UFFICIALI DI RIFERIMENTO PER ELABORARE L’INDICE TIPO DELLE OSSERVAZIONI
Gli elementi che devono essere sviluppati nelle Osservazioni sono riportati di seguito e sono costruiti attraverso una lettura integrata:
1. degli allegati I alla Parte II del DLgs 152/2006: Criteri per la verifica di assoggettabilità a VAS di piani e programmi
2. delle linee guida dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) del 22/4/2015. In particolare vedi Check-List di supporto alla formulazione delle Osservazioni sul Rapporto Ambientale


L’INDICE DELLE OSSERVAZIONI DA PRESENTARE NELLE PROCEDURE DI VAS DEI PIANI E PROGRAMMI

1. osservazioni  su questioni procedurali - metodologiche  e di coerenza normativa

1.1. Verificare  la  normativa, se esistente, che prevede la redazione del  Piano  o comunque rappresenta il riferimento per la sua predisposizione

1.2. Confronto tra gli obiettivi del Piano  con la normativa di riferimento che disciplina questa tipologia di strumenti di pianificazione

1.3. Valutazione e verifica dell’ambito geografico o amministrativo di riferimento del Piano Spiagge, nonché dell’orizzonte temporale di vita del Piano

1.4. Verifica  strumenti e  modalità di attuazione del Piano  

1.5. Verifica  risorse finanziarie coinvolte in relazione alle azioni previste dal Piano

1.6.Verifica rispetto riferimenti metodologico normativi in materia di VAS:
1.6.1. Regionali:  (vedi QUI
1.6.2. Nazionali: (vedi QUI e QUI)
1.6.3. Europee: (vedi QUI

1.7. Verifica dell’iter per l’elaborazione del Piano (aspetti procedurali, attività tecniche, incontri) con riferimento a quanto già svolto e a quanto si prevede per le fasi future e illustrazione delle modalità di integrazione tra le attività di pianificazione e quelle di valutazione ambientale.

1.8. Verifica delle modalità di svolgimento del processo di partecipazione del pubblico e dei soggetti coinvolti nelle fasi di elaborazione del Rapporto Ambientale

1.9.Valutare se il quadro pianificatorio e programmatico individuato è adeguato e  quali ulteriori piani e programmi sarebbe opportuno considerare in base alla loro pertinenza al Piano

1.10. Verifica se il grado di definizione/dettaglio delle azioni previste dal Piano consente di valutare la significatività degli effetti dello stesso sul piano ambientale e socio economico.
Sugli effetti socio economici si rileva che secondo il punto 5.5 delle Linee Guida della UE in molti casi il rapporto ambientale potrebbe fare parte di una valutazione più ampia del piano o del programma. Potrebbe, ad esempio, rientrare in un documento sulla valutazione della sostenibilità che comprendesse anche gli effetti sociali ed economici, oppure un rapporto sulla sostenibilità potrebbe essere integrato nel piano o nel programma. Uno qualsiasi dei due modelli, a condizione che soddisfi pienamente le disposizioni della direttiva, è un modo accettabile di adeguarsi ad essa.


2. osservazioni sul confronto tra  obiettivi del piano  e obiettivi ambientali

2.1. Verifica se gli obiettivi del Piano sono esaurientemente descritti sia per quanto attiene alla dimensione temporale che spaziale

2.2. Verifica se gli obiettivi ambientali del Piano sono rappresentati con indicatori il più possibile quantitativi

2.3. Verifica se gli obiettivi ambientali del Piano sono esaustivi rispetto alla vigente normativa, ai documenti ufficiali a livello UE nazionale e regionale, alle osservazioni e documenti presentate dal pubblico. Valutare se vi sono altri obiettivi generali di protezione ambientale pertinenti al Piano.


