Continua in città il
dibattito su il recupero di Calata Paita ad usi urbani e la realizzazione della
nuova stazione crocieristica.
Credo che l’approccio alla
discussione sia metodologicamente sbagliato e rifletta il provincialismo
culturale dei decisori pubblici (Autorità di Sistema Portuale, Comune di Spezia
in primo luogo) ma anche di vari oppositori più o meno civici. Il punto non è
nello sponsorizzare questo o quel progetto anticipatamente ma di lavorare per
scenari partendo dalle prescrizioni del Piano Regolatore del Porto (PRP) e
dalle buone pratiche in materia di valutazione di piani a valenza strategica,
accompagnando il tutto con un percorso partecipativo nella forma della
Inchiesta Pubblica come previsto dalla stessa normativa regionale e nazionale
in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di progetti ed opere (VIA) e Valutazione
ambientale strategica di piani e programmi (VAS).
Voglio ricordare alcune
questioni che emergono dai documenti ufficiali di approvazione del Piano
Regolatore del Porto oltre che dalla normativa generale su Valutazione
Ambientale dei Piani (VAS) e dei progetti (VIA):
1. Il
PRP per le funzioni distinte da quelle strettamente portuali deve essere
coerente con Piano urbanistico comunale il che tradotto significa che il Comune
di Spezia poteva e può ancora intervenire per dare prescrizioni urbanistico
edilizie al progetto di waterfront (parere della Regione sulla VIA dl PRP
delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP) e quindi anche alla
stazione crocieristica.
2. Il
vecchio Masterplan del Waterfront veniva considerato dal Comitato Portuale
(vedi le due delibere di approvazione di cui ho scritto qui) scontato
nei suoi caratteri urbanistici ed edilizi, stazione crocieristica compresa,
senza aver minimamente tenuto conto delle prescrizioni ambientali del Ministero
dell’Ambiente in sede di giudizio di VIA, relativamente:
2.1. alle
modifiche di circolazione delle acque e dei sedimenti diffusi dalla
incrementata attività di navigazione in rapporto all'impatto sul Santuario dei
Cetacei (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul PRP)
2.2. al
sovraccarico di nutrienti nell’ambito del golfo dovuto sempre all'incremento di
attività di navigazione (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul PRP)
2.3. all’impatto
ambientale cumulativo della stazione crocieristica sull'ecosistema golfo e aree
limitrofe di pregio naturalistico (giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente
sul PRP)
3. si
conferma come il Waterfront, e relativa stazione crocieristica, dovrà essere
considerato non un progetto (vedi ad esempio il vecchio Masterplan presentato)
ma uno strumento urbanistico attuativo e specificativo del PRP (delibera
Consiglio Regionale di approvazione del PRP) e quindi la necessità di
applicare la VAS come analizzato qui e qui .
4.
La VAS è la procedura che contiene la
metodologia più adatta a valutare il progetto di Waterfront e la stazione
crocieristica, perché permette:
4.1. di descrivere quantitativamente e
qualitativamente le relazioni esistenti tra il progetto di waterfront e
la economica locale
4.2. di definire
modelli di simulazione per quantificare le variazioni di impatto economico e
ambientale a seguito dei nuovi investimenti previsti a livello dell’ambito
interessato e delle loro alternative progettuali
4.3. di valutare
le ricadute ambientali negli altri ambiti come previsto dal giudizio di VIA sul
PRP , ma anche nell’area vasta e quindi definire obiettivi di sostenibilità
ambientali raggiungibili mettendo a confronto
a) misure di mitigazione
per le scelte progettuali attualmente proposte
b) oppure dimostrata la
non raggiungibilità degli obiettivi con le misure di cui al punto precedente,
definire alternative progettuali rispetto a quelle attualmente proposte.
5.
La VAS relativa al PRP o agli strumenti urbanistici
attuativi degli stessi è di competenza della Regione. Infatti secondo il comma
2 articolo 7 del DLgs 152/2006 sono di competenza regionale le procedura di VAS
dei piani approvati dalla Regione, e il PRP ex comma 3 articolo 5 della legge
84/1994 è approvato dalla Regione entro 30 giorni dalla decorrenza della conclusione
della procedura di VAS.
6. il
vecchio progetto di Masterplan è stato elaborato senza aver elaborato in
precedenza un set di indicatori ambientali in grado di misurarne , con
fondatezza scientifica e trasparenza comunicativa, l’impatto ambientale
potenziale parere Regione sulla VIA del PRP)
7. quindi
è metodologicamente scorretto anticipare, senza una corretta Valutazione di
impatto ambientale e socio economica un, dato a priori, determinato progetto di Waterfront e Stazione
crocieristica. Non solo ma ciò è in palese contrasto
con la prescrizione (ex delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP)
che prevedeva che la fattibilità della funzione crocieristica doveva essere
preventivamente sottoposta ad adeguata valutazione degli enti interessati anche
sotto il profilo della accettabilità ambientale.
A conferma si veda
il Decreto (per il testo completo vedi QUI) relativamente
all’ambito 5 del Piano regolatore del porto “Marina della Spezia” dove sono
previsti l’ampliamento del Molo Italia nonché del nuovo Molo Crociere a
servizio della Stazione Marittima, rinvia ad ulteriori e indispensabili
valutazioni di impatto ambientale.
