mercoledì 3 aprile 2013

L’Europa apre ai cittadini. La Regione Liguria e gli enti spezzini chiudono!


Una recente sentenza della Corte di Giustizia della Unione Europea  (vedi QUIha precisato ulteriormente i diritti dei cittadini ad:
1. accedere alle informazioni ambientali ed urbanistiche  
2. a partecipare ai processi decisionali a rilevanza ambientale e urbanistiche
3. a ricorrere contro le decisioni a rilevanza ambientale ed urbanistiche prese dalle Pubbliche Amministrazioni.
 La sentenza fa in particolare riferimento alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale – VIA  (vedi QUIe  di autorizzazione integrata ambientale – AIA (vedi  QUI),  ma afferma principi validi per tutti gli atti e per tutti i processi decisionali a rilevanza ambientale e territoriale.




CONTENUTO DELLE INFORMAZIONI ACCEDIBILI
Secondo la sentenza in una procedura di valutazione dell’impatto ambientale di un’opera o progetto devono essere messe a disposizione del pubblico tutte le informazioni e la documentazione relative agli atti di assenso urbanistico inerenti tale opera o progetto. 
In particolare: “informazioni in merito all’impatto ambientale del progetto, alle condizioni imposte al gestore al fine di limitare tale impatto, alle obiezioni mosse dalle parti della procedura di assenso urbanistico‑edilizio e alle ragioni che hanno motivato le scelte effettuate dall’autorità competente per rilasciare tale decisione di assenso urbanistico‑edilizio.”



NON APPLICAZIONE DEI LIMITI DEL SEGRETO COMMERCIALE E INDUSTRIALE
Nel caso di impianti soggetti ad AIA e relativamente anche agli atti di assenso urbanistico edilizio non si applicano i limiti di riservatezza delle informazioni commerciali e industriali.




GARANTIRE UNA PARTECIPAZIONE TEMPESTIVA ALLE DECISIONI IN MATERIA DI AIA E VIA
La sentenza in esame interpreta quanto previsto dalla normativa sulla Autorizzazione Integrata:  dare al pubblico interessato tempestive ed effettive opportunità di partecipazione alla procedura di rilascio di un’autorizzazione. Tale disposizione secondo la sentenza deve essere interpretata alla luce del dell’articolo 6 della convenzione di Aarhus (vedi QUIil quale stabilisce, da un lato, che la partecipazione del pubblico comincia in una fase iniziale del procedimento, vale a dire quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un’influenza effettiva, e, dall’altro lato, che il pubblico deve avere accesso alle informazioni pertinenti non appena siano disponibili.



DIRITTI DI INFORMAZIONE  E ACCESSO IN SEDE DI RICORSI GIURISDIZIONALI  
Ne consegue, in sede di ricorso di fronte alla giustizia nazionale (nel caso italiano il giudice amministrativo: TAR  primo grado e Consiglio di Stato secondo grado),   che il pubblico interessato deve disporre dell’insieme delle informazioni pertinenti sin dallo stadio anteriore all’adozione di una prima decisione (TAR), purché tali informazioni siano disponibili alla data in cui si svolge tale fase procedurale.
Relativamente alla questione se sia possibile una regolarizzazione nel procedimento in secondo grado della mancata messa a disposizione del pubblico di documenti pertinenti nel corso del procedimento di primo grado, la sentenza afferma che : “non osta a che un rifiuto ingiustificato di mettere a disposizione del pubblico interessato la decisione di assenso urbanistico‑edilizio nel corso del procedimento amministrativo di primo grado possa essere sanato nel corso del procedimento amministrativo di secondo grado, a condizione che tutte le alternative siano ancora praticabili e che la regolarizzazione in tale stadio procedurale consenta ancora al pubblico interessato di esercitare un’influenza effettiva sull’esito del processo decisionale, circostanze queste la cui verifica spetta al giudice nazionale.”

Allo stesso tempo la sentenza riconosce come un diritto  non cancellabile quello di chiedere ad un ricorrente contro la decisione di AIA o di VIA ( in Italia di fronte a TAR e Consiglio di Stato) di chiedere la sospensione degli effetti di tali decisioni nell’ipotesi in cui detto ricorrente ritenga che la decisione impugnata sia stata presa in modo da ledere la ratio dela normativa che disciplina AIA e VIA: “prevenzione e riduzione integrate degli inquinamenti attraverso l’adozione di misure intese a evitare oppure a ridurre le emissioni delle attività di cui all’allegato I della direttiva stessa nell’aria, nell’acqua e nel terreno, al fine di conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente.”



CONCLUSIONI
La sentenza  in esame quindi ricapitolando:
1. riconosce un diritto ampio di accesso agli atti propedeutici alle decisioni in materia di VIA e VAS compresi quelli relativi  alle procedure edilizie e urbanistiche

2. riconosce l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di coinvolgere il pubblico in una fase molto anticipata del processo decisionale quando tutte le alternative sono in piedi. Questo significa che le alternative possono essere poste anche dal pubblico stesso e inserite nel procedimento decisionale e che queste alternative devono essere messe a confronto con le ragioni della Pubblica Amministrazione procedente alla base della proposta di AIA o di VIA

3. i cittadini ricorrenti contro le decisioni di AIA devono avere a disposizione tutta la documentazione necessaria al ricorso sia nel primo grado che nel secondo grado del ricorso. Nel caso una parte della documentazione non fosse rilasciata in primo grado , questo mancanza della Pubblica Amministrazione competente all’AIA  potrà essere sanata nel corso del processo di secondo grado:  “a condizione che tutte le alternative siano ancora praticabili e che la regolarizzazione in tale stadio procedurale consenta ancora al pubblico interessato di esercitare un’influenza effettiva sull’esito del processo decisionale". 


Ora il raffronto dei primi due punti  con il modo di agire, in sede di procedura di AIA e di VIA,  della Regione  Liguria e degli enti locali spezzini, dimostra come il pubblico per questi enti sia uno sconosciuto.
Basti pensare al modo in cui sono state rilasciate:
1. L’AIA sul rigassificatore di Panigaglia (Provincia e Regione);
2. La VIA e l’AIA del progetto di outlet di Brugnato (Regione, Provincia, Comune di Brugnato);
3. La attuazione del Piano regolatore del Porto (Autorità Portuale, Regione e Comuni di Lerici-Spezia-Portovenere);
4. il progetto di bonifica dell’area ex IP e quello centro commerciale Le Terrazze (Regione, Comune e Provincia di Spezia);
5. I vari piani urbanistici generali e strumenti di pianificazione attuative dei Comuni dela Provincia spezzina: Portovenere (vedi QUI), Ameglia (vedi QUI), Follo (vedi QUI),  Santa Margherita Ligure (vedi QUI). 








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