3. osservazioni su analisi di coerenza esterna: rapporto dei contenuti del piano con altri atti di pianificazione sovraordinati o meno

3.1.Verificare coerenza tra obiettivi ambientali del Piano con quelli rilevanti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile definiti da altri livelli di governo ( analisi di coerenza esterna verticale)

3.2. Verificare coerenza tra obiettivi ambientali del Piano con quelli rilevanti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile definiti in atti e documenti redatti, dal medesimo Ente o da altri Enti, per lo stesso ambito territoriale, ad es. Comuni limitrofi. ( analisi di coerenza esterna orizzontale)

3.3. Valutare se sono indicate le modalità di gestione delle situazioni di incoerenza individuate


4. osservazioni su analisi di coerenza interna del piano tra le azioni previste gli obiettivi ambientali dichiarati

4.1. Verificare la individuazione e descrizione delle sinergie tra il sistema degli obiettivi ambientali specifici ed il sistema delle azioni del Piano, al fine di valutare e orientare i contenuti del Piano in base a criteri di sostenibilità (analisi di coerenza interna)

4.2. Verificare la individuazione di eventuali contraddizioni/incoerenze all'interno degli elaborati del P/P e del Rapporto ambientale, rispetto al raggiungimento degli obiettivi ambientali specifici. (analisi di coerenza interna)

4.3. Valutazione se esistono contraddizioni dalla analisi di coerenza interna,  su come tali contraddizioni sono affrontate


5. osservazioni sulla adeguata definizione dell’ambito in cui il piano può svolgere i suoi effetti ambientali

5.1. Verificare  l’ambito di influenza del Piano

5.2. Valutare se l’ambito di influenza territoriale identificato nel Piano tiene conto di tutte le aree che possono essere interessate dagli effetti dello stesso

5.3.Valutare se vi sono altri aspetti ambientali che possono essere interessati dalle azioni del P/P che non sono stati considerati?


6. osservazioni sulla coerenza tra analisi stato dell’ambiente interessato dal piano e potenziali effetti ambientali dello stesso

6.1.Verificare se la descrizione e analisi dello stato dell’ambiente considera tutti gli aspetti rilevanti del territorio interessato pertinenti al Piano 

6.2. Verificare se la descrizione ed analisi dello stato dell’ambiente è proporzionata all’ambito di influenza del Piano

6.3. Verificare se le criticità e le particolari emergenze ambientali individuate sono esaustive

6.4.Verificare se sono adeguatamente considerate le aree di particolare rilevanza paesistico-ambientale che possono essere valorizzate

6.5. Verificare se sono considerate tutte le “zonizzazioni istituzionali”, intese come aree già ufficialmente definite sulla base di indicazioni normative specifiche, es. zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari, zonizzazione acustica, della qualità dell’aria etc.

6.6. Valutare se il set di indicatori individuato o vi sono altri indicatori che potrebbero essere utilizzati per la descrizione del contesto ambientale


7. osservazioni sullo scenario di riferimento: opzione zero

7.1. Valutare se rispetto allo scenario di riferimento della opzione zero:
7.1.1. è  considerata l’evoluzione futura degli indicatori ambientali più rilevanti da considerare come riferimento per quantificare gli effetti del Piano
7.1.2. vi sono altre variabili dello scenario di riferimento che non sono state prese in considerazione o di cui non è attualmente possibile prevedere l’evoluzione nel tempo, ma che sarebbe comunque utile considerare


8. osservazioni sugli effetti ambientali previsti dal Rapporto  Ambientale

8.1. Analisi degli effetti ambientali: valutare se sono stati rispettati i parametri di significatività degli effetti come descritti nell’allegato I alla Parte II al DLgs152/2006 anche in rapporto al set di indicatori utilizzati o utilizzabili:
8.1.1. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti,
8.1.2. carattere cumulativo degli impatti,
8.1.3. rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti), (vedi QUI)  
8.1.4. entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate,
8.1.5. valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale e paesaggistico, del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo, impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale  (vedi QUI)  

8.2. Valutare se vi sono effetti ambientali rilevanti che possono derivare da azioni del Piano che non sono stati considerati


9. osservazioni sulle misure di mitigazione ambientale previste dal Rapporto Ambientale

9.1. Valutare le mitigazioni ambientali previste se:
9.1.1. sono descritte adeguatamente con i relativi effetti risultanti
9.1.2. sono adeguate e sufficienti per mitigare gli effetti negativi previsti
9.1.3. agiscono su aspetti ambientali e sono in grado di bilanciare gli effetti ambientali negativi generati dal Piano