Da questo decreto si
ricava quanto segue:
7.1. Sulle
emissioni da navi da crociera nel porto di Spezia siamo all’anno zero (ma
questa non è una novità come ho ampiamente dimostrato anche QUI;
7.2. Gli
interventi previsti per l’ambito 5 (stazione crocieristica compresa) dovranno
avere una nuova valutazione di impatto ambientale
7.3. La
nuova valutazione di impatto ambientale dovrà verificare l’impatto di
quanto previsto nell’ambito 5. sulla circolazione delle acque nel golfo, sulla
qualità dell’aria nonché sulla valenza storico architettonica della zona
centro della città.
7.4. gli
interventi previsti nell’ambito 5 possono costituire variante al Piano
regolatore del porto e su questo dovrà pronunciarsi il Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici.
8. occorre
che la procedura di valutazione del Waterfront e stazione crocieristica sia
accompagnata da una apposita Inchiesta
Pubblica. Su come deve funzionare una Inchiesta Pubblica in una procedura
di VAS per un piano a valenza urbanistica-territoriale vedi QUI.
9.
la procedura di VAS deve essere integrata da una valutazione di impatto
sanitario (VIIAS) dei progetti di Waterfront e Stazione
Crocieristica diventata ormai legge nella Regione Liguria. In particolare Il
nuovo articolo 15 della legge regionale 32/2012 (modificato con legge
regionale 6/2017: testo coordinato QUI)
prevede che il Rapporto Ambientale che deve accompagnare il Piano ai fini dello
svolgimento della VAS debba contenere tra gli altri i criteri per effettuare la
VIIAS. Questo è necessario se dal contenuto del Piano soggetto a VAS
possano emergere potenziali impatti sulla salute dei cittadini. Quindi comunque
questa valutazione deve essere prima elaborata dalla Autorità Procedente del
Piano (quindi in primo luogo la Autorità di Sistema Portuale che lo predispone)
e poi la Autorità Competente di VAS regionale dovrà valutare se e come tale VIIAS è stata svolta al fine del rilascio del Parere
Motivato positivo o negativo a conclusione della procedura di VAS.
DOCUMENTI E ATTI DELLA UE PER VALUTARE LA PIANIFICAZIONE DELLE AREE COSTIERE INTERESSATE DAI PORTI
Tutto quanto sopra viene confermato dai documenti e atti della UE in materia di rapporti città porto e di pianificazione delle aree costiere.
Si veda, per citare uno degli ultimi atti, il Parere del Comitato europeo delle regioni — La riqualificazione delle città portuali e delle aree portuali (testo completo QUI). Questo documento affermazioni significative che dovrebbe far riflettere su come valutare le future ulteriori occupazioni degli spazi costieri a Spezia come nel resto del Paese.
Il Comitato europeo delle Regioni in questo documento:
1. rileva che i nuovi terminal merci (in container e alla rinfusa) vengano costruiti sempre più lontano dalle aree portuali contigue alle città (e non di rado al centro cittadino),
2. dichiara che è ben consapevole del fatto che le aree portuali sono territori di tipo particolare, dove molteplici attività economiche, nonché bisogni e interessi ad esse connessi, si concentrano in uno spazio estremamente ridotto, dando vita a un complesso sistema di interazioni territoriali, economiche e sociali, con i conflitti e i contrasti che inevitabilmente ne derivano e che richiedono un approccio specifico e integrato, basato sul partenariato e articolato in più livelli;
DOCUMENTI E ATTI DELLA UE PER VALUTARE LA PIANIFICAZIONE DELLE AREE COSTIERE INTERESSATE DAI PORTI
Tutto quanto sopra viene confermato dai documenti e atti della UE in materia di rapporti città porto e di pianificazione delle aree costiere.
Si veda, per citare uno degli ultimi atti, il Parere del Comitato europeo delle regioni — La riqualificazione delle città portuali e delle aree portuali (testo completo QUI). Questo documento affermazioni significative che dovrebbe far riflettere su come valutare le future ulteriori occupazioni degli spazi costieri a Spezia come nel resto del Paese.
Il Comitato europeo delle Regioni in questo documento:
1. rileva che i nuovi terminal merci (in container e alla rinfusa) vengano costruiti sempre più lontano dalle aree portuali contigue alle città (e non di rado al centro cittadino),
2. dichiara che è ben consapevole del fatto che le aree portuali sono territori di tipo particolare, dove molteplici attività economiche, nonché bisogni e interessi ad esse connessi, si concentrano in uno spazio estremamente ridotto, dando vita a un complesso sistema di interazioni territoriali, economiche e sociali, con i conflitti e i contrasti che inevitabilmente ne derivano e che richiedono un approccio specifico e integrato, basato sul partenariato e articolato in più livelli;
3. fa rilevare
che il rilancio delle città e delle aree portuali dovrebbe tener conto in
maniera integrata di molti e svariati aspetti e fattori: gestione strategica
delle città portuali, sinergia tra le città portuali e nelle relazioni
porto-città portuale-regione costiera, incentivi ed investimenti pubblici,
diversificazione della struttura economica delle città e aree portuali,
collegamenti con i trasporti via terra e per vie navigabili interne,
collegamenti con il trasporto ferroviario, problemi ambientali, pianificazione
territoriale del porto, della città e della zona costiera, integrazione del
porto nella vita sociale della città;
4. richiama l’attenzione
sul fatto che, per garantire uno sviluppo sostenibile delle città portuali, è
necessario adottare soluzioni innovative e integrate, in linea con i principi
di sviluppo urbano integrato dell’UE, tenendo conto degli aspetti economici,
sociali e ambientali di tali luoghi.
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