mercoledì 30 novembre 2011

Alluvione: la Toscana blocca tutto... la Liguria avvia l'outlet di Brugnato

Mentre in Liguria dopo oltre 1 mese dalla devastante alluvione si continua a discutere su come disciplinare, per il futuro immediato, le aree a rischio inondazione, la Regione Toscana ha presentato, all’interno della legge finanziaria 2012 in fase di approvazione, delle norme che, almeno per il futuro, costituiscono una svolta nettissima rispetto alla passata gestione del rischio idrogeologico.
Per il testo ufficiale della proposta di legge toscana vedi al seguente link (articolo 138 in particolare) . 


LE NUOVE NORME TOSCANE SULLA PREVENZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
L’articolo 138 del disegno di legge toscano afferma tre vincoli chiarissimi:


Nelle aree a maggior rischio idraulico (leggi inondazione) è consentita esclusivamente la

1. realizzazione  di infrastrutture di tipo lineare non diversamente  localizzabili, a condizione che sia garantita la  preventiva o contestuale realizzazione di interventi di messa in sicurezza per tempo di ritorno duecentennale, senza aggravare la pericolosità idraulica a monte e a valle. Da notare che il ritorno duecentennale sarà quasi sicuramente e come minimo la nuova classe di rischio per l'area interessata dall'outlet di Brugnato.

2. Nelle more della messa in sicurezza complessiva, nelle aree edificate situate nelle aree a rischio idraulico si possono effettuare solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nonché gli interventi di restauro e risanamento conservativo.

3. Gli interventi di addizione volumetrica (che richiedono permesso di costruire)  e gli interventi di ristrutturazione edilizia, entrambi se previsti dal PRG o dal regolamento urbanistico,  sono consentiti a condizione che il progettista  asseveri:
a) l’assenza o l’eliminazione di pericolo per le persone e i beni, anche tramite sistemi di
autosicurezza ;
b) che l’intervento non determina aumento dei rischi e delle pericolosità a monte e a valle.

 APPLICHIAMO QUESTE NORME AL CASO OUTLET DI BRUGNATO
Ora facciamo un esercizio e vediamo cosa accadrebbe se una norma del genere venisse applicata alla vicenda dell’outlet o al futuro progetto di megadarsena a Marinella. 

E’ chiaro in questo caso si renderebbe necessaria una riapertura della istruttoria di approvazione del progetto e nel frattempo non si sarebbe potuto rilasciare da parte del Comune il permesso di costruire come sembra sia stato fatto tra ieri e oggi.
Infatti l’istruttoria svolta fino ad ora, come dimostra la procedura regionale di verifica ai fini della applicabilità della VIA, si è limitata a dare prescrizioni circoscritte alla gestione della acque meteoriche nel’area del nuovo edificato dell’outlet, come se ci trovassimo in un area senza alcun rischio idraulico, ma come è noto questa area è stata inondata di recente e quindi dovrà essere riclassificata a rischio idraulico. Non sono state, invece, previste prescrizioni  come quelle conseguenti alla sopra citata prossima legge toscana e cioè la necessità che il committente del progetto dimostri di non determinare un aumento dei rischi e pericolosità a monte e a valle; infatti  un intervento delle dimensioni areali e di nuovo edificato come quello dell’outlet in caso di nuova inondazione potrebbe sicuramente favorire fenomeni di aumento del rischio idraulico con effetti ulteriori di barriera idraulica che andrebbero ad aggiungersi al rischio della contermine esistente autostrada[1].

Uno potrebbe dire ma questa è una legge che anche in Toscana deve ancora essere approvata quindi di cosa stai scrivendo? Certo la legge deve ancora venire, ma, a parte il fatto che sarà approvata a breve, resta che la Regione Toscana pochi giorni dopo gli eventi alluvionali ha emesso una ordinanza con la quale sospende non solo i progetti in itinere ma addirittura l’efficacia dei permessi di costruire nelle aree alluvionate e da riclassificare per il rischio idraulico.

La Regione Liguria invece non ha emesso fino ad ora alcuna ordinanza, non ha sospeso i permessi di costruire nelle aree alluvionate, e addirittura, nel caso dell’outlet, il Comune di Brugnato (con il via libera politico dell’assessore regionale all’urbanistica) ha rilasciato il permesso di costruire lo stesso giorno in cui il Consiglio Regionale impegnava, con apposito ordine del giorno,  la Giunta regionale a rivedere la classificazione della aree a rischio idraulico e, nelle more di ciò, a stabilire misure restrittive per i progetti soggetti ancora ad autorizzazione definitiva come era fino ad oggi l’outlet di Brugnato per il quale mancavano due passaggi fondamentali: il giudizio di ottemperanza sulle prescrizioni per la VIA e il permesso di costruire.