10. osservazioni sulle alternative esaminate dal Rapporto  Ambientale

10.1.Valutare rispetto alle alternative del Piano valutate nel Rapporto Ambientale:
10.1.1.se sono individuate e valutate
10.1.2.se sono chiari i criteri alla base delle valutazioni comparative tra le alternative
10.1.3. se le motivazioni per cui si sceglie il contenuto finale del Piano danno conto di come sono stati considerati gli effetti ambientali
10.1.4. se l’eventuale assenza di alternative rilevanti e ragionevoli è adeguatamente motivata
N.B. Secondo il punto 5.13 delle linee guida della Commissione UE DG Ambiente il testo della Direttiva (ripreso dall’allegato VI al TU ambiente DLgs 152/2006)  non specifica se si intendano piani o programmi alternativi, o alternative diverse all’interno di un piano o di un programma. In pratica, verranno generalmente valutate alternative diverse all’interno di un piano (ad es. diversi metodi di smaltimento dei rifiuti all’interno di un piano per la loro gestione o diverse modalità di riassetto di un’area all’interno di un piano per la destinazione dei suoli). Un’alternativa può dunque essere un modo diverso di raggiungere gli obiettivi di un piano o di un programma. Nel caso dei piani per la destinazione dei suoli o di quelli per la pianificazione territoriale le alternative ovvie sono usi diversi di aree designate ad attività o scopi specifici, nonché aree alternative per tali attività. Nel caso di piani o programmi che coprano lunghi archi di tempo, specialmente quelli che riguardano un futuro molto lontano, sviluppare uno scenario alternativo è un modo di esplorare le alternative e i loro effetti. Come esempio, i Piani per lo sviluppo regionale della contea di Stoccolma sono stati a lungo elaborati in base a un tale modello di scenario. Le alternative scelte devono essere realistiche. Lo studio di alternative è dovuto, in parte, alla necessità di trovare modi per ridurre, o evitare, i significativi effetti negativi sull’ambiente del piano o del programma proposto. Idealmente, anche se la direttiva non lo richiede, la proposta finale di piano o di programma è quella che contribuisce meglio al raggiungimento degli obiettivi sanciti all’articolo 1 della Direttiva 2001/42. Selezionare deliberatamente per la valutazione le alternative con gli effetti più negativi, al fine di promuovere il piano o il programma proposto, non è la soluzione più adeguata per raggiungere i fini del paragrafo analizzato in questa sede. Per essere valide le alternative devono ricadere anche nell’ambito delle competenze giuridiche e territoriali dell’autorità interessata.


11. osservazioni sui monitoraggi in fase di attuazione del piano

11.1.Valutare rispetto ai monitoraggi ex post
11.1.1.se gli indicatori individuati per il monitoraggio ambientale del Piano consentono di seguire l’attuazione delle azioni dello stesso e di misurarne gli effetti
11.1.2. se vi sono altri indicatori che potrebbero essere utilizzati per monitorare gli effetti delle azioni del Piano
11.1.3. se è valutata dal sistema di monitoraggio l’effettiva applicazione delle misure di mitigazione previste dal Rapporto Ambientale
11.1.4. se sono definite le responsabilità e le risorse economiche necessarie per la realizzazione del monitoraggio
11.1.5. se sono definite le modalità di reportistica degli esisti del monitoraggio?


12. osservazioni sulla sintesi non  tecnica del Rapporto Ambientale

12.1.Valutare se la sintesi non tecnica illustra in modo facilmente comprensibile tutti i principali contenuti del Rapporto Ambientale



INFINE: A CHI DEVONO ESSERE INVIATE LE OSSERVAZIONI
- in forma scritta a Regione Liguria - Dipartimento Ambiente - Settore VIA, via D'Annunzio 111, 16121 Genova
- in forma elettronica utilizzando la casella di posta elettronica certificataprotocollo@pec.regione.liguria.it



UNA BUONA ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI DELLE OSSERVAZIONI Può ESSERE UTILE ANCHE IN CASO DI IMPUGNAZIONE DELLE CONCLUSIONI DELLA VAS
Nel caso in cui le Osservazioni del Pubblico non venissero accolte dalla Autorità Competente, una buona articolazione del contenuto delle stesse soprattutto legandolo alle specificità del territorio interessato dal piano e programma oggetto della VAS, può essere utile e favorire l’accoglimento di un eventuale ricorso di fronte alla giustizia amministrativa. In questo senso si veda TAR Lombardia che con sentenza  n.1605 del 2014 ha affermato che per poter impugnare le conclusioni delle procedura di VAS, un cittadino non può limitarsi a contestare le modalità operative con le quali l’ente competente ha svolto la procedura se non dimostra anche che tali modalità abbiano inciso concretamente sugli interessi che intende tutelare.



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