LA QUESTIONE DELLA REVISIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Sulla necessità di riaprire la procedura autorizzatoria dell’outlet di Brugnato alla luce dell’evento alluvionale in rapporto alla normativa del Piano di assetto idraulico del Fiume Magra  della procedura di VIA ho già scritto qui.

Ma la necessità di riaprire la procedura autorizzatoria prima del rilascio del permesso di costruire  dopo l’evento alluvionale deriva anche dalla normativa sulla protezione civile.
Le norme attuative del Piano di assetto idraulico del Magra prevedono che per le aree anche a rischio basso di inondazione (come era l’area interessata dal futuro outlet prima dell’alluvione) si debbano rispettare le misure di protezione civile e quelle contenute nei piani di settore tra i quali il piano comunale di protezione civile.
Ora è chiaro che dopo l’evento alluvionale queste misure e piani andranno cambiati.
In particolare: andrebbe aggiornata la cartografia regionale delle criticità ad uso di protezione civile (vedi DGR 829/2010). Tale cartografia riporta gli elementi di rischio sulla base dei quali si possono già fare scenari di pianificazione verosimili per il rischio idrogeologico e, in attesa di eventuali ulteriori approfondimenti scientifici che si rendano necessari per definire meglio tali fenomeni alla scala comunale, provvedere comunque alla redazione della parte di pianificazione relativa al modello d’intervento.  Ciò si rileva anche dall’articolo 17 della Legge Regionale 9/2000 (attribuzione funzioni agli enti locali in materia di protezione civile) secondo il quale le mappe di rischio idrogeologico ed il loro aggiornamento: “ qualora contengano prescrizioni che comportino l'adeguamento dei vigenti strumenti urbanistici, rendono necessaria l'adozione d'ufficio della modifica conseguente, da parte degli Enti competenti, entro centottanta giorni dalla approvazione delle mappe stesse. A decorrere dalla data di notifica agli Enti interessati del provvedimento di individuazione delle mappe di rischio e fino all'adozione dei conseguenti atti di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali, ovvero del piano territoriale di coordinamento provinciale, non possono essere approvati strumenti di pianificazione nè assentiti dal Sindaco interventi edilizi ed urbanistici che contrastino con le indicazioni contenute nel suddetto provvedimento regionale.”

CONCLUSIONI
La Regione Liguria nel ritardare provvedimenti simili a quelli della Toscana e addirittura nell’avvallare nuovi interventi in aree a rischio idrogeologico nelle more dei suddetti provvedimenti,

la Provincia di Spezia nel non avviare una procedura di revisione dei propri pareri favorevoli in materia di rischio idrogeologico per i progetti ancora in itinere come quello dell’outelt di Brugnato,

il Comune di Brugnato nel rilasciare il permesso di costruire dell’outlet senza attendere l’aggiornamento delle norme in materia di rischio idrogeologico sopra riportate...

NON SOLO HANNO VIOLATO LA LEGGE 

MA SOPRATTUTTO 

HANNO DIMOSTRATO DI NON VOLERE CAMBIARE DIREZIONE NELLE SCELTE SULL’USO DEL TERRITORIO. 

MI AUGURO E LO AUGURO ANCHE AI FAUTORI DELL’OUTLET "SENZA SE E SENZA MA" CHE UN DOMANI NON SI DEBBANO PENTIRE DI QUESTE SCELTE. NON PER LORO MA PER LE PERSONE CHE IN QUELL’AREA ANDRANNO COME CONSUMATORI E COME LAVORATORI!


[1] Come è noto il progetto di outlet prevede la realizzazione di 14 corpi fabbrica ad un solo piano fuori terra con altezze variabili da 6 a 10 m e di 3 edifici a due piani prospicienti la piazza pubblica che verrà costruita. In totale verrà realizzato un volume complessivo di circa 127.000 mc e tale centro commerciale dovrebbe ospitare 73 negozi. Per garantire la funzionalità di accesso al sito è inoltre prevista una revisione sostanziale della viabilità di collegamento con realizzazione di nuovi raccordi oltre alla realizzazione di un parcheggio di circa 28000mq con capacità di ospitare 1100 auto posto a nord dell'area oggetto di P.U.O. 


1 commento:

  1. Caro Marco,
    se la Regione, la Provincia e il Comune fossero società con personalità giuridica, gli amministratori sarebbero denunciati, come minimo, per mala gestio...
    Ma siccome si tratta di pubblico...
    Nessuno li denuncia...

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